Carlo Alberto Paolino

Carlo Alberto Paolino

Passato dal campo turistico, insegnamento in corsi aziendali fino alla Pubblica Amministrazione per poi dedicarsi alla sua passione: l'informatica, in particolare la grafica dove può dar sfogo a tutto il suo estro. Il suo non d'arte è Capaquila

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La “gemma” del Ponte

di Carlo Alberto Paolino

Totò Cuffaro, quello dei cannoli e di un bel po’ di carcere, la definì ai tempi d’oro “la madre di tutte le infrastrutture e la porta d’ingresso per il corridoio Palermo-Berlino”. “E ho detto tutto” avrebbe detto Totò… Il ponte sullo stretto, il sogno irrealizzato di Berlusconi. Il mostro per la sinistra italiana, il male del male…

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Era il 2010 ed ancora il renzismo aveva il berretto dei boy scout, ragazzi che volevano scalare il Pd, ma soprattutto volevano fare casino. Dalla Leopolda, nasceva la classe dirigente dei rottamatori. Sognavano, come è giusto che sia. Ridisegnavano l’Italia, capovolgevano gli schemi, sembrava di essere tornati indietro nel tempo.

E fecero pure una Carta, che prese il nome di Firenze, perché allora Renzi faceva il sindaco e organizzava tutto in casa. “Ci accomuna   il bisogno di cambiare questo Paese, un Paese dalla parte dei promettenti e non dei conoscenti. Che permetta le unioni civili, come nei Paesi civili; che preferisce la banda larga al Ponte sullo Stretto”. Sono cresciuti i ragazzini e la banda larga non si vede. E naturalmente Premier dalla promessa facile ha rispolverato il Ponte sullo Stretto.

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Venghino signori, venghino…” sembra di essere precipitati in un grande circo, il Premier va all’assemblea che celebra i 110 anni del gruppo Salini-Impregilo” e da provetto prestigiatore sfodera il colpo a sorpresa. Anzi sembra abbia fretta. E lo dice  rivolgendosi a Pietro Salini, numero uno del Gruppo. “Se siete nella condizione di sbloccare le carte e di sistemare quello che è fermo da 10 anni noi ci siamo”.

La sfida la chiamano Napoli-Palermo, bizzarrie per non dire ponte sullo Stretto, cercando di mettere la polvere sotto il tappeto. Quel ponte dello Stretto che è sempre stato sinonimo di spreco, inutilità, sfregio all’ambiente. E non solo di quel gruppo di ragazzi di sei anni fa, ma della classe dirigente del Pd.

Primarie: Campania; Migliore, ok a rinvio a 8 marzo

Gennaro Migliore e le primarie mai partite

Da chi vogliamo cominciare, dal duro e puro Gennaro Migliore, politico colto da una serie di amnesie, che sintonizza il suo modo di pensare a seconda della casacca che veste?  L’ex  braccio destro di Vendola a Sel folgorato sulla strada del renzismo non solo in passato ha aspramente criticato il progetto ma è anche sceso in strada per protestare, fianco a fianco, con il comitato “No Ponte”.My beautiful picture

L’8 agosto 2009, Migliore fa parte del fiume di gente che, radunatosi a Piazza Cairoli, ha attraversato Messina per dire no al progetto: “Siamo qui – disse – per opporci ad un capriccio del governo che vuole realizzare un’opera inutile. Si tratta di un’infrastruttura pericolosa per i cittadini e per le casse dello Stato, della quale non abbiamo bisogno”.  Scommettete che ora si schiererà anima e corpo col Paese che non ha paura e che lancia le grandi sfide?

Assemblea Nazionale PD

E la senatrice siciliana Anna Finocchiaro candidata trombata alla presidenza della Regione, famosa anche per lo shopping ad Ikea con le guardie del corpo che “portavano” il carrello? “Il Ponte era come il “caviale” mentre il pane sono le strade, ferrovie e i porti per la mobilità interna in Sicilia”. Sarà certamente l’esponente di spicco della gauche caviar all’italiana, cos’altro potrebbe essere possibile?

Renzi, si sa è un accentratore. Ma su alcuni punta, almeno sulle persone che ha scelto personalmente e che si è portato a Palazzo Chigi. Come i suo consigliere economico di  Yoram Gutgeld. Bene, sapete che pensa Gutged del ponte sullo stretto? “Bisogna superare la gestione dissennata dei fondi comunitari, oscillante tra opere faraoniche, miliardarie e inutili come l’Alta velocità o il Ponte sullo Stretto e investimenti da poche decine di milioni di euro. Entrambi finalizzati a un immediato consenso politico”. E se glielo dice anche il suo consigliori

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