di Piero Ostellino
In Italia, abbiamo, in Matteo Renzi, uno dei peggiori presidenti del Consiglio del dopoguerra; gli Stati Uniti, con Obama, hanno il peggior presidente. La notizia che l’Italia schiererà proprie truppe nei Paesi est-europei ai confini della Russia, preannuncia che a pagare i costi, in termini economici e commerciali, dell’apertura di questo nuovo fronte della guerra fredda, da parte degli Stati Uniti di Barack Obama, sarà l’Italia
In Italia, abbiamo, in Matteo Renzi, uno dei peggiori presidenti del Consiglio del dopoguerra; gli Stati Uniti, con Obama, hanno il peggior presidente. La notizia che l’Italia schiererà proprie truppe nei Paesi est-europei ai confini della Russia, preannuncia che a pagare i costi, in termini economici e commerciali, dell’apertura di questo nuovo fronte della guerra fredda, da parte degli Stati Uniti di Barack Obama, sarà l’Italia.
Dopo aver chiuso la parentesi della prima guerra fredda – e aver conquistato il sostegno della Russia nella guerra contro il terrorismo islamico – l’apertura di questo nuovo fronte della guerra fredda con il Cremlino è una p
Non erano proprio, questi, il momento e il modo, da parte degli Stati Uniti, di riaffermare la propria leadership mondiale. In Europa, a beneficiarne, sarà la Germania che, in tal modo, rafforzerà il proprio ruolo egemone di guida del continente e a farne le spese sarà l’Italia.
Avremmo avuto bisogno di un presidente del Consiglio che avesse la forza, e il coraggio, di dire agli americani che la loro iniziativa nei confronti della Russia è inopportuna per tempistica e modalità. Invece, se dal lato americano, c’è l’esigenza di mostrare i muscoli sotto il profilo politico-elettorale, in coincidenza con la fine della presidenza Obama, da noi, l’Italia che come membro del’Alleanza atlantica non avrebbe potuto sottrarsi all’avventura – c’è quella di mostrare di avere una politica estera che supplisca alle carenze di quella interna.
Essersi inimicati il Cremlino dopo averlo coinvolto nella guerra contro il terrorismo islamico è un errore grave che indebolisce la leadership americana sull’Occidente democratico-liberale, rilanciando il ruolo della Russia; frammenta il quadro politico internazionale e fa un danno alla nostra economia.
La brutta verità è che, con Matteo Renzi, l’Italia ha un capo del governo del tutto inadeguato, e gli Stati Uniti, con Obama, il peggior presidente della loro storia. Che piaccia o no, anche questi sono effetti della crisi della democrazia rappresentativa. L’Occidente non produce più leader degni di questo nome; siamo nelle mani di dilettanti allo sbaraglio
(Piero Ostellino, il Giornale)