di Adolfo Mollichelli
Mai una parola fuori posto. L’Azeglio era forgiato nella roccia come uomo e dentro aveva il dna della signorilità autentica. Nativo della dolce terra romagnola finì col diventare figlio adottivo della Leonessa, ma non aveva artigli. Un uomo di sport tra uomini che lo sport descrivono. Avrebbe concesso un’intervista anche al collega poco noto della Gazzetta di Forlimpopoli. Perché era fatto di pasta buona e di gentilezza innata. Continua a leggere