di Emiddio Novi

Macron nega se stesso. Telefona al premier Giuseppe Conte. Si rimangia tutto. E torna il sereno tra Parigi e Roma. Ma la giornata di follia transalpina rimane. Quel “vomitevole” con cui è stata definita la prima rivendicazione di sovranità da parte italiana sarà scolpito nella nostra memoria storica. Ai francesi è sembrata una procazione il rifiuto da parte nostra del rapporto ancillare che Germania e Francia avevano imposto all’Italia.

 Noi eravamo destinati a trasformare il Sud in un’area afromeridionale, con milioni di nigeriani, senegalesi, congolesi accampati in un Sud immensa periferia d’Europa, destinata a sopravvivere con l’assistenzialismo e l’imprenditoria criminale delle mafie e delle camorre.

Emiddio Novi

Così la quinta potenza industriale del mondo, il Paese che tutt’ora può vantare una ricchezza complessiva di oltre diecimila miliardi di euro, la seconda manifattura d’Europa, il Paese che nel 2011 esportava in proporzione più della Germania sarebbe stata marginalizzata e ridotta moralmente allo stato larvale. Perché francesi e tedeschi si erano davvero convinti che a quel destino eravamo rassegnati.

Beniamino Andreatta e Carlo Azeglio Ciampi

Il nuovo governo li ha sconvolti. Volevano depredarci degli ultimi campioni nazionali del nostro apparato produttivo. Erano riusciti a imporre la disintegrazione dell’Iri che era lo strumento della nostra grande trasformazione da Paese agricolo in un Paese industrializzato. Negli anni Settanta e Ottanta eravamo una potenza industriale straripante. Poi ci hanno pensato i Ciampi, gli Andreatta, i Prodi, i Draghi a colpirci al cuore. Ma la loro furia distruttrice è fallita. La Banca d’Italia fu affidata a un professore di lettere, Ciampi, che non capiva niente di economia, il ministero dell’Economia a un professore folle come Andreatta che insieme a Ciampi provocò il raddoppio del debito pubblico.

Silvio Berlusconi

Alla distruzione dello Stato imprenditore ci pensò Draghi insieme a Prodi. Questa era l’Italia che piaceva ai francesi. Gli abbiamo letteralmente regalato la Parmalat con un miliardo di liquidità sottratta agli azionisti italiani. Volevano persino impossessarsi di Mediaset.

E ci sarebbero riusciti se Berlusconi non fosse rimasto da ostinato ultra ottantenne a difenderla. Macron e i suoi sono impazziti di fronte a un governo formato da opposti estremismi che in due, tre settimane, trascinato da Matteo Salvini, ha realizzato una rivoluzione copernicana: non siamo più gli sguatteri e la sputacchiera d’Europa.

Macron e Conte

In pochi giorni abbiamo stretto accordi col gruppo di Visegrad, col Belgio e persino l’Olanda che vuole sottrarsi al dominio tedesco. I bavaresi simpatizzano con i sovranisti italiani contro la Merkel che ha perso il controllo della Csu, il partito della destra, maggioritario in Baviera, e da sempre alleato della Cdu della Angela Merkel. Anche lei terrorizzata dalla nostra resistenza. Macron ha tentato una mossa disperata ingiuriandoci.

Mario Monti, Mario Draghi e Jean-Claude Juncker

Pensava di intimidirci e invece sì è dovuto scusare. Ora non rimane che la Bce, che porrà fine al quantitative easing, all’acquisto del debito pubblico per favorire la speculazione dello Spread.

Resisteremo anche a questa imboscata. Anche perché li stiamo travolgendo. Ci riusciremo se rimarremo uniti. Quest’Italia con noi matrigna per decenni incomincia a piacerci.

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