di Carlo Alberto Paolino
Ma perché il Cavaliere ha voluto scompaginare per l’ennesima volta le carte nel centro destra? Perché la svolta moderata di Parisi ed un consistente passo indietro nel patto di ferro con Lega e Fratelli d’Italia, forze politiche che non vogliono sentire parlare di solidarietà nazionale, patti del Nazareno e di collaborazione col governo?
L’obiettivo, secondo alcuni, sarebbe quello di costruire un nuovo fronte centrista che raggruppi gli ex pdl di Alfano e Verdini, ex montiani di scelta civica fino a Tosi, uno nuovo “paniere” che, riproponga la “santa alleanza” con il partito democratico di Renzi, per sbarrare la strada all’avanzata dei 5 stelle.
Tutto da realizzare sotto il volto rassicurante di Stefano Parisi, uno che ha cervello e sensibilità politica, un vecchio socialista, fra i collaboratori di Gianni De Michelis. Affidata a lui la costruzione di una grande (negli intenti muraglia centrista-moderata, dove , naturalmente, non c’è spazio per modelli lepenisti. Un unico coro europeista e pro euro.
Ma la domanda vera è: perché Berlusconi si è voluto “inimicare” mezzo partito per collocare Forza Italia più al centro, una scelta che ha creato scompiglio e di certo non ha convinto tutti.
Prima tra tutti, Giovanni Toti, il delfino designato per Forza Italia prima di diventare governatore della Liguria, che in questi giorni pare sempre più vicino a Salvini, che è andato alla festa della Lega Nord Romagna a Milano Marittima proprio così come ha annunciato fare presto anche Daniela Santanchè fortemente critica con una così repentina virata al centro degli azzurri.
Le interpretazioni si inseguono e si intrecciano, ma una sta prendendo particolarmente corpo, ed ancora una volta vede una ingerenza della Merkel nella politica italiana. Siamo tornati indietro ai tempi del sorrisetto sarcastico con Sarkozy in diretta mondiale.
La grande regista, ancora una volta lei, frau Angela che stando a quanto scrive Affaritaliani.it, sarebbe stanca di una Forza Italia nel Partito Popolare Europeo a Strasburgo e alleata del Carroccio a lepenista in Italia. E così dalla Cdu-Csu sarebbe arrivato un ultimatum a Berlusconi: rompere con la Lega di Salvini per stare dentro il Ppe. Una condizione politica non certo di poco conto. Una storia già vista, purtroppo.