di Giulio Meotti
La Germania (28.000) ha il quadruplo dei posti di terapia intensiva dell’Italia (5.600) in rapporto alla popolazione e questo significa che ha molte più forze di noi per resistere all’epidemia in corso. Continua a leggere
di Giulio Meotti
La Germania (28.000) ha il quadruplo dei posti di terapia intensiva dell’Italia (5.600) in rapporto alla popolazione e questo significa che ha molte più forze di noi per resistere all’epidemia in corso. Continua a leggere
di Giulio Meotti
Avevamo ripetuto a pappagallo per due settimane che era “come un’influenza” e adesso l’Oms (le cui parole andavano prese fin da subito con un po’ di sano scetticismo) ci dice che il coronavirus ha una mortalità del 3.5 per cento (smettano di farci vedere i vecchi filmati dell’Italia degli anni Sessanta). Avevamo detto che noi italiani eravamo stati “i più bravi” a fare i tamponi e ora la Germania spiega che ne ha eseguiti undicimila e ha trovato 223 infettati (se non ci credete non dovete credere neanche ai dati ufficiali italiani). Continua a leggere
di Adolfo Mollichelli
Vado controcorrente: questo mondiale mi sta divertendo e piacendo. Perché la caduta degli dei, lo sta rendendo finalmente umano. A casa i dieci palloni d’oro in due: Messi e Ronaldo. La pulga e il bus di linea CR7. Da palloni d’oro designati non necessariamente per i loro grandi meriti sul campo a palloni sgonfiati: gli sponsor, il merchandising, la pubblicità che è l’anima del commercio e tutto muove. E che palle! (chiedo venia). E adiòs Spagna mia. Dopo dieci anni di successi. E che lagna però ‘sto tiqui taca che mi faceva sbuffare anche quando lo praticava il Barcellona. Guardiolisti di tutto il mondo, convertitevi. Continua a leggere
di Ottorino Gurgo
Può accadere che proprio da parte di chi più ostinatamente ci osteggia ci giunga l’aiuto più utile. È il caso, per venire al concreto, del sostegno, certamente non voluto, ma non per questo meno efficace che i partner europei stanno dando, di fatto, alle forze politiche di governo del nostro paese. Continua a leggere
di Adolfo Mollichelli
Scatta il mondialone di Putin. Ci siamo. Anzi: ci sono loro. Tutte le Nazionali più blasonate tranne l’Italia quattro volte campione che il presidente federale delle banane affidò al ct gorilla. Sessant’anni dopo la prima volta, Svezia ’58, l’anno magico che fece conoscere all’orbe terraqueo Edson Arantes do Nascimiento: Pelé. Squadre iscritte 32, partite da disputare 64, giorni di gara 31, città ospitanti l’evento 11, ouverture 14 giugno, finale 15 luglio. Continua a leggere
di Emiddio Novi
È bastato 13% dei tedeschi per travolgere Angela Merkel. La maestrina che assegnava i compiti a casa ai nostri governanti. E che Berlusconi ostentatamente umiliava in pubblico. Il 13% dei voti ai nazionalisti di Afd ha messo in crisi un sistema politico ritenuto solidissimo e affidabile. E l’8% di voti in meno ai conservatori della Cdu-Csu arretrati al 32,5% ha dimostrato che la sconfitta è di quelle pesanti, destinate a mettere in discussione l’egemonia tedesca. Continua a leggere
di Angelo Vaccariello
Il “made in Italy” perde posizioni rispetto al “made in Germania”. “L’Euro ha favorito la Germania”. “I tedeschi ci hanno invaso con una politica monetaria restrittiva”. “I tedeschi sono sempre cattivi”. Quante volte ogni giorno ripetiamo questo mantra? Continua a leggere
di Maria Giovanna Maglie
Lo stato delle cose reale aggiornato a sabato pomeriggio? Che Donald Trump e per lui il suo segretario al Tesoro Steven Mnuchin hanno strappato un primo grande successo imponendo a Baden-Baden alla riunione dei ministri delle Finanze del G20 una dichiarazione finale nella quale è finita nel cestino la parte fieramente contro il protezionismo di solito affermata, e invece si parla di regole più corrette nel commercio fra le nazioni. Quindi se a Washington poche ore prima la Merkel in campagna elettorale faceva muro, a Baden-Baden la nuova fase politica ed economica è cominciata. Continua a leggere
di Angelo Vaccariello
Dopo anni di dibattiti sui costi dell’uscita dall’Euro, arriva finalmente un punto fermo. A piazzarlo, come sempre nei mercati monetari, il numero uno della Banca Centrale Europea, Mario Draghi.
di Emiddio Novi
L’Europa germanizzata è in guerra con l’Italia, ma i nostri governi ad atti di guerra rispondono con gli schiamazzi dell’ex premier Renzi o con l’ubbidienza cieca e assoluta dei Monti e dei Letta. Continua a leggere