Archivio mensile:novembre 2016

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Le nuove sfide di Italia e Israele

di Ofer Sachs*

Italia e Israele hanno una cooperazione già molto buona nel campo della ricerca e dello sviluppo, con un fondo bilaterale e una collaborazione tra accademie. In Israele abbiamo una forte propensione per innovazione e start-up, ma la nostra capacità di creare grandi aziende e giocare un ruolo globale è sicuramente limitata, paragonata a quella italiana. La grande sfida è rompere gli schemi e trovare nuovi modi di collaborare. Continua a leggere

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Napoli prigioniero di Sarri

di Ernesto Santovito

Il Sassuolo che fuori casa navigava in piena tempesta e nel buio più assoluto, dopo la vittoria a Palermo nella prima di campionato, nelle restanti sei trasferte aveva racimolato solo un punticino e che perdeva da ben quattro partite consecutive a Napoli è riuscito a non perdere senza rubare niente a nessuno, nonostante una lista di infortunati che sembrava quella di una tac al Cardarelli. Un gol (Insigne) ed un palo (Callejon) per il Napoli, un gol (Defrel) ed una traversa (Missiroli) per il Sassuolo Continua a leggere

Brasile, maschere di gomma di papa Francesco

La Chiesa si è arresa

di Emiddio Novi

La Chiesa si arrende al mondo. Ne accetta le logiche perverse, la neolingua mistificante e conclude che assassinare un individuo nelle fasi iniziali della sua esistenza rimane una colpa, ma non così grave da meritare una scomunica. L’aborto può essere praticato, la Chiesa del perdono modernista lo ha derubricato, si è aperta al mondo, alle Ong finanziate da Wall Street che in Africa fanno propaganda abortista e finanziano i governi che lo autorizzano e non si oppongono alle rivendicazioni del movimento gay Continua a leggere

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O la borsa o la vita

di Nico Pirozzi

Quanti soldi vale la vita di un uomo? E quanto, la memoria rapinata di mille e più innocenti? Qualcuno a Napoli ha provato a quantificarlo. E a conti fatti gli è andata anche bene, visto che da più di cent’anni il suo nome e il suo busto compaiono tra i  benemeriti della città. Sì perché una manciata di milioni di lire (probabilmente nemmeno suoi, come sostiene qualche storico) che sul finire dell’Ottocento furono destinati all’edificazione del nuovo palazzo della Borsa nell’attuale piazza Bovio, sono bastati a Enrico Cialdini, luogotenente di Vittorio Emanuele II nell’ex Regno delle due Sicilie, a cancellare con un colpo di spugna anni di misfatti, tra cui l’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni, avvenuto il secondo mercoledì d’agosto del 1861 Continua a leggere

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Germania nera

di Gianpaolo Santoro  

Quante volte abbiamo sentito l’esaltazione del modello di integrazione tedesco? Quante volte è stata presa come esempio la politica delle porte aperte, della tolleranza, del multiculturalismo senza identità della Germania? Tante, tantissime, sempre. Ma è davvero così? L’anno scorso la Germania ha accolto un milione di migranti, la cifra più alta d’Europa sia in termini relativi che assoluti. Subito dopo l’estate Angela Merkel ha lanciato, insieme ai maggiori gruppi industriali (da Lufthansa, a Deuschte Bank a Siemens a Wolskwagen) l’operazione  Wir zusammen  (Noi insieme) che ha l’obiettivo dell’inserimento dei migranti nel mondo del lavoro. Continua a leggere

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Melania rimanda la Casa Bianca

di Carlotta D’Amato

E’ la first lady dei record. Sarà la prima donna veramente straniera (Louisa Adams, moglie di John Quincy Adams, sesto presidente degli Stati Uniti, non conta, perché il padre era americano, anche se viveva in Inghilterra) che entrerà alla Casa Bianca. Ma sarà anche la prima donna che non entrerà subito alla Casa Bianca con il Presidente subito dopo dell’inauguration day del 20 gennaio.  Lei ed il figlio Barron, famoso per gli sbadigli la sera della vittoria  – si trasferiranno nella residenza presidenziale solo dopo la fine della scuola Continua a leggere

Mosca - UDINESE NAPOLI

Lorenzino bum bum

di Adolfo Mollichelli

Spesso è capitato che il Ciuccio s’impuntasse dopo una sosta. Stavolta non è capitato. Torna al gol Insigne. Una doppietta –e sarebbe potuto essere una quaterna -, come quella volta contro il Milan. Non vinceva ad Udine da nove anni, un eternità. Allora lo stadio si chiamava Friuli. Ora è la Dacia Arena neanche fosse la città di Putin e non dei Pozzo

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