Archivio mensile:novembre 2017

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Il meraviglioso mondo di Mino

di Paolo Ariete

A distanza di tre anni esatti dalla presentazione al Teatro Politeama del suo libro ” I Ricordi della mia Napoli”, ancora una volta Mino Cucciniello mette in vetrina alcuni dei tanti suoi ricordi e questa volta lo fa con una vera e propria mostra intitolata “50 anni di giornali”, con la quale espone quarantotto pagine di quotidiani o riviste contenenti sue interviste, foto o recensioni delle tante feste  organizzate da lui nel corso di questi cinquant’anni. I giornali esposti sono stati scelti, tra l’immensa raccolta,  dalla giornalista Anna Paola Merone  ed hanno attirato l’attenzione dei tantissimi presenti che hanno cercato  di ritrovarsi menzionati nei vari articoli, ma anche per attestare leggendo gli altri contenuti nelle pagine esposte quante cose fossero mutate in tutto questo tempo come per esempio le tante sale cinematografiche che non ci sono più in città, insomma un vero e proprio spaccato di costume tutto napoletano. Continua a leggere

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La Spada nella Ostia

di Emiddio Novi

Il sindaco di Roma Virginia Raggi definì mafioso il magistrato Sabella che chiuse la palestra di Spada a Ostia. Il 7 settembre 2015 i vertici di M5S romano dalla senatrice Ruocco all’allora consigliere comunale Raggi, pubblicarono un dossier di ben 42 pagine per difendere Roberto Spada, il pugile di Ostia che per una capocciata, è stato rinchiuso in un carcere di massima sicurezza riservato ai padrini mafiosi responsabili di decine di omicidi. Continua a leggere

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Il mostro Asia Frank

di Gerardo Verolino

Il flusso delle notizie, oggi, è un magma indistinto che mescola dentro  ogni cosa. Per uno strano caso, nel calderone, va a finire, come in una maionese impazzita, tutto e il contrario di tutto. Il bene e il male. Il giusto e l’ingiusto. La vittima e il carnefice creando un cortocircuito di notizie, immagini, parole, dove non si comprende più chi sia nel torto e chi nella ragione. Chi sia il buono o il cattivo. E confondendo, non poco, le idee del lettore o  dello spettatore anche più avveduto. Vediamo la storia, ad esempio, di Asia Argento. Continua a leggere

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Scuffia Scuffet, e il Napoli va

di Adolfo Mollichelli

Di nuovo lassù. Spalletti che canta amico war non sarà contento, E’ il calcio bellezza. Che a volte ha aspetti comici. Ma sì, ridere fa bene alla salute. Come il rigore provocato da Angella su Maggio che è stato un incrocio di sgambetti. Come la parata goffa di Scuffet sull’esecuzione floscia di Jorginho. E però, il brasiliano-italiano stando a Napoli ha imparato l’arte di arrangiarsi e allora ha tramutato in gol l’assist del portiere udinese, lento come una lumaca.

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Certezze in bilico

di Adolfo Mollichelli

L’Europa che conta ha detto che le certezze riflesse nel campionato appartengono soltanto al Napoli. Perché è stata l’unica a vincere. Mentre la Juve ha continuato a soffrire anche se ha rischiato di battere il Barcellona nel finale. La Roma, forse troppo impettita (lassatece passà, semo romani), è franata nel catino del Wanda (la signora Icardi non c’entra) Metropolitano, infilata dal biondo Griezmann che reclamizza una lama da barba. Nell’Europa cosiddetta minore, è stata grande Italia con Milan, Lazio e soprattutto Atalanta, prima delle nostre squadre a vincere al Goodison Park che è la casa dell’Everton. Liverpool oh cara.   Continua a leggere

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Il pregiudizio & la terrorista

di Pierluigi Battista –

Che poi, perché accogliere con tanto entusiasmo una militante diventata famosa per aver dirottato aerei come arma letale di lotta politica per distruggere lo Stato di Israele, insomma una terrorista ancora convinta delle sue scelte? Perché, come ha fatto il sindaco di Napoli e come ha fatto il Parlamento europeo e altre istituzioni che saranno incontrate in un tour promozionale, celebrare le gesta di Leila Khaled, che nemmeno due mesi fa ha legittimato l’assassinio di tre cittadini israeliani come guerra santa contro l’odiato «sionismo»? Continua a leggere

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Il petisso e l’omaccione, la favola è finita

di Adolfo Mollichelli

Et voilà, la ripresa del campionato, la prima dopo il flop nazional popolare – la figuraccia internazionale rimediata contro i figli dell’Ikea – rilancia le legittime ambizioni del Napoli che stende il Milan cinese farlocco in quanto zeppo di italiani (vorrà dire qualcosa?). Avrebbe voluto volare sul San Paolo, l’aeroplanino, Come quelli che una volta pubblicizzavano o minacciavano.

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L’Eco delle gaffe

di Gerardo Verolino

Dopo aver fatto l’ennesima brutta figura affermando che avrebbe incontrato all’estero i suoi “alter ego” (ma l’elenco degli sfondoni è lungo: dal collocare il dittatore cileno Pinochet in Venezuela al confondere il sociologo Luciano Gallino con lo psicologo Gallini, dallo sbagliare per tre volte di seguito il congiuntivo nella stessa frase all’esibirsi in un discorso in inglese alla Kennedy’s School che neanche Alberto Sordi “Meniconi” dell’americano a Roma, ma la lista va continuamente aggiornata) all’onorevole gaffeur di Maio, un ispirato Goffredo Buccini, sul “Corriere della sera” ha consigliato di insistere con gli strafalcioni per darsi un’immagine familiare e rassicurante, applicando alla lettera la  teoria dell’uomo qualunque di Umberto Eco-esplicitata nel celebre “Fenomenologia di Mike Bongiorno”- per diventare un’icona pop come il presentatore italoamericano. Continua a leggere