di Adolfo Mollichelli
Pareggio, a reti bianche. Non accadeva da vent’anni. Napoli e Roma non si fanno del male. A secco Higuain. Resiste il record di nove gol consecutivi al San Paolo. Apparterrà ancora a Diego
Omaggio a Paolo Sorrentino per i tre Oscar vinti con Youth. Perché tutto cominciò con un capolavoro, L’uomo in più, titolo che si addice a larghi tratti del derby del Sole giocato un’ora dopo le cinque della sera.
A dire il vero si è trattato di una rivisitazione perché c’era più di un uomo in più nella metà campo della Roma arroccata davanti a Szczesny il polacco che proprio non aveva voglia di aprire la porta a Giubileo da tempo inaugurato. Salvifico l’intervento su Hamsik nel finale. Ci sarebbe voluto un uomo in meno, specie nel primo tempo, nelle maglie fitte dei romanisti. Oddio, uno in meno c’è stato: il guardalinee Cariolato che si è stirato, ha pianto, è andato via lasciando la bandierina nelle mani del quarto uomo.
Prudente il giusto il Napoli reduce dall’infausta Bologna e dalla scoppiettante batosta inflitta al Legia di Varsavia. Super prudente la Roma dopo il successo svanito in casa granata e la tremarella lunga novanta e più minuti al cospetto dei bielorussi del Bate Borisov. E poi, tutte quelle carote offerte dagli ultras da mangiare senza sale e niente amatriciana e porchetta.
Là dove nasce il gioco azzurri e giallorossi si sono affrontati con sguardi torvi e contatti appiccicosi: Jorginho infastidito da Pjanic, Hamsik controllato da De Rossi, Allan e Nainggolan a ringhiarsi contro.
C’era un duello particolare nella sfida, quello tra Insigne e Florenzi, il piccolo magnifico e il cocco di nonna sua. Credo che anche il ct Conte abbia notato come il piccoletto azzurro lasciasse sul posto il piccoletto giallorosso ogni qual volta decideva di affondare. Quando Lorenzo passerà a destra, a soffrire sarà Digne.
Ce n’è voluto di tempo per una conclusione a palla scoperta, ma Hamsik ha angolato troppo. Niente da fare. Maggior brio quando Mertens il belga ha preso il posto di Callejon ancora vittima di strane paturnie, anche se sempre prodigo nell’impegno. Il finale travolgente trova Szczesny ancora davanti alla sua porta chiusa.
Sarebbe stata una beffa se quella palla calciata dalla linea di fondo
dal tedesco Rudiger e messa dentro da De Rossi non fosse uscita e poi
rientrata (almeno così pare).
Hamsik il migliore, poi Insigne. Giornata triste per Higuain spesso isolato tra Manolas il greco e Rudiger il tedesco nero. Il tango, appena accennato, con Belen l’avrà confuso.