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Ischia è Ischia
Nonostante Ischia

di Giuseppe Mazzella

Da dove partire per spiegare il successo dell’isola d’Ischia fra le più importanti località turistiche del mondo? La più bella isola d’Europa secondo l’americano  Express Pubblishing con il suo “ sistema di accoglienza” e con il  “ superlativo trattamento nei suoi centri benessere” secondo l’ inglese “ The Telegraph”  ed ancora “ straordinariamente bella” secondo la svedese “ travelblogger” Daniela. Giudizi lusinghieri soprattutto dalla stampa di  lingua inglese che è la lingua del mondo globalizzato come ha scritto Maria Funiciello. E che dire dell’amore della Merkel che non conosce altra vacanza che non sia Ischia? 

In fondo la moderna stampa di oggi “ elettronica” con i siti internet e con i suoi “ giornalisti da viaggio” conferma questo fascino senza tempo che Ischia riscuoteva già nel XVIII secolo  ed ancora nel XIX e più ancora nel XX. Ogni viaggiatore rimaneva incantato dalla vastità dei panorami, dalla straordinaria miscela di risorse ambientali ed umane che qui trovava.

MERKEL GIUNTA A ISCHIA PER TRASCORRERE FESTIVITA' DI PASQUA

La Merkel alle terme di Ischia

La Merkel alle terme di Ischia

Eppure la stampa locale denuncia ogni giorno le disfunzione dei servizi come quelli del trasporto pubblico e della raccolta dei rifiuti e soprattutto della sanità.

La popolazione locale per difendere il suo ospedale ottenuto soltanto nel 1962 e soprattutto per iniziativa del grande imprenditore Angelo Rizzoli ( 1888-1970) è stata costretta a scendere in piazza con una partecipazione di circa 3mila persone,mai vista ad Ischia, sotto il sole cocente del 28 luglio, lo stesso giorno del terremoto di Casamicciola  del 1883  che  dopo la catastrofe il Ministro dei Lavori Pubblico, Francesco Genala, voleva coprire con la calce perché a prima vista gli sembrò impossibile una Ricostruzione.

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La chiave di interpretazione di questo successo senza tempo che sfida le deficienze degli uomini e l’inefficienza della Pubblica Amministrazione, mai arrivata ad un livello così basso di incapacità e di competenza della cosiddetta classe  politica – ed anche questo noi denunciamo quotidianamente senza mezzi termini -, è proprio la molla dello sviluppo economico e della capacità della sua classe imprenditrice e del suo mondo del lavoro.

Giulio e Luigi Einaudi

Giulio e Luigi Einaudi

C’è una pagina, molto nota, del grande economista e politico “ Liberale”, Luigi Einaudi ( 1874 – 1951), con la quale Einaudi spiega la molla dello sviluppo economico. E’ il caso di  citarla perché credo sia esemplare: “ Migliaia di individui lavorano, producono e risparmiano nonostante quello che noi possiamo inventare per molestarli, incepparli, scoraggiarli. E’ la vocazione naturale che li spinge; non soltanto la sete di denaro. Il gusto, l’orgoglio di vedere la propria azienda prosperare, acquistare credito, ispirare fiducia a clientele sempre più vaste, ampliare gli impianti, abbellire le sedi, costituiscono una molla di progresso altrettanto potente che il guadagno. Così si spiega come ci siano imprenditori che nella propria azienda prodigano tutte le loro energie e investono tutti i loro capitali per ritrarre spesso utili di gran lunga più modesti di quelli che potrebbero sicuramente e comodamente ottenere con altri impieghi”.

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Nell’isola d’Ischia ci sono circa 3mila grandi, piccoli e medi imprenditori – dall’albergatore, il più noto, al più piccolo dei ristoratori – che “ lavorano e  producono”  anche per il “ gusto di vedere la propria azienda prosperare” per acquistare la “ fiducia di una clientela sempre più vasta”.

E’ questa enormità di grandi, medi e piccoli imprenditori che manda avanti un sistema economico complesso che vede impegnati  almeno 9500 lavoratori stagionali di cui almeno 1000 extra-comunitari poiché siamo diventati un’ isola di immigrati e non più di emigrati. Questo sistema – da molti anni – tenta di  sopperire alle deficienze della Pubblica Amministrazione, alla sua incapacità di guidare uno sviluppo ormai economicamente maturo e quello che appare sempre più urgente è di “ razionalizzare” l’intervento pubblico che è stato decisivo negli anni ‘ 50 e ‘ 60 del ‘ 900 con la grande azione della Cassa per il Mezzogiorno.

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Mettere ordine ed efficienza nel sistema pubblico dei poteri statali e locali. Da qui l’inevitabilità di un solo Comune in luogo di sei per l’isola d’Ischia ad evitare sprechi di risorse pubbliche che oggi non sono  più soltanto statali ma europee per “ riequilibrare” uno sviluppo e curare le ferite strutturali ed infrastrutturali che si vedono ad occhio nudo o ancor meglio con la lente di ingrandimento della Scienza Economica.

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Ad un sistema economico forte – che comunque ha bisogno di essere di nuovo sostenuto dall’ intervento pubblico come negli anni ’60  con la Cassa per il Mezzogiorno poiché non immune dalla crisi finanziaria nazionale ed europea che ha colpito tutti comprese le banche – si deve aggiungere un altrettanto forte sistema politico perché l’ isola non può bastare a se stessa e soprattutto ai giovani professionalizzati della scuola e dell’ università.

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Il compito di rinnovare noi stessi per rimanere quelli di sempre spetta a noi residenti che abbiamo il privilegio e l’ onere di vivere qui. Siamo circa 63mila ed ospitiamo migliaia di turisti da ogni parte del mondo.

Dobbiamo arrivare ad una stagione turistica piena di 12 mesi all’anno perché abbiamo bellezze non solo ambientali ma storiche da valorizzare; perché abbiamo capacità e maturità imprenditoriali e lavoratrici; perché abbiamo una clientela eccezionalmente fedele che viene da noi da anni o da generazioni quasi per trasmissione familiare di benessere ed emozione.

 

 

 

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