Archivio mensile:febbraio 2017

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Un Fiore all’occhiello

 di Giuseppe Mazzella

 Il ricordo personale  di Roberto Fiore, il grande presidente del Napoli di Sivori ed Altafini nei primi anni sessanta, morto l’ altro giorno a 93 anni è legato per me – vecchio cronista locale – a due episodi rimasti indelebili nella mia memoria dai quali tuttavia posso ricavare considerazioni mature sull’ importanza del Personaggio non solo per il  Calcio Napoli ma per una Umanità e per uno stile che oggi sembrano scomparsi. Continua a leggere

Mimmo Borrelli e Roberto Saviano

Faccia gialla, Napoli ipnotica

 di Valerio Caprara

Per una volta è congruo attribuire la qualifica di evento  a “Faccia gialla”, il docufilm del giovane e agguerrito cineasta Paolo Boriani,  che  tramanda la genesi e la lavorazione dello spettacolo “Sanghenapule – Vita straordinaria di San Gennaro” prodotto e messo in scena dal Piccolo Teatro di Milano affiancando al travolgente deus ex machina Mimmo Borrelli un altro indiscusso protagonista, non solo in campo artistico, del nostro tempo come Roberto Saviano. Continua a leggere

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Atalanta Calda(ra), Napoli freddo

di Adolfo Mollichelli

Era imbattuto da quattordici giornate il Napoli euclideo. Si ferma davanti alla giovin Atalanta guidata da Gasperini che fa rima con Mazzini (Giuseppe). Sconfitta senza se e senza ma. Pur avendo giocato un bel po’ di tempo in superiorità numerica per l’espulsione di Kessiè, il gigante d’ebano che viene dalla Costa d’Avorio. I due legni colpiti? Lasciate perdere. L’Atalanta passa con due gol del centrale difensivo Mattia Caldara che è già stato acquistato dalla Juve.  Continua a leggere

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La frittura di pesce di De Luca
Agnese premier e Piero deputato

di Maurizio Belpietro

 Il futuro non è più quello di una volta diceva Paul Valery e quando parli con Brian Chesky, fondatore di Airbnb (ossia la società che mette in Rete chi vuole fare l’affittacamere, ndr), te ne rendi conto». È questo l’incipit del post che ieri Matteo Renzi ha messo in rete tramite il suo blog, raccontando per filo e per segno il suo viaggio in California in compagnia di Marco Carrai. Continua a leggere

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La frittura di pesce di De Luca
Agnese premier e Piero deputato

di Maurizio Belpietro

 Il futuro non è più quello di una volta diceva Paul Valery e quando parli con Brian Chesky, fondatore di Airbnb (ossia la società che mette in Rete chi vuole fare l’affittacamere, ndr), te ne rendi conto». È questo l’incipit del post che ieri Matteo Renzi ha messo in rete tramite il suo blog, raccontando per filo e per segno il suo viaggio in California in compagnia di Marco Carrai. Continua a leggere

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Lo smemorato di Milano

di Manuela d’Alessandro

 “Sindaco, cosa ne pensa delle acquisizioni della Guardia di Finanza sull’utilizzo dei fondi Expo per la giustizia  milanese?”. Risposta: “E’ una cosa che non ci riguarda, non sono venuti da noi”. “Veramente si, l’Anac ha mandato la Finanza in Comune e in Tribunale..”. Sguardo smarrito: “Ah…”. Continua a leggere

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Avanti populisti, alla riscossa…

di Emiddio Novi

Dopo la scissione del Pd s’è aperta un’autostrada per portare al potere i populisti italiani. Banchieri, lobby delle multinazionali e saccheggiatori francesi, tedeschi e cinesi sono impauriti e con i loro giornali e media spingono per una ricomposizione della rottura; si sono accorti che Renzi  col suo delirio di onnipotenza sta facendo il gioco persino di Berlusconi.

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Palm kitsch

di Franz Krauspenhaar

 Il Pd si spacca. La destra è fatta di loschi individui come Storace. I Cinque Stelle sono l’ultima sporca illusione in ordine di apparizione. Roma non è più la capitale, se non in modo ufficiale. Ci vogliono fare un nuovo stadio con i debiti di un italoamericano di Boston. Il sindaco l’hanno trovata in una confezione di Dixan, infatti la prima cosa che ha fatto è stata la ricerca del pulito nei cassonetti. Questo paese è finito, è kaputt, come direbbe Curzio Malaparte, l’unico scrittore italiano attuale sulle vicende del paese, insieme a me ovviamente. Gli altri scrivono brodi blandi… Continua a leggere

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Bandiera rissa trionferà

di Gian Antonio Stella

«E si combattono non come un popolo imparentato, non come avversari prossimi, ma come nemici estranei, di stirpe straniera, infierendo reciprocamente con tanta crudeltà…» Fatta la tara a tutte le differenze di epoca e di gravità, lo scontro nel Pd ricorda davvero, almeno un po’, lo sconcerto del biografo di Federico Barbarossa, Rahewino, davanti all’ostilità che divideva fra loro le genti lombarde: ma come possono odiarsi tanto? Certo, lo scontro non riguarda tutti. Anzi, sono in diversi gli uomini di buona volontà che ci provano, in questa che potrebbe essere l’ultima assemblea del partito, a trovare una mediazione. A implorare gesti di apertura da una parte e dall’altra. Niente da fare. «Ormai c’è troppo rancore. Troppo…», sospira Luigi Berlinguer. Continua a leggere