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Un calcio all’indipendenza

di Paolo Ariete

Hanno vinto. Ma non hanno stravinto. Gli indipendentisti della Catalogna volevano essere come il Barcellona superstar ma non è ancora così. Certo un grande passo in avanti è stato fatto, gli indipendentisti hanno vinto le elezioni regionali catalane.

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Mas e Guardiola

Il partito del Presidente uscente Artur Mas (Junts Pel Sì) non ha ottenuto però la maggioranza assoluta e dovrà allearsi con gli indipendentisti del Cup per controllare il Parlamento regionale. Ma la vittoria è netta. “ E sono due vittorie in una: ha vinto il si ed ha vinto la voglia di democrazia.. La Catoglona ha scelto in modo inequivocabile il suo futuro.” Artur Mas non ha alcun dubbio. La strada è tracciata.

Artur Mas (Junts Pel Sì)

Artur Mas (Junts Pel Sì)

Ha vinto, ma non ha stravinto dicevamo. E’ stato raggiunto il 48 per cento dei voti, in una votazione che aveva assunto in tutto e per tutto i crismi del referendum sull’indipendenza. Comincerà ora una lunga battaglia fra la Catalogna ed il governo di Madrid: basterà il 48 per cento per staccarsi dalla Spagna? Junts Pel Sì e Cup non hanno dubbi: la grande affluenza alle urne e con più cittadini che hanno votato per l’indipendenza di quanti non abbiano votato contro danno la piena legittimità per portare a termine il mandato democratico dell’indipendenza ad appena tre mesi mesi dalle elezioni generali previste per fine dicembre.

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Mariano Rajoy

Ora è tutto in gioco, il grande processo di indipendenza si avvierà, cominceranno i colloqui con la Spagna e con la Unione europea. Sono stati previsti diciotto mesi per costruire lo Stato della Catalogna per dare vita al referendum per la Costituzione della nuova Repubblica. Naturalmente una serie di azioni che il governo Centrale di Mariano Rajoy presumibilmente contrasterà, si aprirà una fase di ricorsi, poi certo bisognerà anche vedere con quale tipo di governo si attuerà il confronto. Insomma è tutto in movimento. Una regione che si stacca fa ancora o meno dell’Unione europea? Resterà ancora come moneta l’euro? Ed il sistema bancario? E il re di Spagna al di là dei generici e scontati appelli all’unità che posizione manterrà?

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Gli interrogativi si inseguono e si intrecciano. Ma ce n’è uno, che ci crediate o meno, che sino ad ora ha influito molto sul voto regionale, così come condizionerà di sicuro le azioni future: Il Barcellona e le squadre catalane, continueranno ancora a giocare nella Liga (come avviene ad esempio in Francia con il Monaco club del Principato di Monaco) o dovranno staccarsi e creare un campionato a parte? Il segretario di Stato per lo Sport Miguel Cardenal ha già tuonato il suo verdetto. “Se la Catalogna diventa dipendente dovrà organizzarsi un suo campionato. La Liga è il campionato della Spagna”. Parole che hanno scatenato un vero e proprio terremoto. Molto di più di euro si euro no, dell’adesione ai trattati europei e di tutto il resto.

Joselito Adame

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Manuela Carmena

La Spagna può rinunciare a tutto, a poco a poco ha imparato anche a far meno delle corride, sono sempre di più le città che nel loro programma hanno inserito la cancellazione dei finanziamenti pubblici a quello che una volta era uno dei simboli del Paese. Sono quasi tutte giunte guidate  da esponenti di Podemos. Il sindaco di Madrid Manuela Carmena, ad esempio, ha abbracciato in pieno la svolta animalista. “Mai più un euro per le arene”. E lo stesso hanno fatto Alicante (che ha sostituito la Corrida con una corsa in bici) Saragozza, Valencia solo per citarne alcune. Insomma tutti sono disponibili a dare un calcio alla tradizione, ma fine ad un certo punto. Con un Liga Catalana si verrebbe a perdere el clasico Barça-Real Madrid, la partita più seguita al mondo. Ed a questo spettacolo nessuno vuole rinunciare.

Pep Guardiola

Pep Guardiola

Che ci crediate o no è un grande nodo da sciogliere. Ufficialmente il Barcellona non è schierato con i separatisti, però sugli spalti del Camp Nou sempre più frequentemente sono comparse le esteladas, le bandiere catalane con la stella repubblicana, simbolo anti Madrid. Pep Guardiola si è addirittura candidato con la lista Junts Pel Si, Gerard Piqué ha partecipato alla grande manifestazione indipendentista, quell’infinito fiume umano giallorosso dell’11 settembre.

 

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