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Ultimi, invisibili, italiani

di Emiddio Novi

Con qualche anno di ritardo se ne è accorto persino il  Corriere della Sera. Ferruccio De Bortoli sul quotidiano milanese ammette: “L’amaro paradosso è che gli italiani precipitati sotto la soglia di povertà assoluta sono meno cittadini degli altri. Anche di quelli che non lo sono”.

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Cinque milioni di italiani sono i poveri assoluti, quelli esclusi da qualsiasi misura di sostegno al reddito. Aspirano al trattamento riservato agli immigrati.

Lo Stato che non si cura di loro spende per ogni immigrato che sbarca sulle nostre coste settanta euro al giorno. Si preoccupa di sfamarli, di vestirli, di assicurare un tetto, persino della spesa per il traffico telefonico e le sigarette. Per i bambini immigrati esistono costosi programmi di recupero e accompagnamento.

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Emiddio Novi

A Roma chi ospita un immigrato in casa riceve mille euro al mese dal sindaco Raggi. Lo stesso sindaco che rimane indifferente di fronte alle centinaia di senzatetto che dormono per strada, senza reddito, senza assistenza, senza nessuno che si occupi di loro.

L’Italia generosa verso gli immigrati diventa spietata matrigna verso i suoi figli. De Bortoli sul Corriere ricorda anche il destino dei minori che hanno la sfortuna di nascere poveri e cittadini italiani. Si trovano a vivere una condizione di invisibili tra gli invisibili. Sono semplicemente ignorati. Nessuno si occupa della loro quotidianità.

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I comuni, dediti come sono all’accoglienza degli immigrati, sono indifferenti verso le povertà dei loro cittadini. Gli stranieri residenti sono dei privilegiati rispetto ai cittadini italiani. Una discriminazione mostruosa che è stata imposta persino dalle politiche assistenziali della Caritas. Il Paese si è scrollato di dosso la questione irrisolta delle sue povertà.

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Lo ha fatto aderendo a alla fabulazione dell’accoglienza. Credendo che i disperati vivono soltanto in Africa o nel Terzo mondo.

E rifiutando di prendere atto che milioni di italiani non sanno a chi santo votarsi per sopravvivere. L’italiano povero infastidisce, crea problemi e soprattutto venirgli incontro non è gratificante sul piano della stima e dell’accettabilità sociale. Un italiano solidale con delle famiglie di connazionali in miseria, non sarà mai portato ad esempio di impegno e generosità civile come quelli che forniscono pasti o ospitano, facendosi pagare, i clandestini.

Loro sono italiani multietnici, che non badano al colore della pelle. E non sono razzisti semmai, come quelli che si attardano ancora nell’esercizio della solidarietà verso la propria gente.

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