Archivio tag: De Laurentiis

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Aurelio sceicco, come Totò

 di Adolfo Mollichelli -

Etcì, etcì, etcì, scusate ma mi sono addormentato leggendo sul Daily Mail la notizia che il Qatar sarebbe interessato ad acquistare il Napoli e m’è venuto, etcì, etcì, un bel catarro. Tra le braccia di Morfeo ho fatto strani sogni. Ho visto il DeLa che passeggiava per le vie di Los Angeles incontrare Prévert tutto vestito d’azzurro. Il DeLa, meravigliato, gli chiede: anche tu tifi per il mio Napoli? Jacques senza guardarlo in faccia recita: padrone nostro che sei tra le stelle. E restaci. Continua a leggere

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Scassanapoli

di Adolfo Mollichelli -

Gesù, Gesù, Gesù pur ‘o munno d’o pallone è asciut pazz! Ma avete visto che hanno combinato gli ammutinati del San Paolo? Prego, magari quelli della San Pablo e poi gli ammutinati erano quelli del Bounty, ‘a storia è storia e vi cito pure gli anni: 1926 e 1789. Ma nel 1926 nacque pure il Ciuccio, guarda che combinazione. C’è trambusto in tribunale, un vociare stridulo ed intenso: avvocato, mi raccomando; avvocati, ci raccomandiamo. Continua a leggere

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Avanti Sarri, alla riscossa maglietta rossa

di Adolfo Mollichelli -

Tutto è compiuto. Campionato e week end entusiasmanti fino alla fine. Al settimo sigillo di Madama, al secondo posto con punteggio record (91 punti) del Napoli, si sono aggiunti gli ultimi verdetti. Roma terza forza in assoluto. Milan in Europa League senza dover passare dalla noia dei preliminari che, invece, toccheranno all’Atalanta. Inter in Champions dopo un digiuno di sei anni. Lazio a leccarsi ferite dolorose. Crotone, battuto al San Paolo, in B insieme con Verona e Benevento. L’addio di Buffon alla Juve. La finale perduta ai rigori dagli under 17 azzurri al cospetto degli olandesini scafati e fallosi che ve li raccomando.  Continua a leggere

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Papponi e don Maurizio. La burla scudetto

di Adolfo Mollichelli

Un giorno all’improvviso si ruppero ‘e giarretelle. Svanì il grande sogno. Piansero gli azzurri, non tutti. Si divisero gli aficionados in papponi e sarriani. Esternarono sui social i cuori infranti. Ballò, con tanto di trenino, l’uomo di fascia (tricolore) che dopo i fatti di Inter-Juve aveva tuonato “ci riprenderemo quello che ci hanno tolto”. Disse tutto ed il contrario di tutto – a reti più o meno unificate – Aurelio Primo l’imperatore-padrone-amministratore. Un solo concetto chiaro. Il rimprovero a quel testone nato a Bagnoli e che mugugna in toscano: Maurì, t’avevo detto de fa’ giocà un po’ tutti, con questa smania tua de figli e figliastri. Continua a leggere

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Il tifo che annebbia le menti

 di Adolfo Mollichelli

Due notti cariche di tutto: passione, risentimento, euforia e, soprattutto, rancore. Gli incroci tra Napoli e Juve non sono mai stati normali. Quelli prossimi, tra campionato e coppa Italia, saranno certamente molto di più di due sfide calcistiche tra eterne rivali. Una rivalità più ideologica che sportiva: il Napoli alfiere del Sud, la Juve vista come l’emblema del potere del Nord. Il Napoli casto e puro, la Juve pentascudettata che si porta dietro l’onta vecchia di calciopoli e quella attuale di società collusa con ultrà in odore di ‘ndrangheta. Fino a prova contraria. Il tifo, si sa, è una malattia, curabile. Il tifo calcistico no. Non ha antidoti. E spesso finisce con l’annebbiare le menti. Continua a leggere

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Atalanta Calda(ra), Napoli freddo

di Adolfo Mollichelli

Era imbattuto da quattordici giornate il Napoli euclideo. Si ferma davanti alla giovin Atalanta guidata da Gasperini che fa rima con Mazzini (Giuseppe). Sconfitta senza se e senza ma. Pur avendo giocato un bel po’ di tempo in superiorità numerica per l’espulsione di Kessiè, il gigante d’ebano che viene dalla Costa d’Avorio. I due legni colpiti? Lasciate perdere. L’Atalanta passa con due gol del centrale difensivo Mattia Caldara che è già stato acquistato dalla Juve.  Continua a leggere

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Cazzate & cazzimma

 di Adolfo Mollichelli

Quant’è bella la cazzimma/che si fugge tuttavia/ce l’ha solo Lorenzo/tutti gli altri/l’han perduta/smarrendosi lungo la (Gran) via.

La gita fuori porta, la scampagnata madrilena è finita male. Sul campo è andata così così, con undici minuti di realtà sognante, quelli che sono intercorsi tra l’invenzione di Lorenzinho ed il pareggio di Benzema. Davanti alle telecamere è andata peggio. Con lo stupefacente (ehm!) Aurelio Primo a dire cazzate, zeta doppia come cazzimma. Duro e farneticante attacco a Sarri, senza ragione alcuna. Sfruttate poco le risorse della rosa? E chi avrebbe dovuto far giocare Sarri, il Pavoletti dei garretti perduti preso a peso d’oro per introitare il guadagno derivante dalla cessione di Gabbiadini già super bomber in Premier? Stop. Continua a leggere