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La saga dei Mattarella

di Gianpaolo Santoro

L’Italia è incredibile: e bisogna andare in Sicilia per constatare quanto è incredibile l’Italia. Forse tutta l’Italia va diventando Sicilia. Scriveva così Leonardo Sciascia, nel giorno della civetta.

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Politica e mafia, o forse meglio, mafia politica. Giovanni Falcone e Giuseppe Turone in una relazione (Tecniche di indagine in materia di mafia) al Consiglio superiore della Magistratura parlarono per la prima volta di terzo livello, una distinzione che però era riferita esclusivamente a tre livelli dei reati di mafia.

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Giovanni Falcone

Si legge nel rapporto del centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato “che solo successivamente, soprattutto ad opera dei mezzi di informazione, l’espressione “terzo livello” è stata usata non più con riferimento ai reati di mafia ma all’organizzazione mafiosa nel suo complesso, rappresentata come un edificio a tre piani o livelli: al primo livello sono gli esecutori materiali dei delitti; il secondo livello è formato dai capimafia; il terzo livello da un vertice politico-finanziario, una sorta di supercupola, formata da uomini politici, finanzieri, esponenti della massoneria, uomini dei servizi segreti ecc., che sarebbe sovrapposta alla commissione o cupola mafiosa, cioè l’organo direttivo a livello provinciale di Cosa nostra, organizzazione unitaria, piramidale e verticistica.” La Sicilia è un rebus. E la storia ha molte chiavi di lettura. Sempre.

Sergio Mattarella che sta per essere eletto, se non vi saranno pugnali velenosi nel segreto dell’urna, Presidente della Repubblica è l’ultimo testimone di una famiglia che in qualche moda è la storia della vita politica italiana della prima Repubblica e del partito che ne ha segnato la storia, la Democrazia Cristiana. E sia chiaro: anche pagando un prezzo altissimo, l’uccisione di Piersanti Mattarella, l’allora presidente della Regione Sicilia.

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Bernardo Mattarella

Bisogna partire da Bernardo Mattarella, il capostipite, fondatore della Democrazia Cristiana, più volte ministro con De Gasperi, il primo di sette figli di un marinaio di Castellammare del Golfo, un paesino in provincia di Trapani. Bernardo marito di Maria Buccellato, un cognome ‘’pesante’’, lo stesso che appartiene ad una storica famiglia della mafia di Castellammare. Il boss locale si chiamava Antonino Buccellato e aveva sposato Antonina Rimi, figlia di Vincenzo e sorella di Filippo, capi mandamento di Alcamo, ritenuti tra i primi ad avere rapporti diretti con la politica che conta. Nel volume ‘’Fra diavolo e il governo nero: doppio Stato e stragi nella Sicilia del dopoguerra’’ pubblicato da Franco Angeli nel ’98, lo storico Giuseppe Casarrubea sottolineò che ‘’Mattarella non nascondeva la sua protezione per Vincenzo Rimi, vissuto da sempre all’ombra della Dc e considerato l’architrave dell’ edificio mafioso nella provincia di Trapani’’. Finì in querele.

Joe Bana

Joe Bonanno

Joe Bonanno, detto Joe Bananas, boss di Castellammare “emigrato” a New York e diventato uno dei boss di Cosa Nostra, raccontò in un suo romanzo come Mattarella si trovasse tra coloro che lo accolsero quando arrivò all’aeroporto di Fiumicino per partecipare alla storica riunione di capimafia italo-americani e siciliani che si tenne all’Hotel delle Palme di Palermo.

Per anni su Bernardo Mattarella sono gravate le ombre di una vicinanza a Cosa nostra. E anche l’omicidio di Piersanti è stato letto in modi diversi.

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Piersanti Mattarella

Carlo Alberto dalla Chiesa

Carlo Alberto Dalla Chiesa

In un’intervista pubblicata da Repubblica il 10 agosto 1982, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, non uno qualsiasi, anche lui morto sotto i colpi della mafia, collegò l’uccisione di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione assassinato alla vicenda paterna: “Come è potuto accadere – chiese Giorgio Bocca al generale Dalla Chiesa– che il figlio di Bernardo Mattarella sia stato ucciso dalla mafia?”. “…E’ accaduto questo – rispose il generale diventato prefetto di Palermo – che il figlio, certamente al corrente di qualche ombra avanzata nei confronti del padre, ha voluto che la sua attività politica come amministratore pubblico fosse esente da qualsiasi riserva. E quando ha dato la chiara dimostrazione di mettere in pratica questo intento, ha trovato il piombo mafioso… il caso Mattarella è ancora oscuro, si procede per ipotesi… anche nella Dc aveva più di un nemico”.

