Giuseppe Merlino

Giuseppe Merlino

Ingegnere Chimico ha insegnato per 35 anni nelle scuole superiori. Ha un blog di successo (Progetto Scienza e Conoscenza)

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L’anno del Dragone

di Giuseppe Merlino

Il 2017 è l’anno del Gallo. Così recita il calendario cinese. Ma per i Paesi dell’eurozona, sarà anche l’anno di Draghi, l’anno del dragone. Sino ad ora siamo andati avanti grazie al Quantitative Easing, ma poi? L’interrogativo esplode nel giorno che l’Europa celebra i suoi sessanta anni, i suo trattati. Sorrisi, ipocrisie e firme. Una passerella senz’anima. E secondo molti anche senza futuro

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Come è noto la Banca Centrale Europea (Bce = Santo Draghi) acquista 80 miliardi di euro al mese di Titoli di Stato Italiani (Btp, Cct, Ctz, Bot etc …).

Dal primo Aprile 2017 ne acquisterà “solo” 60 miliardi di euro al mese e già il valore dei Titoli Italiani sta cominciando a scendere e lo spread (differenza tra il tasso di interesse pagato dai Titoli Italiani e quelli tedeschi) sta cominciando a salire. Questa operazione, chiamata Quantitative Easing terminerà il 31 Dicembre 2017. Cosa succederà ?

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E’ ragionevole pensare che lo Spread volerà alle stelle e lo stato italiano dovrà pagare cifre enormi per gli interessi. Il popolo di Facebook dirà subito “Non paghiamo gli interessi, azzeriamo il debito“, ma non sa che buona parte di questo debito è detenuto da piccoli risparmiatori italiani, banche italiane, assicurazioni italiane, fondi comuni di investimento italiani, fondi pensione italiani etc …..
Potrebbe allora accadere che santo Draghi, per evitare il default (fallimento) dell’Italia continui a comprare titoli italiani, sempre se riuscirà a vincere le resistenze tedesche e di altri stati.
Ma nel 2019 il suo mandato scadrà e allora le cose per l’Italia si metteranno male o molto male, a seconda del tipo di governo che ci sarà in quel momento nel nostro paese.
Ci sarà un violento attacco dei mercati all’Italia e ci sarà un presidente della Bce tedesco (quasi certamente il falco Jens Weidmann, attuale capo della Bundebank).
Per chi ha “due lire” in banca, c’è tempo per prendere provvedimenti, di guardarsi intorno. E perché no, di cominciare a procurarsi procurarsi un po’ di oro …

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