Archivio mensile:giugno 2018

Óscar Washington Tabárez esultanza

Io tifo Oscar
l’hombre con le stampelle

di Adolfo Mollichelli -

Via agli ottavi del mondialone di Putin. Si entra nel vivo. Senza Mamma Africa – cinque nazionali, tutte fuori – e sarà contento Salvini. Non accadeva dall’82, Italia campione, l’urlo di Tardelli come quello di Munch (il celebre quadro). Bene gli esiti del Var (la prima volta). Meno bene la regola del fair play a parità di tutto che ha favorito il Giappone (minor numero di gialli, e non è una battuta) e condannato il Senegal di Koulibaly. Perché gli arbitri non hanno tutti eguale metro di giudizio e se becchi quello più severo sei fregato senza colpa. Fuori la Germania di Loew che ha dimostrato di non saper scegliere crucco da crucco ed ha pagato la scarsa forma di vari elementi, su tutti Mueller che Ancelotti voleva far fuori ed invece è stato la setta del Bayern a fare fuori lui. Continua a leggere

Ma siamo diventati razzisti?   
   Crescono in Europa  antisemitismo e insofferenza e fastidio per i migranti

  
    
 di   Gerardo Verolino

Ma siamo diventati razzisti?

di Gerardo Verolino –

Il cardinal Ravasi, un mite biblista, per aver scritto su Twitter una frase evangelica “Ero straniero e non mi avete accolto” è stato riempito di insulti. Dopo poco anche Papa Bergoglio ha ricevuto la stessa sorte per aver scritto sul suo profilo Twitter “Condividiamo con gesti concreti di solidarietà il cammino dei migranti e dei rifugiati”. “Ospitali tu in Vaticano” gli hanno risposto. O “Te li porti in Argentina, nella tua patria. L’Italia non è la discarica dell’Africa”. Continua a leggere

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Vomitevole Grandeur

di Emiddio Novi

Macron nega se stesso. Telefona al premier Giuseppe Conte. Si rimangia tutto. E torna il sereno tra Parigi e Roma. Ma la giornata di follia transalpina rimane. Quel “vomitevole” con cui è stata definita la prima rivendicazione di sovranità da parte italiana sarà scolpito nella nostra memoria storica. Ai francesi è sembrata una procazione il rifiuto da parte nostra del rapporto ancillare che Germania e Francia avevano imposto all’Italia. Continua a leggere

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Il guardiano del Colle

di Ottorino Gurgo 

Se leghisti e pentastellati hanno pensato di essere riusciti a mettere a tacere il Quirinale, dopo le travagliatissime vicende delle settimane scorse, hanno evidentemente sbagliato i loro calcoli. Sergio Mattarella non ha abbassato la guardia. Tutt’altro. Ed è più che mai deciso ad esercitare sino in fondo il proprio compito di “grande controllore” degli atti e dei comportamenti dell’inedita maggioranza insediatasi alla guida del paese. Continua a leggere

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Matrioska mundial

di Adolfo Mollichelli

Scatta il mondialone di Putin. Ci siamo. Anzi: ci sono loro. Tutte le Nazionali più blasonate tranne l’Italia quattro volte campione che il presidente federale delle banane affidò al ct gorilla. Sessant’anni dopo la prima volta, Svezia ’58, l’anno magico che fece conoscere all’orbe terraqueo Edson Arantes do Nascimiento: Pelé. Squadre iscritte 32, partite da disputare 64, giorni di gara 31, città ospitanti l’evento 11, ouverture 14 giugno, finale 15 luglio.  Continua a leggere

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Sorelle d’Italia, l’Italia s’è desta

di Adolfo Mollichelli

 Viva le donne! C’è qualcosa che non va nel modo di concepire lo sport se la Gazza – che leggo da una vita – dedica all’Italia del calcio femminile un riquadro in prima…a piede di pagina. Le azzurre avrebbero meritato ben altra visibilità. Perché hanno battuto il Portogallo (3-0) a Firenze e si sono qualificate per il mondiale che si disputerà il prossimo anno in Francia.

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