Archivio mensile:settembre 2015

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La favola di Sciuscià

di Valerio Caprara

Bello, bellissimo eppure “preso dalla strada” . L’adolescente dal volto pulito e l’espressione dolcemente malinconica che interpreta uno dei malmessi protagonisti del capolavoro neorealista “Sciuscià” (premio Oscar del ’47 al miglior film straniero) era stato davvero scelto per caso da Vittorio De Sica nel luglio del ’45, nel corso di uno di quei pittoreschi provini in grado di mobilitare tanti giovani e meno giovani romani alla disperata ricerca di un posto al sole nella Cinecittà del dopoguerra; però allora come adesso nessuno potrebbe assimilarlo alla schiera degli stracciati e dolenti marginati che secondo una pigra opinione sarebbero gli unici testimonial dell’albo d’oro del glorioso movimento.

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I compagni camorristi di Rai 3

Da tele Kabul a tele Camorra, una parabola sorprendente per Rai 3, servizio pubblico. Solo che il giornalismo militante di sinistra questa volta non è messo sotto accusa da avversari politici: è fuoco amico e arriva dal governatore della Campania del Pd De Luca, l’uomo che ha fatto fare marcia indietro a Renzi ed i suoi anche sulla legge Severino. Ferocemente sotto accusa la rete che ruppe schemi tradizionali dei programmi televisivi da Il Processo del Lunedì di Aldo Biscardi a Samarcanda di Michele Santoro, da Linea Rovente di Giuliano Ferrara a Chi l’ha visto, da Telefono Giallo di Augias a Milano-Italia di Lerner, da Quelli che il calcio a UltimoMinuto e poi, Blob, Cartolina, i vari programmi di Chiambretti… Di quale colpa si è macchiata Rai 3? E’ poco renziana.  Continua a leggere

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Bergoglio, una smentita papale papale

di Giovanni Pasan

E’ triste naufragare in un mare di ridicolo. Sino ad ora eravamo abituati a politici che si smentivano l’uno contro l’altro, accuse e controaccuse, un mare di bugie e di sbugiardati, di giornali che denunciavano e uomini di partito che si difendevano: ma mai, davvero mai, si era arrivati a pensare ad un episodio del genere. Questa volta, grazie all’ultima “impresa” di Ignazio Marino, abbiamo assistito ad una cosa che noi umani non avevamo mai visto (altro che Blad Runner). Continua a leggere

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I nuovi puttani

Il grande Alberto Giovannini non avrebbe dubbi: rispolvererebbe il vecchio titolo di un suo celeberrimo articolo “I sette puttani”, pubblicato a nove colonne il 13 settembre 1961 sulla prima pagina del “Roma”. Un durissimo attacco contro quei consiglieri “voltabandiera” che fecero cadere Lauro in consiglio un comunale. Parole di fuoco  contro un “modo di comportarsi che umilia il sistema democratico relegandolo a “regime dei peggiori” quando avalla e incoraggia il trasformismo dei traditori. I Fregoli della politica. Cosa significa questo: forse l’improvvisa validità della politica che per anni hanno condannata, combattuta schifata in Parlamento e in piazza, nei pubblici comizi e negli impegni assunti con gli elettori?”. Un articolo che potrebbe essere riproposto parola dopo parola oggi. Continua a leggere

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Tuccillo brothers
Due scugnizzi al GF

 di Carlotta D’Amato

Ha riaperto la casa chiusa più spiata che ci sia. E’ tornato il Grande Fratello, il “Nineteen Eighty-Four”  della porta accanto, il grande occhio che riflette (ormai con molte diffidenze) il modo di pensare, agire, vivere dei giovani italiani (anche se non tutti sono tanto giovani). Quest’anno si gioca a coppie. Ed ecco al Gf i Tuccillo brothers, i due fratelli diversi della sciabola napoletana. Due scugnizzi. Continua a leggere