di Alessio Buccafusca

“Dio e genitori hanno dato a Giuseppe Picone la bella forma fisica e il talento plastico per la danza. E ‘sempre un piacere per il pubblico vederlo sul palco. Il caso volle che i suoi primi passi sul palco erano nelle mie prime di Anyuta al Teatro San Carlo quando era un ragazzino. Ma non potevo nemmeno immaginare il ballerino meraviglioso che sarebbe diventato. Spero che la sua vita artistica possa durare a lungo e gli appassionati di balletto, non solo in Italia, ma in molti altri angoli del mondo possano godere ancora per tanto tempo le sue performance. E sarò felice di essere in mezzo a loro.”  Vladimir Vassiliev

Vladimir Vassilev e Giuseppe Picone

Il San Carlo, è noto. cerca un nuovo direttore per la compagnia di ballo. Un posto ambito, di grande prestigio a livello internazionale. Neanche a dirlo. Una grande tradizione, un a grandissima scuola. Sembra che siano rimasti in tre in lizza, la commissione  composta da Rosanna Purchia , Anna Razzi , Eril Vu An e Mauricio  Vainrot, si appresta a scegliere fra Luciano Cannito , Paul Chalmer e Giuseppe Picone. Una terna d’eccezione.

Giuseppe Picone 

Abbiamo interpellato Giuseppe Picone, 40 anni compiuti a febbraio, nato sotto il segno dei pesci. Un pesce volante… Ho avuto una vita piena di soddisfazioni. Ho iniziato con la scuola di ballo del San Carlo, ho danzato con le migliori compagnie di ballo e nei più importanti teatri del mondo, con i balletti del gran repertorio, Romeo e Giulietta, Giselle , Cinderella , Schiaccianoci, Lago dei Cigni, Onieghin, il Corsaro, La bella addormentata oltre a balletti neoclassici e contemporanei, firmati da importanti coreografi come Neumeier, Kilian, Balanchine. Leggende. Il sogno di ogni ballerino. Ho danzato al Concerto di Capodanno, con la coreografia di Riccardo Zanella, in diretta mondiale da Vienna. Una emozione grandissima, fortissima. Una visibilità enorme, impensabile. Onestamente, sinceramente, a volte mi chiedo: si può chiedere di più?

Il bilancio dei primo 40 anni di un uomo felice…  Assolutamente si, mi sento realizzato perché per me la danza è tutto. E’ vita, felicità, amore. Ma non è stato tutto in discesa. Ho lavorato tanto e sofferto per ottenere il successo. Sarebbe sbagliato credere che è stato tutto facile, che tutto  sia derivato dal talento perché non è così. Ci vuole tanta determinazione e tanta forza d’animo. A New York , quando ero con l’American Ballet, sono passato dal teatro all’ospedale. Un momento bruttissimo, per una serie di fattori. Non mangiavo più, volevo mollare tutto. Per fortuna con la mia forza di volontà da solo, mi sono ripreso .

Una carriera  piena di inaspettate piccole, grandi soddisfazioni. Ricordi quella cena con Lady D? Lady Diana era la madrina dell  Enb, una sera dopo lo spettacolo mi sono trovato seduto al suo fianco: una signora unica con un carisma straordinario. Eppure guardando bene  nei suoi meravigliosi occhi intravidi un velo di infelicità . Non so c’era qualcosa che la rendeva debole, indifesa…

Il fascino del ballerino, dell’uomo di spettacolo, del personaggio inseguito dai paparazzi di tutto il mondo. Il successo, i riflettori. Hai mai ricevuto proposte esplicite, uomini o donne che siano ? Si, molte. Soprattutto quando quando ero molto più giovane. Ma andare a cena con quella ballerina, o a letto con il tal coreografo, per ottenere o mantenere un certo ruolo, una determinata visibilità, non hai mai fatto per me. Non son cose per me, che vengo da una famiglia semplice e onesta. Ho sempre rifiutato.

Ekaterina Maximova e Picone in prova Mosca

Tanti ruoli, tanti balletti di prestigio. Ma qual è il tuo ruolo preferito? Quello del protagonista della più grande storia d’amore che si sia mai conosciuta. Il mio ruolo del cuore è Romeo, lo sento, mi appartiene. Oltre alla tecnica devo passare dalla innocenza al dramma finale. Chi non conosce la storia di Romeo e Giulietta , ancora oggi nel 2016 quanti Romeo e Giulietta vengono ostacolati dalla loro famiglie?

La tua opinione sulla danza italiana? La danza è una delle arti più difficili da rappresentare: è arte movimento, è espressione. Si deve fare qualsiasi cosa per sostenerla, bisogna combattere per difenderla. In Italia la televisioni e giornali ne parlano sempre meno . Mi domando il perché? Eppure gli spettacoli di balletto registrano il tutto esaurito  .

Esci dal camerino , attraversi i corridoi , arrivi sul palcoscenico e vai …  Non hai mai provato paura? Talvolta si, sarei un ipocrita a dire di no, che non è mai successo… . Ci sono ruoli che sento miei, mi appartengono, altri invece di meno. Certo dopo le prove, la fatica sai di giocarti tutto. Ma poi c’è la magia del palcoscenico, della musica: tutte le paure scompaiono e spesso ballo ancora meglio. È come entrare in un’altra realtà… Un mistero che si ripete ogni volta…

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