Con Gianpaolo Tisci, Patsy Kitzaman, Campanino Franco Stravino e Giggi Cappabianca.

Quando il lungomare
era prigioniero dei night club

di Mino Cucciniello

Qualche mese fa, precisamente l’undici febbraio, La Mela ha compiuto i suoi primi cinquanta anni. Il night di via dei Mille con la sua apertura rinnovò i tradizionali schemi dei tanti night – dancing che funzionavano a Napoli, città da sempre molto mondana, dove sin dagli albori degli anni cinquanta si respirava aria di dolce vita già molto prima di quella romana alla quale si sarebbe ispirato Federico Fellini per il suo celebre film.

Era una Napoli lanciata nelle cronache mondane frequentata da un turismo d’élite, che era solito trascorrere le serate nei nostri locali mischiandosi ai frequentatori napoletani. La maggior parte di questi ritrovi erano situati in zona Santa Lucia, nelle vicinanze dei grandi alberghi, e ciascuno di loro aveva una sua clientela di riferimento e, scarsissimi, erano i p.r. come, invece è tanto di moda oggi. Quasi inutile sottolineare che la musica era tutta rigorosamente dal vivo ed ad eseguirla generalmente c’erano due complessi: il primo quello meno rinomato iniziava a suonare alle ventidue per poi a mezzanotte cedere il palco al gruppo musicale più famoso. Il cambio degli orchestrali avveniva per tradizione in tutti i dancing con le note di bloo moon.

al Lloyd Club Totò Savio e Jaqueline v

Totò Savio e Jaqueline al Lloyd Club

Il Sombrero era il primo locale che si incontrava in via Partenope venendo da piazza Vittoria ed occupava gli attuali spazi della Pizzeria Stella, con l’unica differenza che l’entrata era dal palazzo adiacente, spesso vi suonava l’orchestra di Mario Romano. Subito dopo, dove oggi c’è il bar Bollicine, c’era il Lloyd Club dove si esibivano sovente Totò Savio e Jaqueline, Peppino Gagliardi, Nino Soprano, Peppino di Capri ed anche Romano Mussolini. Proprio la sua giovane moglie Maria Scicolone e Eugenio Gentile hanno diretto per un periodo il Loyd che, inutile dirlo,  registrava spesso il tutto esaurito. Le serate marcate Loyd con i maggiori cantanti del tempo erano,infatti, un appuntamento imperdibile.

Isabella Iannetti cantante del night Rosso e Nero xx

Isabella Iannetti

Ancora sulla stessa strada negli attuali locali di Rosso Pomodoro c’era il night del mitico caffè Rosso e Nero, frequentatissimo dalla gioventù bene di quegli anni che si dava appuntamento soprattutto la domenica mattina per l’ora dell’aperitivo, mentre il sottostante dancing inaugurava la sua stagione in coincidenza del periodo natalizio ed andava avanti sino a primavera inoltrata.

Tra i tanti cantanti ad esibirsi al Rosso e Nero ci fu anche Isabella Jannetti, che nel 1963 portò al successo T’hanno visto domenica sera, uno strepitoso twist che faceva affollare la pista da ballo dai tanti provetti ballerini presenti nel club.

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Scatenati dal twist

 

Nel corso degli anni questo night venne sempre più scelto dagli studenti per organizzare i mak p 100 a conclusione dell’anno scolastico degli istituti di appartenenza , cosa che avvenne anche per il Royal club, il locale dell’omonimo hotel, sicuramente il club più bello di tutti gli altri poiché venne costruito proprio per ospitare un locale da ballo, basti pensare che era concepito con pareti scorrevoli in modo da poterlo rimpicciolire quando non c’erano molti avventori,  in tal modo non sarebbe andata dispersa la classica atmosfera intimistica da vero night.

