di Adolfo Mollichelli
Nella città della Lanterna si ferma l’armata azzurra. Lanterna rossa, insomma. Una storia cinese, come piace al presidente. Nessun gol, come mai era accaduto in questo campionato. Ciao alla prima poltrona ceduta ad una vecchia signora, un atto di signorilità
Secondo pareggio, dopo quello di Pescara. Che fu ricco di gol e di recriminazioni. Come questo. Con Ocampos che “abbraccia” il pallone e con Orban che stende Milik, due possibili rigori. Non vedi il primo, ok. Ma il secondo non puoi non vederlo. Con relativo” giramento” dei cosiddetti confessato da Sarri che bacchetta la società assente.
Insomma, vorrebbe zio Maurizio che le proteste legittime le elevassero uomini deputati a farlo. La chiave del match, episodi a parte, va letta nella “sfacciataggine” del Genoa di Juric che ha contrastato gli azzurri in zone alte, contrariamente a quanto fanno di solito la maggior parte degli avversari.
Nessun gol per questo Napoli friccicariello in avanti è evento raro. A secco Milik, il re delle doppiette. Svagato Insigne almeno in una conclusione.
Decisivo per il punto a testa più Reina che Perin. Lode a te, stavolta, Ercolino sempre in piedi. Determinante la iella che ha accompagnato il tiro di Hamsik sulla traversa del portiere rossoblù. Sarà per la prossima volta il centesimo sigillo di Marek che sa di storia.
Per dovere di cronaca, va detto che anche il Genoa ha pagato dazio alla dea bendata con l’infortunio di Pavoletti (anche se Simeone figlio del Cholo ha indotto Reina alla parata super). Così il match tra gemellati – e qui mi viene da dire che dai gemellati mi guardi Iddio -ha perduto la sfida più intrigante, quella tra corazzieri d’area: Pavoletti un metro e ottantotto, Milik un metro e ottantasei.
L’ha vista (l’avrà vista?) in tv Aurelio Primo che, Marco Polo del Duemila, nel Paese della Grande Muraglia va alla ricerca non di spunti per Il Milione ma di brand per i milioni.
Cina mia, per immensa che tu sia tu mi sembri una badia. Ha altro da fare il presidente. Per esempio, il docente. Relatore all’Università di Xi’an dove insieme con Carlo Verdone sta partecipando alla terza edizione del
Silk Road Film Festival. Materia: il marketing. Il brand Napoli da sfruttare in Oriente. Con accademie da realizzare per i giovanissimi
alla ricerca di nuovi sponsor. Una scugnizzeria con occhi a mandorla.
Con un management doc. Grazie anche all’arrivo di Serena Salvione
che ha lavorato con la Juve. Come si dice? A volte la vecchia signora
non olet!