di Angelo Vaccariello
Quando è stato eletto, molti lo hanno considerato solo un incidente della più grande democrazia dell’Occidente. Senza contare le risate che scatena e lo sconcerto per le sue dichiarazioni. Eppure la cura che Donald Trump sta dando all’economia americana inizia a dare i propri frutti.
Non solo il taglio di tasse per le aziende (con una percentuale massima al 25 per gli utili prodotti) ma anche la minaccia di mettere sanzioni per le aziende americane che producono all’estero e vendono negli Stati Uniti. In questa ottica va letto l’investimento che Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha annunciato negli Usa.
Il gruppo guidato da Sergio Marchionne, ha infatti annunciato che sposterà la produzione dei pick up di Ram dal Messico al Michigan nel 2020.
FCA ha confermato che tale cambiamento creerà 2.500 nuovi posti di lavoro in una fabbrica di Warren in Michigan vicino a Detroit e investirà 1 miliardo di dollari nella struttura.
Lo stabilimento messicano sarà riconvertito per la produzione di futuri veicoli commerciali. Perché lo ha fatto Fiat?
Perché Marchionne teme che l’uscita degli Usa dal Nafta (l’accordo di interscambio americano) potrebbe causare gravissime perdite: per ogni veicolo prodotto in Messico e venduto in USA si pagherebbe un dazio del 25 per cento. Basti pensare che circa il 90 percento dei pick up Ram prodotti in Messico sono venduti negli Stati Uniti o in Canada.