Gaspare Pisciotta

Gaspare Pisciotta

Sono molti, tanti gli episodi oscuri. Ne elenchiamo alcuni, solo per ricordare.   E non sono episodi di secondo piano, prendiamo la storia di Portella della Ginestra, la strage dei lavoratori il primo maggio ad opera di Salvatore Giuliano. Al processo per la strage Bernardo Mattarella fu accusato da Gaspare Pisciotta di essere implicato nella strage. Accuse che furono riportare nella relazione di minoranza della commissione antimafia, lavoro che Leonardo Sciascia definì  “una relazione molto seria’’. “Gaspare Pisciotta – c’era scritto nella relazione – fu arrestato il 9 dicembre del 1950 e nel processo che si tenne a Viterbo, per la strage di Portella delle Ginestre, ammise di avere ucciso Giuliano nel sonno; dichiarò che l’incarico gli era stato affidato personalmente dal Ministro dell’Interno, il democristiano siciliano Mario Scelba e che la strage di Portella delle Ginestre era stata ordinata dal democristiano Bernardo Mattarella e dai monarchici Alliata di Montereale e Cusumano Geloso’’. La dichiarazione su Mario Scelba fu giudicata estranea al processo. Mattarella, Alliata di Montereale e Cusumano Geloso furono prosciolti in istruttoria. Pisciotta fu condannato per la strage di Portella delle Ginestre, ma il 9 febbraio del 1954 veniva assassinato in carcere con un caffè avvelenato. Misteri del BelPaese

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Claudio Martelli

Ma arriviamo ai giorni. Sentiamo Claudio Martelli, ministro della giustizia, ai tempi di Falcone, i corvi ed i veleni della Procura di Palermo.  “Bernardo Mattarella – disse Martelli – secondo gli atti della Commissione antimafia e secondo Pio La Torre, fu il leader politico che traghettò la mafia siciliana dal fascismo, dalla monarchia e dal separatismo, verso la Dc’. Può darsi, come molti affermano, che il figlio Piersanti si sia riscattato da quella storia familiare e che per questo sia caduto”.

Una famiglia, una grande famiglia. Alla metà degli anni novanta poi il pm della capitale Andrea De Gasperis, indagò per riciclaggio di denaro sporco per una speculazione edilizia a Cortina e associazione a delinquere di stampo mafioso, l’avvocato di Roma Antonio Mattarella, fratello di Sergio, e il cassiere della banda della Magliana Enrico Nicoletti. L’inchiesta venne successivamente archiviata per mancanza di prove. Bernardo Mattarella (figlio di Piesanto) attualmente è indagato per peculato in relazione ai rimborsi ai gruppi consiliari della Regione.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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9 pensieri su “La saga dei Mattarella

  1. TARAS

    Forse i Sergio non è mafioso, ma salire al colle con sulle spalle il peso del padre e della famiglia della madre è veramente troppo.
    Un minimo senso di opportunità doveva consigliarlo a rifiutare e chi lo ha proposto a no farlo!
    A meno che era proprio così che dovevano andare le cose, per cui tutto è stato “opportunamente” costruito, progettato ed attuato.

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  2. Michele Crociata

    Ciò che viene scritto in questo articolo è solo frutto di informazioni adulterate, infarcite di “sentito dire” e senza fondamento storico. Lo spazio, purtroppo, non mi consente di smentire ogni cosa. Mi limito solo a dire che le diffamazioni contro Bernardo Mattarella furono tutte riconosciute infondate nei tre gradi di giudizio e che i suoi diffamatori furono giustamente condannati con sentenza definitiva. Erano comunisti, paracomunisti e portaborse dei comunisti. Questi diffamatori di professione, non essendo mai riusciti a sconfiggere Mattarella elettoralmente, su incarico delle Botteghe Oscure intrapresero questa sadica strategia nel tentativo di ucciderlo in altro modo. E’ la nota lezione del marchese de Sade, donde deriva il vocabolo “sadico”. Per quanto riguarda la madre di Sergio, Maria Buccellato, io che mi onoro di essere loro concittadino sono anche in grado di dire che i Buccellato a Castellammare del Golfo sono un’infinità e non basta, pertanto, chiamarsi Buccellato per essere parente di quelli a cui l’articolista si riferisce. Per il resto avrei altre cose da puntualizzare, ma non mi è consentito dalla indispensabile brevità di questo spazio. Sergio Mattarella, dunque, ha solo il dovere di essere orgoglioso dei suoi genitori e di tutti i suoi familiari: persone di pregio sotto ogni punto di vista. Oggi, dunque, il mio paese è in festa per la sua elezione al Quirinale e noi castellammaresi siamo certi che il nuovo presidente continuerà ad essere così come i suoi splendidi genitori e suo fratello Piersanti lo hanno voluto: saggio, onesto, democratico, riservato, equilibrato e, soprattutto, cattolico. L’ispirazione cristiana della sua vita, infatti, darà senso ad ogni aspetto della sua azione in difesa della democrazia e della repubblica.

