Archivio tag: Obama

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La fine dei sogni americani

di Emiddio Novi

Trump ha decretato la fine delle migrazioni incontrollate negando la cittadinanza americana a 800mila giovani figli di immigrati irregolari, giunti negli Stati Uniti spesso da soli e appena adolescenti. Li definivano “dreamers (sognatori)” perché sognavano la cittadinanza americana e una direttiva di Obama li proteggeva dal rischio del rimpatrio. I media fanno appello alla generosità del popolo americano, alla sua storia di popolo di immigrati, alla natura stessa della specificità del melting pop che integra e accoglie. Continua a leggere

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Il Mondo, la Terra e gli Schiavi

di Emiddio Novi

Turni di 24 ore, sei giorni su sette. 12 ore di lavoro per turno. Vietato sedersi nelle 12 ore di lavoro. I dormitori sono in fabbrica. Perché si è convocati a ricoprire un turno di lavoro anche mentre si dorme. La Apple e tutte le multinazionali innovative impongono questi ritmi e questo schiavismo produttivo ai loro operai cinesi. Il salario è di 1,85 dollari l’ora. Le multinazionali americane non pagano le tasse in Patria. Se la Fiat le paga in Olanda, gli americani preferiscono l’Irlanda, un paradiso fiscale dove le tasse sono quasi azzerate.  Per garantire e difendere questo schifo, un anno fa intervenne il presidente Obama per impedire che i suoi amici evasori fiscali fossero gravati in Europa da un migliaio di miliardi di tasse. Mille miliardi. Continua a leggere

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Yes, we can
Possiamo spiare tutti

 di Emiddio Novi

Obama faceva spiare tutti. La Cia era in grado di infettare per intercettarli tutti i sistemi di comunicazione. Dai telefonini, ai televisori, ai database della polizia e dell’Fbi. I telefonini, le televisioni persino le auto degli obiettivi Cia erano controllati. La Cia poteva provocare un incidente stradale per eliminare un leader straniero ritenuto pericoloso come il populista austriaco Heider. Trasformare i televisori o gli iPhone in trasmettitori di tutti i colloqui senza nessuna autorizzazione: con Obama era diventata una consuetudine, fino al punto di spiare un alleato fedelissimo come Angela Merkel. Continua a leggere

Iranian woman walks past an anti-U.S. mural painted on the wall of the former U.S. Embassy in Tehran

L’Iran nel mirino di Trump

di Fiamma Nirenstein

II Medio Oriente, strapazzato dalla politica di Obama, subisce adesso l’accelerata ripresa di una rocciosa strada cui Trump si avvia con due gesti divaricati: una vigorosa messa in guardia alla Repubblica Islamica dell’Iran, accompagnata da sanzioni impellenti. E una avviso a Israele: «attenzione» ha detto Spycer, il portavoce, «noi non pensiamo che l’esistenza degli insediamenti sia un impedimento alla pace come diceva Obama, ma riteniamo che costruire nuovi insediamenti possa non essere di aiuto». Continua a leggere

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Go home

di Emiddio Novi

 Giusto 26 anni dopo la caduta del comunismo, crolla il turbocapitalismo finanziario. Il primo fu giustiziato da Reagan e Papa Wojtyla. Il secondo è caduto sotto i colpi della travolgente vittoria elettorale di Donald Trump. Il grande imprenditore che ha impugnato le insegne del nazionalpopulismo e ha sfidato e sconfitto l’establishment, il potere senza volto della grande finanza mondialista e globalizzatrice Continua a leggere

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Trump, fortissimamente Trump

 di Maria Giovanna Maglie

Crollino le borse, svengano i futures, tremi lo yen, tanto la rivoluzione è arrivata. Donald Trump è il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti d’America. Ha vinto il voto popolare, ha vinto il voto elettorale ha sfondato il muro blu degli stati sicuri dei democratici, ha vinto tutti gli Stati repubblicani a dimostrazione che l’ostilità del partito non lo ha toccato, tanto è vero che porta a casa assieme alla Casa Bianca la maggioranza della Camera, che era prevista, la maggioranza del Senato, che era fortemente messo in dubbio. Se non è rivoluzione questa… Era dal 1928 che un repubblicano non faceva cappotto. Continua a leggere

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Il Si all’oligarchia

di Emiddio Novi

Con la vittoria del sì al referendum l’Italia legittimerà il sistema oligarchico abbandonando quello della democrazia rappresentativa. Eugenio Scalfari con l’onestà intellettuale che ci si può permettere a 90 anni lo ha ammesso senza reticenze. L’unico sistema che può funzionare, ha scritto su Repubblica, è l’oligarchico.

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