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Ciccio Di Lena

 

Anche questo locale, che oggi è stato trasformato in garage dell’albergo, funzionava prevalentemente nei mesi invernali, spesso ci suonò anche un giovanissimo Ciccio Di Lena, mentre per il periodo estivo, lo staff del Royal Club, si trasferiva sul roof garden dell’ albergo del lungomare dove si ballava intorno ai bordi della suggestiva piscina. Anche il celebre albergo Vesuvio aveva il suon night chiamato Vesuvietta al quale venne riservato la stessa fine di quello dell’hotel precedente.

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Coccinelle star del Trocadero

Dopo l’albergo Excelsior, nel tratto che il lungomare prende il nome di via Nazario Sauro, dove oggi c’è Rosolino, apriva i suoi spazi il famoso Trocadero considerato il tempio del floor show dove si esibivano le più note vedette  dello strip-tease. Anche Coccinelle, la prima transessuale del mondo dello spettacolo, si spogliò sul palcoscenico di questo grande locale gestito dalla marchesa Pignatelli.

Intorno ai suoi tavolini erano solito sedersi tanti volti noti della cronaca nera che si confondevano con quelli della cronaca rosa napoletana, spesso in compagnia di seducenti entraîneuse, le attuali escort, che non facevano altro se non quello di fare bere quanto più possibile i clienti essendo loro pagate a percentuale sui “tappi.

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Stessi shows e stesse situazioni, ma meno internazionali, anche al Lido Club 21 un altro locale situato sempre nelle stessa strada che ancora oggi è in piena attività sebbene  non ha più il fascino di quegli anni. Anche al posto dell’attuale ristorante “La Cantinella”, sino a metà degli anni 70 c’era ancora il night club “Il Caprice” , a chiudere il susseguirsi di tutti questi locali c’era il mitico ed irripetibile Scheker Club di Angelo Rosolino.

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Renato Carosone con Gegè Di Giacomo

Questo locale si trovava negli scantinati dell’albergo Miramare ed era frequentato da tutta la jeunesse ‘dorèe della Napoli bene, che accorreva per ballare ed ascoltare cantanti del calibro di Renato Carosone, Marino Barreto, Peter Van Wood, Peppino di Capri, Fred Bongusto, Jimmy Fontana, Gino Paoli e tanti altri. Lo Scheker restò in auge finché non aprì La Mela, ma nonostante tutto rimase ancora un rinomato locale finché un incendio lo distrusse agli inizi degli anni ottanta.

1976 ad un tavolo dello Scheker da sx Mino, Stefania Piccolo, Lalla Giovene di Girasole, Roberto Naldi

Quaranta anni fa allo Scheker Mino Cucciniello, Stefania Piccolo, Lalla Giovene di Girasole e Roberto Naldi

Oltre ai locali del lungomare, anche nel resto della città, c’erano dei nights altrettanto famosi tra i quali vanno ricordati “La Conchiglia” in via Domenico Morelli dove poi per tanti anni c’è stato il negozio di antiquariato Brandi e lo “Stereo club” al Parco Margerita. Ebbe breve vita a metà degli anni sessanta “la Pentola” un club in via Arangio Ruiz, nel quale venne ad esibirsi una giovanissima e quasi sconosciuta Patty Pravo. Nella zona piazza Municipio il più rinomato dancing era il “San Francisco” ma era meta dei marinai americani che sbarcavano alla ricerca di  avventure facili.

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In estate , invece il ricordo va a Grotta Romana, alla Tavolozza D’Angelo con il complesso di Tonino d’Ischia, ai Damiani, al Bunker club sempre sulla Domiziana, ed all’Isolotto di San Martino. Ovviamente per raggiungere questi locali bisognava essere motorizzati perché già in possesso della mitica 500 esplosa con gli anni del boom economico che prepotentemente conquistavano un Italia allegra e felice facendo di tutto per lasciare alle spalle i ricordi della guerra.

 

(1continua)

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Un pensiero su “Quando il lungomare
era prigioniero dei night club

  1. francesco di lena

    è sempre piacevole scorrere gli articoli di Mino ….garbata ed puntuale memoria storica di quegli anni :)

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