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    1. RedazioneRedazione Autore articolo

      Non mi risulta che il generale Della Chiesa o Claudio Martelli siano stati querelati e condannati. Non sono “sentito dire” ma affermazioni rilasciate e mai smentite. Del resto se ci si volesse far trascinare dai si dice in Sicilia, dalle lotte politiche e fra famiglie, dai corvi della procura e boss mafiosi, non si finirebbe mai. Ed i siciliani lo sanno bene. E Falcone lo sapeva bene visto la lotta, la vogliamo chiamare così, di alcuni esponenti della primavera di Palermo a cominciare dal sindaco Leoluca Orlando, o dal Consiglio della magistratura del tempo è nota a tutti. Anche se ora fanno finta di dimenticare.

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  3. TARAS

    SPERO CHE L’IDIGNATO NON VOGLIA DIRE:
    “CU E’ SURDU ORBU E TACI CAMPA CENT’ANNI IN PACI”

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  4. rocco

    Ma nessuno ha pensato che l’omicidio del fratello dell’attuale presidente della repubblica sia stato eseguito per costringere sergio ad entrare in politica perchè magari alla mafia serviva un mattarella un po più malleabile ed assomigliante al padre!? Io me le chiedo queste cose, ancor più perchè sergio mattarella è stato scelto proprio dal bimbominchia di Firenze, e sappiamo che da lui non possono assolutamente venire cose buone! Dai frutti si riconoscono gli alberi buoni da quelli cattivi disse molto tempo fa un saggio! Questa è la peggiore epoca di oscurantismo per l’Italia e la storia un giorno mi darà ragione!

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  5. ivan meacci

    Quindi, secondo Michele Crociata, quelli del pci erano cattivi magnabambini che odiavano un onest’uomo e, adesso che sono diventati buoni e pii democristiani (come confermano le cronache giudiziarie del pd), per farsi perdonare lo hanno fatto presidente. La mafia è stata sconfitta e l’Italia è risorta. Tutto vero.

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  6. vincennzo

    che mafia chiesa esercito in sicilia da dopo lo sbarco collaboravano è cosa nota,come è noto chi erano i buccellato e i rimi, la mafia nel retroterra ovest del palermitano hanno sempre avuto un peso notevole nel gioco politico siciliano e non da sempre ,il caso giuliano docet mafia chiesa servizi in uno pro u.s.a. capitale ed anticomunista perché i comunisti dicevano che nelle chiese avrebbero allevato i buoi, cosa insegnava chiazzasse? era succeduto a riccobbono di san giuseppe iato, insegnava diritto romano……… ma l’imperatore con costantino diventa sommo pontefice…………..sono sempre loro già dalla noterei tempi. BENE HA FATTO PIERSANTI A MOLLARE LA MAFIA MA DOVEVA RINUNCIARE A SATANA IN PUBBLICA PIAZZA E RICOMINCIARE DA ZERO ,NEL MODO PIU’ CHIARO POSSIBBILE E QUELL’ALTRO PROF UNIVERSITARIO TALE ORLANDO LEOLUCA SEMBRA CHE UO NONNO SI CHIAMASSE CASCIO FORSE CAPO MAFIA DI BISAQUINO LA DOVE LA CURIA DI MONREALE AVEVA UN BELLISSIMO COMPLESSO IO CREDO CHE SERGIO NAPOLITANO IL VERO DEUX EX POTERE POLITICO ITALIANO GUARDA CASO FOTOCOPIA DI RE UMBERTO PRIMA FASCISTA POI COMUNISTA MODERATO MAI ESPOSTO MA SEMPRE PRESENTE NEL QUADRO POLITICO, ABDICA PER UN ALTRO SERGIO RICATTABBILISSIMO E CAPACE DI RICATTARE MEZZA SICILIA E NON SOLO PENSATE A COSA C’è NEGLI ARCHIVI DI CASA MATTARELLA PRATICAMENTE C’E’ LA STORIA D’ITALIA DA DOPO LO SBARCO E ANCHE PRIMA E FOSRE L’UNICO VISTA LA PROFESSIONE DEL PADRE DEL FRATELLO DEL SUOCERO E SUA CHE POTEVA DIRE AD INGROIA CHE ROMPEVA TANTO DI COSTRINGERE NAPOLITANO ALL’ABDICAZIONE VERSO IL FIGLIO PUTATIVO SUO E DEGLI USA MA STATTI ZITTO COGLIONE ALTRIMRNTI DICO CHI TI HA RACCOMANDATO PER SUPERARE IL CONCORSO ….. DICEVA ANDREOTTI BUON ANIMA CHE A PENSARE MALE SPESSO SI ……………….

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