Copertina-Forbes

Il fascino perduto
del Made in Italy

di Angelo Vaccariello

Il “made in Italy” perde posizioni rispetto al “made in Germania”. “L’Euro ha favorito la Germania”. “I tedeschi ci hanno invaso con una politica monetaria restrittiva”. “I tedeschi sono sempre cattivi”. Quante volte ogni giorno ripetiamo questo mantra?

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Una certa pubblicistica ci ha convinto che l’Italia va male e la colpa è solo della Germania e dell’Euro. Mai una volta che ci si concentri sul nostro sistema, vecchio, lento e con una burocrazia da esasperazione.

Il nostro essere “piagnoni” emerge con tutta evidenza in questa infografica pubblicata da Forbes, il settimanale economico più blasonato al mondo.

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Forbes è emanazione diretta di quei “poteri forti” legati a Wall Street che non amano poi cosi tanto frau Merkel e Berlino. Ciò che emerge è quanto mai chiaro: il “made in Germania” è considerato il più affidabile ed affascinante al mondo.

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Vincenzo Boccia

Ma come? Questi ci “rubano” anche la nostra illusione che il “Made in Italy” fosse il più figo in assoluto. Purtroppo si. Almeno secondo ciò che emerge dal “made-in Index”, il più importante indice globale che calcola l’affidabilità e l’apprezzamento mondiale delle produzioni di un determinato paese. Perché il made in Italy ha perso tante posizioni? Perché ci ha superato anche il Canada? Ecco: questa è una domanda che dovrebbero innanzitutto porsi i produttori e gli esportatori e poi, successivamente, anche l’intero sistema. Meno export, significa meno produzione, meno consumi: insomma più crisi.

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