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Un Fiore all’occhiello

 di Giuseppe Mazzella

 Il ricordo personale  di Roberto Fiore, il grande presidente del Napoli di Sivori ed Altafini nei primi anni sessanta, morto l’ altro giorno a 93 anni è legato per me – vecchio cronista locale – a due episodi rimasti indelebili nella mia memoria dai quali tuttavia posso ricavare considerazioni mature sull’ importanza del Personaggio non solo per il  Calcio Napoli ma per una Umanità e per uno stile che oggi sembrano scomparsi.

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Roberto Fiore

Roberto Fiore, un industriale non ricchissimo, è stato un autentico innamorato del gioco del calcio e di tutto il meglio della “ napoletanità”. Credo che vedesse nel calcio il mezzo per la valorizzazione civile non solo della Grande Metropoli ma di tutta l’ area napoletana. Questo spiega perché Fiore non fu  solo il Presidente del Calcio Napoli ma fu anche il presidente dell’ Ischia Calcio in serie C e della Juve Stabia sempre in serie C.

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Roberto Fiore e Achille Lauro

Divenne Presidente del Napoli in un momento drammatico della  lunga storia della più importante squadra cittadina e dette inizio ad una “ professionalizzazione” della società  non più gestita con il paternalismo del Comandante Lauro ma con criteri di efficienza aziendalistica.

 

Sivori ed Altafini furono i giocatori simboli di questo riscatto dei colori azzurri per competere con le grandi del calcio. Perché lasciò o fu costretto a lasciare non rientra in questo mio ricordo.

Desidero ricordare la mia occasione di conoscenza e di apprezzamento. Fiore nel 1988 aveva acquistato l’Ischia Calcio in serie C su invito del sindaco d’ Ischia, Enzo Mazzella che era anche assessore regionale ai lavori pubblici ed uomo di fiducia del potente leader democristiano Antonio Gava. Mazzella aveva fatto costruire nel Comune di Ischia uno stadio  con 10mila posti e voleva che  Ischia  entrasse nel grande gioco del calcio perché straordinario mezzo di valorizzazione economica.

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In quegli anni si consolidava la stampa locale nell’isola d’ Ischia e costituimmo una Associazione della Stampa delle isole di Ischia e Procida. Fui chiamato dai giovani colleghi, forse  per il mio ruolo di corrispondente dell’ Agenzia Ansa,  alla presidenza della nuova associazione  ma  anche su volontà  del mio coetaneo Domenico Di Meglio che fu capace prima di costituire un settimanale locale capace di vendere 5mila copie in un’area di circa 60mila abitanti e poi nel 1989 addirittura un quotidiano locale “ Il Golfo”.

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Ricordo che ci fu un diverbio tra un corrispondente sportivo ed un dirigente dell’Ischia con un tentativo di aggressione da parte del dirigente. Chiamai il presidente Fiore affinché ammonisse quel suo dirigente. Fiore rimase molto amareggiato e mi disse che “ sarebbe andato via da Ischia”. Mi disse che aveva chiesto ad Enzo Mazzella per  “ fare i dirigenti uomini con la cravatta”.

Voleva intendere che aveva bisogno per realizzare il suo progetto di uomini che fossero capaci e sapessero conservare i nervi saldi. Non ho mai dimenticato quella espressione.

Ovunque siamo collocati in una società civile abbiamo l’ obbligo del saper vivere. Più aumentano le responsabilità, più gravosi i compiti, più  dobbiamo conservare uno stile. La cravatta era ed è, come dire, il simbolo di un comportamento. Come se l’ abito facesse il monaco. Roberto Fiore conservò sempre i nervi saldi, questo suo modo così distinto di trattare tutti con uguale cortesia. Questo suo rispetto per i giornalisti.

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Roberto Fiore e Josè Altafini

E qui l’ altro ricordo personale. Al funerale di Umberto Borsacchi, capo della redazione napoletana dell’Ansa, morto in un incidente stradale, in chiesa a Napoli vidi e salutai Roberto Fiore che partecipava commosso alla scomparsa di un giornalista con il quale aveva avuto rapporti nella sua attività.

Queste due lezioni di Roberto Fiore – non più rivisto da allora per le circostanze della vita – mi sono rimaste impresse nella memoria e sono state più importanti di  prediche sacerdotali o di noiosi discorsi di predicatori politici. E’  stata una lezione di stile praticata da Roberto Fiore per una lunga vita.

 

 

 

 

 

 

 

 

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