Archivio tag: Isis

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Il suicidio

di Gianpaolo Santoro
Ma che cos’altro deve ancora succedere, quanto altro sangue innocente si deve versare, quante lacrime, quale altro schiaffo umiliante e mortale deve subire la Francia, simbolo ormai del fallimento della decantata società multiculturale? Maledizione della grandeur, la fine di un Impero con il ripiegamento dall’Indocina e dall’Algeria e l’ingombrante eredità di milioni di cittadini che di francese hanno solo i documenti e non il sangue, la storia, la memoria. La religione. L’appartenenza.

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Attacco Nizza

La Promenade della morte

di Eduardo Palumbo

Sangue, morte sulla promenade des Anglais, il leggendario lungomare di Nizza. Dolore, rabbia, impotenza davanti all’ennesima mattanza. Come una guerra, più di una guerra. Un’altra strage in Francia, l’ennesima in poco più di un anno, dopo Charlie Hebdo, il Bataclan, una scia di sangue infinita. Nel giorno della massima festa transalpina quella della rivoluzione. Per umiliare un Paese. Per sporcare la spiaggia più fascinosa, quella della Costa Azzurra. Nel giorno della presa della Bastiglia si aspettava lo spettacolo pirotecnico dei fuochi, l’incendio del cielo. Ma ad un tratto è esplosa la terra, l’inferno in strada. Continua a leggere

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L’Occidente virile

di Corrado Ocone

La nostra gentilezza e cordialità di modi è anche la gentilezza e la cordialità del “borghese” che oppone la forza delle ragioni alla ragione della forza, il “civile conversare” e cercare insieme la verità parziale delle faccende umane alla verità imposta per legge o con la forza dalle teologie politiche, che vuole contare le teste piuttosto che spaccarle Continua a leggere

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Pasqua di morte

 di Giulio Di Donato    

Non bastava la tragedia dell’incidente in cui sono morte le 13 ragazze dell’Erasmus in Spagna, ci volevano le 33 vittime dei kamikaze dell’aeroporto e del metrò di Bruxelles per fare di quella di Pasqua una vera settimana di passione. Morte, terrore, orrore. Sui media si discute di come affrontare il terrorismo, la terza guerra mondiale come ha detto papa Francesco, e se ne sentono di tutti i colori Continua a leggere

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Il califfo e il mare

di Massimo Fini

 Se Libia e Italia fossero unite dalla terraferma i guerrieri di Al Baghdadi ci metterebbero tre settimane per arrivare a Roma (il che, almeno per un po’ tempo, offrirebbe qualche vantaggio: spazzar via il Vaticano e Papa Francesco che non perde occasione per entrare coi piedi a martello negli affari interni dello Stato italiano – se si ha da essere una teocrazia, almeno lo si sia ufficialmente) Continua a leggere

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Ma un coglione
può essere il cervello?

 di Gianpaolo Santoro

C’è una cosa che mi turba da qualche giorno e che ha reso ancora più drammatica, insopportabile, inconcepibile la mattanza di Parigi, l’eccidio al Bataclan, il terrore, l’orrore, le camere riunite a Verasailles per la dichiarazione di guerra, l’incontro dei grandi del mondo ad Antalya, gli uomini che hanno in mano il nostro futuro ma anche la dignità del nostro passato. C’è una cosa che al di la delle fragili storie di giovani vittime stroncate in un locale storicamente sotto il mirino perché di ebrei e vicino alle battaglie degli ebrei (e che non era difficile, quindi, prevedere potesse essere un grande tiro al bersaglio come lo era del resto anche Charlie Hebdo) che mi disturba profondamente e alla quale coscientemente mi rifiuto di credere: è possibile che una manciata di invasati ragazzini pur armati fino ai denti possano tenere in scacco un intero Paese, un intero continente, non per pochi minuti ma addirittura per sei giorni?

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