di Emiddio Novi
È bastato 13% dei tedeschi per travolgere Angela Merkel. La maestrina che assegnava i compiti a casa ai nostri governanti. E che Berlusconi ostentatamente umiliava in pubblico. Il 13% dei voti ai nazionalisti di Afd ha messo in crisi un sistema politico ritenuto solidissimo e affidabile. E l’8% di voti in meno ai conservatori della Cdu-Csu arretrati al 32,5% ha dimostrato che la sconfitta è di quelle pesanti, destinate a mettere in discussione l’egemonia tedesca.
I socialisti, poi, con il loro 20,4% hanno registrato il peggior risultato della loro storia politica. E si spiega. La Germania è un Paese in cui esistono 2 mercati del lavoro. Quello degli operai delle multinazionali che guadagnano salari tra i più alti d’Europa. E poi ci sono i minijob, i lavori precari pagati sei, settecento euro al mese. Quel tanto che serve per non morire di fame lo passa lo Stato con buoni alimentari, per pagare il fitto di casa, per i figli a scuola. Erano 6 milioni i tedeschi condannati a sopravvivere in queste condizioni. L’apertura delle frontiere agli immigrati e ai rifugiati siriani e di tutto il Medio Oriente doveva servire come ulteriore calmiere per i salari.
Ma i nuovi venuti non erano docili contadini dell’Anatolia come gli immigrati turchi di 30 anni fa. Erano giovani acculturati, famiglie borghesi, in maggioranza gente che ha rifiutato il ruolo di neoschiavi che la Merkel gli aveva riservato. È così è dilagata l’instabilità. Ai cosiddetti rifugiati è riservato un trattamento generoso, negato ai tedeschi.
Gli stupri non si contano. I giovani siriani sono l’1% dei rifugiati e responsabili dell’11% degli stupri. Gli alloggi negati ai tedeschi vanno ai nuovi venuti.
La Germania ha i conti a posto, ma è il Paese che in Europa spende di meno per le infrastrutture. Lo Stato sociale non è più quello di dieci anni fa. Le fabbriche vengono delocalizzate in Polonia, Slovacchia, Ungheria e i tedeschi disoccupati finiscono nella discarica sociale dei minijob.
Si risparmia sulla manutenzione delle strade e delle periferie, ma quattrocento miliardi per salvare le banche non sono un problema. I nazionalisti si oppongono a tutto questo degrado . Ritenevano che il sistema fosse in grado di tenere meglio le posizioni. Invece in queste ore assistono a un avvitarsi della crisi politica. I socialisti hanno già dato e si collocheranno all’opposizione. I liberali sono contro l’invasione degli immigrati e li vogliono rimpatriare. I Verdi invece sono politicamente corretti e non si oppongono all’invasione. Il partito della Merkel è furioso.
Questi immigrati che non vogliono farsi sfruttare non servono. Vanno rimpatriati. I socialdemocratici sono tanto rintronati da dar ragione a tutti. Ma dall’opposizione. La coalizione di governo tra liberali, Verdi e democristiani provocherà una situazione di instabilità all’italiana. Per la Merkel è l’inizio della fine