Angelo Vaccariello

Giornalista esperto di economia e Mezzogiorno Ora si occupa di marketing e comunicazione.

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Andamento lento

di Angelo Vaccariello

Il Sud riparte molto lentamente. E’ quanto dice Svimez nelle anticipazione del consueto rapporto che sarà presentato il prossimo 28 luglio. Il 2015 ha rappresentato il primo anno in cui al Sud si è arrestata la recessione, registrando una inversione di tendenza più marcata che nel resto del Paese: il Pil dell’area, secondo le stime di consuntivo della Svimez, è cresciuto dell’1 per cento contro lo 0,7 del resto del Paese

Forcella-Napoli-675-675x275La ripartenza del Mezzogiorno, dopo anni di fortissima caduta, è dovuta ai settori dell’agricoltura (+7,3 per cento), del turismo e (seppur in misura più contenuta) al settore cruciale delle costruzioni (+1,1 ). A trainare la dinamica economica è stata la significativa ripresa del mercato del lavoro (una crescita di 94 mila occupati, pari al +1,6 per cento), in parte frutto di alcuni provvedimenti del Governo.

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Al riguardo, secondo le nostre valutazioni, l’effetto congiunto della decontribuzione sulle nuove assunzioni e degli sgravi fiscali (i cosiddetti 80 euro) ha contribuito alla crescita del Pil del Mezzogiorno per 0,2 punti percentuali (0,1 al Centro-Nord). Nonostante i segnali positivi, l’occupazione resta assai lontana dai livelli pre-crisi.

A ciò si accompagna un quadro di persistente ed acuta emergenza sociale, per fronteggiare il quale, secondo la Svimez, è urgente sia il varo di provvedimenti a sostegno dei redditi delle fasce deboli e povere della popolazione (più che raddoppiate nei sette anni di crisi) sia il rilancio degli investimenti pubblici nell’area, anche come leva per stimolare ed attrarre quelli privati, che si confermano tuttora come il principale elemento di fragilità del sistema economico italiano e meridionale.

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