Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo

Ottorino Gurgo, scrittore e giornalista italiano. E’ stato per molti anni notista politico de Il Giornale al fianco di Indro Montanelli. Poi capo della redazione romana de il Mattino, direttore del Roma, editorialista del Giorno e dell’Informazione. E’ stato conduttore della rubrica politica “Il Punto” per il Gr2. Autore di numerosi saggi tra i quali "Vietnam controrapporto", "Perché i Kennedy muoiono", "Sciascia" e "L’illuminista cristiano".

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Il CamaleConte

di Ottorino Gurgo -

 C’è qualcosa di schizofrenico nella politica italiana; qualcosa che, a tutta prima, appare come una forma di dissociazione che sovverte la logica più elementare. Stando ai sondaggi è Giuseppe Conte l’uomo politico che gode della più vasta popolarità, ulteriormente aumentata dopo il recente vertice europeo. Per contro, ascoltando le indicazioni che provengono dal “Palazzo”, il numero di coloro che lo avversano, è in crescita esponenziale, tanto da far pensare che la sua permanenza sulla poltrona di presidente del Consiglio non sia destinata a durare a lungo.

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Giuseppe Conte

A chiedere che scenda da cavallo è, ovviamente, l’opposizione di centrodestra che non perde occasione per contestare con asprezza ogni sua iniziativa sino a giungere addirittura, da parte di alcuni “ultras”, ad accusarlo di voler protrarre lo stato di emergenza per il “coronavirus” pur di restare al potere.

È un’accusa stolta. La realtà è che Lega è Fratelli d’Italia vogliono la caduta di Conte per arrivare a quello elezioni politiche anticipate che dovrebbero determinare un cambio di maggioranza necessaria per far sì che la coalizione di centrodestra possa non solo conquistare il governo, ma menare la danza anche quando, nel febbraio del 2022, si dovrà eleggere il successore di Sergio Mattarella.

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Ottorino Gurgo

Ma non è soltanto l’opposizione di centrodestra, come è naturale che sia, ad avversare Conte.

Con altrettanta determinazione, il presidente del Consiglio viene contestato anche da coloro che dovrebbero sostenerlo, vale a dire da un numero tutt’altro che irrilevante di esponenti del centrosinistra.

Si tratta di un’ostilità che ha molteplici spiegazioni: Tra i cinquestelle Conte, pur godendo del sostegno di Beppe Grillo, viene considerato un corpo in qualche misura estraneo. È in particolare l’ex leader del Movimento, Luigi Di Maio, ad avversarlo nel timore ch’egli possa conquistare anche la leadership dei pentastellati.

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Conte e Di Maio

Quanto al Pd, va diffondendosi sempre più la contestazione delle scelte politiche del premier. Il Pd, infatti, vuole evitare che la posizione di Conte alla guida del governo si consolidi, convinto com’è che essendo di fatto – sempre stando alle previsioni – il partito più forte della coalizione di centrosinistra, la presidenza del Consiglio, prima o poi, dovrà andare a un suo esponente.

Ma su tutte queste considerazioni fa premio il fatto che, in politica, nessuno è disposto a tollerare che un leader acquisti un’eccessiva popolarità. Quel che accadde a Matteo Renzi, buttato giù dalla torre dal cosiddetto “fuoco amico” sembra ora ripetersi con Conte, trasformato in una sorta di “uomo nero”.

Ecco perché è difficile pensare che il suo governo possa sopravvivere all’autunno caldo previsto dopo la pausa estiva.

 

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