Valerio Caprara

Valerio Caprara

Professore di Storia e critica del cinema all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” e dal 1979 critico cinematografico del quotidiano “Il Mattino”. Presidente della Campania Film Commission.

162204032-1c6b6ba1-0d65-4712-9e18-691d23b95c6e

L’ultimo grande show di Philip

di Valerio Caprara

Philip Seymour Hoffman: un attore monumentale, il migliore della generazione di mezzo hollywoodiana. Nel ’92 si fa notare in “Scent of a Woman”, il remake americano di “Profumo di donna” e nel corso della decade si conferma in “Amarsi”, “Sydney”, “Happiness”, “Patch Adams”, raggiungendo la piena visibilità grazie a tre capidopera come “Boogie Nights”, “Il grande Lebowski” e “Magnolia” di P. T. Anderson, dove interpreta un infermiere amorevolmente vicino al patriarca miliardario che assiste sul letto di morte. “La spia” è l’ultimo film che ha girato.

Philip-Seymour-Hoffman-la-spia

L’ultimo show di un fuoriclasse. Philip Seymour Hoffman, l’attore americano morto nel suo appartamento newyorkese per overdose di droghe e farmaci nel febbraio scorso, esprime tutto il suo carisma in “La spia – A Most Wanted Man”, spy story che non ha molte altre frecce al suo arco: lo spettatore s’imbatterà, in effetti, in uno di quei titoli di routine che tuttavia s’inseriscono come un’omogenea tessera nel puzzle di una carriera memorabile.

L’ideale sarebbe seguire la performance del protagonista di “Magnolia”, “Truman Capote – A sangue freddo” o “The Master” (in uscita postuma c’è ancora il meno rilevante contributo al nuovo capitolo di “Hunger Games”) nella versione originale, dove modula l’inglese con un lievissimo accento tedesco; anche quella doppiata, però, impone senza mezzi termini la rara fusione interpretazione-personaggio che finisce col trascendere trama, stile e qualità dello spettacolo.

A-Most-Wanted-Man-Movie

Una scomoda verità riguarda, peraltro, il romanzo da cui il regista Corbijn e lo sceneggiatore Bovell hanno tratto il film: “Yssa il buono” non solo non è uno dei capolavori del superspecialista e bestsellerista Le Carré, ma ne rappresenta il periodo produttivo meno teso e ispirato nonché immiserito da una biliare quanto banale ostilità anti-occidentale.
Non si tratta di opinare, come pure è doveroso, su certe lentezze e forzature che rendono il thriller in sé e per sé alquanto debole, cosa che non succedeva affatto, per esempio, nell’ottimo “La talpa” di Alfredson (2011); quanto, piuttosto, di chiedersi se l’indubbia abilità dell’intarsio sulle atmosfere, i colori, gli ambienti, i paesaggi grigi e lividi di Amburgo congeniali al sottomondo spionistico non finisca per essere solo il contrappunto del giganteggiare di Hoffman in ogni sequenza, per non dire fotogramma.

5b3da244-f4f8-4177-8dce-fb53fc2e469d

 

Il “suo” Bachmann capo di una cellula dell’intelligence attenta ai movimenti dei terroristi islamici attivi in Europa dopo l’11 settembre, è uno stropicciato, corpulento, alcolista e tabagista uomo qualunque deciso a non barattare le proprie ferite esistenziali e professionali con uno sbrigativo opportunismo sul lavoro. L’arrivo in città del giovane clandestino ceceno Yssa (Dobrygin), erede di un sostanzioso capitale depositato presso un ambiguo banchiere (Dafoe) mette in allarme i servizi segreti nazionali e internazionali (in primis la malvagia per antonomasia Cia, incarnata in una Wright mal truccata), ma il nostro segue un’autonoma e meno illegale e disonesta strategia per inchiodarlo agli eventuali finanziamenti occulti di Al Qaeda.

C’è chi ha tirato fuori il nome del Pakula complottista dei classici anni Settanta “Perché un assassinio” e “Tutti gli uomini del presidente”, ma i conti non tornano perché in questo caso la descrizione prevale sull’emozione, la mestizia sulla spietatezza, il moralismo sul cinismo e la propensione redentoristica sulla consapevolezza dell’impossibilità del riscatto.

CondividiShare on Facebook0Tweet about this on TwitterPin on Pinterest0Share on Google+0Share on LinkedIn0Email this to someone

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>

Altri post dello stesso Autore