Archivio mensile:giugno 2019

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I bugiardi

 di Ottorino Gurgo 

 C’è, nei palazzi della politica, un forte odore di elezioni politiche anticipate. I risultati delle elezioni europee dello scorso 26 maggio che hanno ridisegnato i rapporti di forza tra i partiti e soprattutto, la permanente conflittualità all’interno del governo gialloverde, con quotidiani e sempre più vivaci contrasti  tra leghisti e pentastellati, le rendono probabili. È in questa prospettiva che le forze politiche di maggioranza come di opposizione, stanno orientando, in questo periodo, le loro scelte e i loro comportamenti. Continua a leggere

Gigi Marzullo Vittorio Feltri e Sally Monetti

Monetti Milano

di Mino Cucciniello 

Da via Roma oggi via Toledo a via San Pietro all’Orto 22 ultima sede milanese inaugurata l’altra sera passando per Roma si sviluppa la lunga storia di successi della maison napoletana Eddy Monetti, che per l’appunto nacque in via Roma quando questa strada veniva considerata il salotto buono della città ed avevano sede i negozi più importanti ed eleganti della città. Continua a leggere

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Sognare e segnare con le tette…

di Adolfo Mollichelli -

 Viva le donne! Così ti salutava un personaggio doc che conobbi nei miei anni felici vissuti a Positano. Viva le donne! E come fai a non essere d’accordo. ‘A mamma è semp ‘a mamma, e ‘a figlia femmena, e ‘a ‘nnammurata, e ‘a sposa. Viva le donne anche quando decidono di tirare quattro calci ad un pallone: code di cavallo al vento, quei loro sguardi tra l’ammiccante e il torvo, quei loro seni ingabbiati nella maglietta fina perché così viene meglio ‘o stop ‘e pietto, quei loro calcetti a volte isterici e poi un sorry che non si nega a nessuno, quella macarena sculettante ballata a fine match, quel saper parlare davanti ai microfoni facendo a meno dei soliti, ammorbanti stereotipi, quella cultura generale senz’altro superiore alla media dei maschietti bullonati. Continua a leggere

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La Signora torna in tuta

di Adolfo Mollichelli

La vecchia signora e l’uomo in tuta si sono detti sì. La tradizione sabauda degli uomini che aspirano vocali prosegue. Da Allegri detto il conte Max a Sarri detto il comandante. Toscanacci difficili, inclini a perdere le staffe con estrema facilità. Sanguigni, il livornese e il figlinese nato a Napoli tra i fumi – un destino – degli altiforni di Bagnoli. Il grande tradimento – secondo i militanti del soviet sarrista – un giorno all’improvviso ma mica tanto in una calda domenica di giugno. Continua a leggere

Giada de Cesare, Fabio Santanelli, Giulia Gargiulo

E venne il party senza limiti

di Mino Cucciniello -

Grande festa al Circolo della Staffa organizzata da Alessandra Rubinacci Naldi in occasione dei suoi primi 50 anni. Per il grande evento al quale hanno partecipato più di mille invitati gli spazi esterni del club ippico sono stati trasformati un una vera e propria max discoteca con effetti di luce fantastici e scritte luminose, che scorrevano sulla facciata della palazzina ricordando il compleanno della festeggiata, oltre a varie piste da ballo sfalsate l’una dall’altra nonché i classici cubi sui quali con le go go girl hanno ballato un po’ tutti con la musica del dj  Alex Marinacci. Continua a leggere

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La paura fa governo

 di Ottorino Gurgo 

 Quanto durerà la tregua raggiunta da Matteo Salvini e da Luigi Di Maio dopo che i veleni di una campagna elettorale particolarmente turbolenta, con reciproco scambio di violente accuse, aveva fatto pensare che la coalizione gialloverde fosse ormai giunta al capolinea e si affacciava minaccioso lo spettro delle elezioni politiche anticipate. Continua a leggere

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Quella sua maglietta bianca

di Adolfo Mollichelli

Diego viveva nella sua Baires come in un limbo, sospeso tra un passato di gloria ed un futuro nebuloso e in mezzo un presente di tristezza. Era andato via da Napoli nascondendosi agli sguardi della corte di cui era stato il signore venerato ed osannato, per passione, ma anche per interesse. Una fuga solitaria, come quella di Franceschiello. Lui che era stato l’ultimo re di una città bella e impossibile, il più umano tra gli dei. L’estenuante trattativa per convincere Ferlaino a lasciarlo libero, il ritorno al calcio a Siviglia , un’altra maglia dopo quella azzurra, il calore dell’Andalusia per proiettarsi da protagonista verso il mondiale a stelle e strisce. Un inviato al seguito per raccontare quello che segnò il definitivo distacco di Maradona dalla squadra che aveva condotto alla gloria di scudetti e coppe e dalla città che continuerà ad amare. Era il mese di settembre del 1992. Continua a leggere

I have a dream Cannito tra la Fracci e la Savignano (1)

“Nemici”

 di Alessio Buccafusca    

Ma i talent show hanno ancora una funzione o sono solo    macchine per costruire un prodotto da lanciare sul mercato? Ed ancora sono veri dilettanti che vanno a scuola o  “professionisti” camuffati a cui si offre grande visibilità? Si scontrano sempre più apertamente scuole di pensiero diverse. Come ad esempio Giuseppe Picone e Luciano Cannito, due importanti figure della danza internazionale. Continua a leggere

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Klopp & Sarri, tuta gioia

di Adolfo Mollichelli

E’ stata l’Europa dei BB, del bancario (ex) e del belloccio, di Sarri e di Klopp, dei tecnici in tutta e così sarà contenta pure la classe operaia che una volta andava in paradiso e che ora si dibatte tra le fiamme dell’inferno. L’Europa League al primo, la Champions al secondo. Il quartiere un po’ snob di Londra e la città dei Beatles e dei docks sul tetto del continente pallonaro. La prima finale per don Maurizio. La terza per il tedesco che finalmente ha vinto. Youll’never walke alone e lacrime nell’astronave di nome Wanda ma non c’entra la consorte di Icardi. Continua a leggere