Angelo Vaccariello

Giornalista esperto di economia e Mezzogiorno Ora si occupa di marketing e comunicazione.

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Balle in Sud

di Angelo Vaccariello

Mezzogiorno: quella goccia nel mare scambiata per ripresa. I principali quotidiani hanno riportato la notizia che la ripresa ha finalmente agganciato il Mezzogiorno. E’ quello che certificherebbero i dati diffusi dall’Istat sulle stime preliminari del prodotto interno lordo

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Gli articoli (e gli annessi commenti più o meno trionfalistici) testimoniano una cosa molto grave: l’economia, in Italia, è trattata in maniera dilettantistica e la lettura dei dati macroeconomici rasenta il ridicolo. Partiamo dai numeri. Dice l’Istat: “Nel 2015 il pil ha registrato un aumento in linea con quello nazionale nel Nord-est (+0,8 per cento) – spiega l’Istituto -, più modesto nel Centro (+0,2) e lievemente superiore alla media nazionale nel Nord-ovest (+1,0) e nel Mezzogiorno (+1,0 )”.

Ecco, per il Sud si usa la parola “lievemente superiore”. Che è cosa ben diversa dal parlare di “ripresa per il Meridione”. Ricordiamo che il prodotto interno loro del Sud, dal 2007 allo scorso anno, ha perso il media il 13 per cento rispetto a una media del 7 per cento nel resto del Paese.

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Dunque: di quale ripresa parliamo? Non è tutto. Si legge che il 2015 è positivo al Sud anche sul fronte occupazionale, con un rialzo percentuale più che doppio rispetto alla media nazionale se si guarda al numero di occupati. L’aumento registrato in Italia è stato pari infatti allo 0,6 per cento, con il rialzo “maggiore” nelle regioni del Mezzogiorno (+1,5 ), “seguite da quelle del Nord-Ovest e del Centro (in entrambe +0,5 ), mentre il Nord-est segna un calo dello 0,5 “.

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Molti però dimenticano che il 70 per cento dei disoccupati creatisi tra il 2007 e il 2015 sono localizzati nel Mezzogiorno (la fonte è l’Economist). Un aumento dell’1,5 per cento è solo una goccia nel mare. Dunque torna la domanda: ma di quale ripresa stiamo parlando? Le campane a festa, poi, sono risuonate per l’agricoltura che, nel Mezzogiorno, cresce del 7,3 per cento. Molti non hanno evidenziato il fatto che l’industria è praticamente immobile.

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Orbene, l’agricoltura è il settore meno “importante” per il Mezzogiorno rappresentandone meno di un terzo del prodotto interno lordo. Cresce? Bene, ma si tratta di numeri che non possono garantire in alcun modo la ripresa. Suggeriamo, infine, ai molti di leggere di più le analisi Svimez che mette in luce il vero dramma economico del Mezzogiorno piuttosto che attaccarsi alle veline trionfalistiche del Governo.

 

 

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