Alessio Buccafusca

Alessio Buccafusca

Considerato tra i maggiori fotografi al mondo di danza classica, professore di Fotografia creativa presso l’Università “Upam“ di Napoli e professore di Fotografia di Danza presso l’Università di Belle Arti di Napoli.

Picone schiaccia tutti
              
  Di grande impatto emotivo e coreografico lo  “Schiaccianoci” del San Carlo          
 di Alessio Buccafusca

Picone schiaccia tutti

di Alessio Buccafusca

 Durante l’anno si sono alternate ben sei produzioni dello “Schiaccianoci”: il Russian Ballet al Teatro Olimpico di Roma, il Balletto di Milano al Teatro Arcimboldi, la scuola di ballo del teatro alla Scala , il corpo di ballo del teatro massimo di Palermo e il Roma City Ballet di Luciano Cannito all’Auditorium Conciliazione e, quella sulla quale intendo soffermarmi col riadattamento coreografico di Giuseppe Picone della Scuola e la Compagnia del Teatro di San Carlo a Napoli.

Teatro di San Carlo - Lo Schiaccianoci - Musica: Pëtr Il'i? ?ajkovskij Coreografia: Alessandra Panzavolta da Marius Petipa, Lev Ivanov  Direttore: David Coleman - Scene: Nicola Rubertelli - Costumi: Giusi Giustino  -  Direttore del Corpo di Ballo: Alessandra Panzavolta - Direttore del Coro di Voci Bianche: Stefania Rinaldi  Principe Schiaccianoci: Giuseppe Picone (30 dicembre, 2 gennaio, ore 17 e 3 gennaio, ore 21) / Alessandro Macario (2 gennaio, ore 21, 4 e 5 gennaio)/Alessandro Staiano (3 gennaio, ore 17)                            Clara/Fata Confetto: Jurgita Dronina (30 dicembre, 2 gennaio, ore 17 e 3 gennaio, ore 21)/ Anbeta Toromani (2 gennaio, ore 21, 4 e 5 gennaio)/ Luisa Ieluzzi (3 gennaio, ore 17)    Orchestra, Corpo di Ballo e Coro di Voci Bianche del Teatro di San Carlo Con la Partecipazione degli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo diretta da Anna Razzi  Allestimento del Teatro di San Carlo

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Alessio Buccafusca

“Lo Schiaccianoci ” è nato dall’investitura fatta dal direttore dei Teatri Imperiali al musicista Pëtr Il’ič Čajkovskij, dopo il successo de “ La Bella Addormentata ”, il quale si rivolse al geniale coreografo Marius Petipa per la parte danzata.

Tratto dal racconto di Hoffman, già noto ai russi, Petipa volle cambiare e si rifece all’adattamento di Dumas per creare un libretto meno cruento e più creativo, variegato e colorato, in qualche modo più ricco e interessante.

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L’abilità e l’intuizione del coreografo resero possibile la fusione di danze di carattere con alcuni passaggi del racconto, così da creare alcuni divertissements unici nella storia del balletto di repertorio: La Cioccolata è una calda e decisa danza spagnola, Il Caffè è un’avvolgente danza araba ed il Thé è una delicata danza cinese

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Luisa Leluzzi

Giuseppe Picone ha mostrato tutto lo slancio vitale di un coreografo giovane anagraficamente ma estremamente preparato e tutto il suo coraggio, donandoci una versione veloce, dinamica, agile dello spettacolo, riuscendo ad eliminare elementi ormai obsoleti e kitsch senza snaturare la base classica del balletto.

Felicissimo è il riadattamento della danza araba, che ha asciugato fin quasi all’osso per far brillare la luminosa stella di Luisa Leluzzi, le cui movenze cariche di sensualità e di carisma hanno donato magia ad un’interpretazione magistrale di una ballerina dall’impeccabile bravura tecnica.

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La pagella dello Schiccianoci versione Picone? 7 al corpo di ballo, ai solisti ed ai primi ballerini; 8 all’impegno e alla dedizione mostrati dagli allievi della Scuola del San Carlo con il debutto di un giovane allievo unico del primo corso , scelto da Picone in persona , Manuel Schettino Ne sentiremo parlar; 8  ai pilastri Giusi Giustino per i costumi e Nicola Rubertelli per la scenografia di forte impatto emotivo nel secondo atto; Luisa Ieluzzi nell’assolo della danza araba e Salvatore Manzo nel ruolo, del principe, realmente magnetici; 9  Giuseppe Picone, oculato e lungimirante direttore artistico della Compagnia e coreografo dall’inestimabile raffinatezza .

Lo spettacolo andrà in scena sino al 5 gennaio 2020, sfondando così il muro delle dieci repliche in quella cornice mozzafiato che è il Teatro di San Carlo di Napoli, da poco nominato “ Più bel teatro d’Europa ” secondo la classifica dell’autorevole National Geographic .

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