di Carlotta D’Amato

Quest’estate tutto ruota intorno alle “chapa”. Parola di Gianluca Vacchi, 49 anni ribattezzato l’inventore del ballo dell’estate. L’imprenditore milionario nel campo dei macchinari per packaging, ditta ereditata manco a dirlo dal padre, tutto muscoli e tatuaggi, dai capelli brizzolati e lo spirito da viveur si gode la calda estate in giro per isole sulla sua barca a vela tra Ibiza e la Sardegna con uno stuolo di ragazze ed una riserva infinita di Dom Perignon

Gianluca Vacchi

Dopo una serie di video postati sul suo profilo Instagram “GVlifestyle” è addirittura un hashtag è diventato star dei social con una nuova clip destinata a diventare tormentone dell’estate: un balletto sulle note della canzone Menea Tu Chapa di Wilo D Nwe, in cui si esibisce in un twerking scatenato e decisamente buffo, con tanto di tuffo acrobatico in mare sul finale. Ed è subito record di clic: il video è presto diventato virale, con oltre 500mila visualizzazioni.

Sul suo profilo mostra la sua vita di lusso a bordo di jet privati dove si sposta in lungo ed in largo dalla Sardegna a Miami passando per Cortina con i suoi amici “bomber” Bobo Vieri e Marco Borriello con i quali organizza delle competizioni nelle quali il perdente dovrà pagare in casse di champagne. Ha lanciato una linea di abbigliamento dal titolo “Enjoy” ed una parola che lo rappresenta “Resilienza” che a quanto pare è il tatuaggio più diffuso del 2016 tra gli idioti che lo hanno fatto diventare un idolo.

Sonia Bruganelli, la moglie di Paolo Bonolis, nella bufera quest’estate per la foto sui social dell’aereo privato

Perché il lusso, tira e attira. Soprattutto quando viene dato in pasto al web in modo così cafone e arrogante da essere trash. Ma il trash si sa, fa vendere e attira tante critiche.

Come quelle che sono piovute addosso alla moglie di Paolo Bonolis per aver postato una foto a bordo del jet privato che avevano “noleggiato” (giura lei) per le vacanze.

O ancora lo yacht del design futurista avvistato nelle acque cilentane nel quale secondo indiscrezioni immergerebbe le terga Leonardo Di Caprio che prima fa l’ambientalista ecologista e poi spende decine di migliaia di euro in nafta per la barchetta non proprio “green”.

Di Caprio va per mare

Ultimo della lista ma solo in ordine di tempo c’è il giocatore di calcio più odiato dai napoletani, Gonzalo Higuain, che reo di esser passato alla Juventus avrebbe accettato di vivere in una casa in centro a Torino con splendidi affreschi alle pareti, piscina in marmo e preziosi mobili d’antiquariato nello storico quartiere della Crocetta, a pochi passi dal Politecnico. Il costo dell’affitto, sempre stando alle voci ricorrenti, ammonterebbe a circa 30mila euro al mese. Ma lui giura che si tratti di una bufala.

Super villa a Torino Crocetta

Ma tra i colleghi calciatori quello che non passa certo inosservato in quanto a ricerca del lusso con annessa spasmodica ostentazione è Balotelli che colleziona donne e Ferrari, orologi d’oro, anelli e vistosissimi orecchini di diamanti.

Come sono cambiati i tempi! Anni fa, il vero ricco, di famiglia ricca, sfoggiava il cachemire un po’ consunto sui gomiti con qualche buchetto qua e là a dimostrazione che se lo poteva permettere da sempre il maglione di pura lana che costava una fortuna. Oggi, invece, spopolano video e foto in cui con il maglione del ricco anni 90 ci asciugano le ciotole del cane legato alla Bentley con il vestitino di Gucci ed il collare di Cartier mentre navigano sullo yacht con la pista di atterraggio per gli elicotteri con i loro costumi firmati e gli accessori da migliaia di soldoni.

Cap d Agde

Io li manderei tutti in vacanza a Cap d’Agde nel sud della Francia il villaggio naturista per antonomasia dove una settimana costa circa 8000 euro e la parola d’ordine è una sola: via i vestiti e come mamma ci ha fatto.

Mi piacerebbe vederli lì in mezzo a un tripudio di natiche abbronzate ad ostentare gli unici “gioielli” o pseudo tali che la natura ha dato loro e che non si possono comprare nemmeno strisciando le American Express senza limite. Mi riferisco ovviamente ai neuroni.

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