Archivio mensile:gennaio 2018

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Il ritorno della politica

di Emiddio Novi -

Nel mondo del politicamente corretto riappare, così all’improvviso, il razzismo. E la religione islamica si fa promotrice di una rivoluzione etica, teocratica ed etnica. L’Europa è un grande vuoto cinico e disperato. Fino a una decina di anni fa poteva essere definita anche sazia. La globalizzazione e la degenerazione mercatista del liberismo l’hanno impoverita. E in parti consistenti dei popoli europei alla sazietà è subentrata l’ansia per le aspettative decrescenti. Continua a leggere

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Parole, parole, parole

di Ottorino Gurgo 

Siamo sommersi dalle chiacchiere, com’è inevitabile in campagna elettorale: promesse, impegni, clamorosi annunci che, come l’esperienza insegna, sono destinati a non avere alcun seguito. La saggezza popolare ha già fatto giustizia di questo fastidioso profluvio di parole. Avverte un vecchio detto romanesco: “Le chiacchiere stanno a zero “. E a Napoli il proverbio è altrettanto esplicito: “Chiacchiere e tabacchere ‘e lignamme ‘o Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna”. (Per i non napoletani: chiacchiere e tabacchiere di legno il Banco di Napoli non ne impegna). Continua a leggere

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Hasta siempre Federica…

di Gianpaolo Santoro

C’è una domanda che rimbalza ogni qualvolta mi imbatto in qualcosa che riguarda Federica Mogherini: ma come può l’unione Europea averla scelta come immagine nel mondo ed Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza? Fascinata dal potere seduttivo intellettuale degli ayatollah, e più generalmente, da regimi dittatoriali, fondamentalisti, persecutori della libertà, può mai, continuo a chiedermi questa ragazzuola che faceva l’assistente di Veltroni, davvero rappresentare a qualsiasi titolo, anche il più perverso, l’Occidente e sin anche questa ibrida Europa che ha scelto di “unire i portafogli per unire i cuori” sbagliando tutto? Continua a leggere

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Le vedove nere
le spose bianche

di Gerardo Verolino

 Arieccole. Alla cerimonia dei Golden Globes, uno dei più importanti premi cinematografici dell’anno è sfilata la solita compagnia di giro delle attrici “paraculo”, altezzose, pretenziose, impegnate, quelle che sotuttoio, e chicazzosietevoi, che, ad ogni occasione buona, si propongono come martire, in questo caso redente, di una società corrotta e misogina popolata da brutti ceffi che popolerebbero la faccia della Terra solo e soltanto per importunarle. Continua a leggere

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Una mano lava l’altra

di Adolfo Mollichelli

In coppa c’era stato lo sguardo ammaliatrice della figlia di Climene, la Dea orobica, e fuori dai giochi. Sul San Paolo epifanico abbagliato dal sole è apparsa Giulietta figlia di Pecchia che faceva occhiolini ammiccanti e i sarriani – siamo uomini non caporali – si sono lasciati sedurre per un tempo e mezzo. Zio Maurizio scriveva e scriveva e i suoi figli prediletti hanno immaginato parole dolci indirizzate alla bella del balcone che attira frotte di turisti da tutto il mondo. Finché non s’è stufato il gigante d’ebano che ha deciso: io la vìolo. Continua a leggere

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L’ultima follia di Dela

di Mino Cucciniello 

A dicembre dell’anno appena conclusosi non si è tenuta a Napoli l’ormai tradizionale anteprima del cinepanettone  della Filmauro di Aurelio e Luigi de Laurentiis. In compenso  la Filmauro ha presentato, inaugurando alla grande il nuovo anno cinematografico, il film “Benedetta Follia” di e con Carlo Verdone, che a distanza di due anni, come da sua consuetudine, ritorna sugli schermi per regalarci ancora una volta una commedia  dai toni “agrodolce” con la quale si ride ma ci si riflette anche. Continua a leggere

Sergio Cappelli tra a sx Elena Jannone ed dx della foto Isabella Giannizzi Savell

Il “donatore matto”

di Mino Cucciniello

A chiudere l’intenso ciclo di feste, cenone e cenoni ci ha pensato, come ormai è consuetudine  collaudata, l’amatissimo notaio Sergio Cappelli, sebbene quest’anno, anche a causa del sovraffollamento delle stradine della ben nota movida, ha diversificato l’originaria formula, che prevedeva regali da parte del” donatore matto” ai tanti amici e conoscenti che incontrava durante la sua passeggiata tra via dei Mille, Piazza dei Martiri , via Alabardieri e zone limitrofe, organizzando un branch al ristorante Mangiafoglia in via Carducci. Continua a leggere

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Fini e l’”esondazione” del Sarno

di Paolo Isotta

Abbiamo tanti motivi per esser grati a Massimo Giletti per la sua trasmissione L’Arena, che poi ha dato troppo fastidio, e per l’attuale, Non è L’Arena, che ne riprende linea e contenuti su di una rete che ha avuto l’intelligenza di farla nascere. Io di solito non guardo la televisione, ma quando il 25 aprile il mio amico Gian Marco Chiocci mi avvisò che ci sarebbe stata una puntata dedicata alla ripugnante vicenda di Gianfranco Fini e dei suoi cari, alla quale partecipava anche lui, non me la persi. Continua a leggere