di Carlo Paolo Visconti
La bandiera simbolo della pace, l’orgoglio gay ed il paese di Pulcinella. E dove se no? Come siano andate le cose, ancora non è chiaro e, probabilmente, mai neanche lo si saprà. Ma questo è l’aspetto meno significativo della vicenda.
Veniamo ai fatti, Acerra, provincia di Napoli, quella dell’inceneritore che doveva risolvere tutti i problemi, in mezzo ai campi, che secondo l’accordo, firmato nel 2009 garantiva ai residenti locali un piano occupazionale, il risparmio sulla bolletta elettrica e sull’imposta di smaltimento dei rifiuti (e prevedeva anche 16 milioni di euro per opere compensative – quali ad esempio il restauro conservativo del Castello Baronale ed il consolidamento di una scuola – e 9 milioni di euro per ristori ambientali). Ma questa è un’altra storia.
Ad Acerra, la cittadina di don Riboldi, per più di un mese si è esibita al pennone più alto del Castello baronale (sede del museo di Pulcinella e della biblioteca comunale) fra la bandiera dell’Europa e quella dell’Italia, quella dell’orgoglio gay. Viviamo i tempi in cui i comuni fanno a gara a scavalcarsi nell’impegno civile e nel non tenere conto delle Prefetture che hanno avuto il compito di annullare le trascrizioni. E’ stato un sussulto, un’altra formula per manifestare la propria battaglia nei confronti dei matrimoni omosessuali?
A sentire quello sussurrato dall’amministrazione guidata da Raffaele Lettieri (maggioranza formata da Unione di centro, Verdi ecologisti, Psi, Futuro e Libertà ed un bel po’ di liste civiche) non si è tratta di tutto questo ma di un semplice, banale, errore. La bandiera, nelle intenzioni, ma non tutti giurano su questa versione, doveva essere quella della Pace. Ed allora quella dell’orgoglio gay? Le bandiere (quella della pace ha sette colori (il primo è il viola) e riporta la dicitura “Pace”, quella dell’orgoglio gay ha 6 colori e inizia col rosso invece che con il viola) si assomigliano, ma fine ad un certo punto. Sbagliare bandiera, sbagliare simbolo è come sbagliare “iniziativa”. Stava per scoppiare un caso, c’è chi voleva richiedere l’intervento della Prefettura. Ma poi è arrivato Natale. Ed al posto dell’orgoglio gay è sbucato l’orgoglio del Natale. Le luminarie e via…