di Adolfo Mollichelli
La partita della vita la vince il Napoli. Battuta la Juve, relegata sempre più giù in classifica. Azzurri che raggiungono quota nove punti, zona che può e deve essere un trampolino di lancio verso orizzonti nobili di classifica.
Apre Insigne, che uscirà poi per una distorsione al ginocchio destro, chiude Higuain. Il gol di Lemina va considerato un premio alla prova del ragazzo ex Marsiglia e nulla più, perché la Juve non ha mai dato l’idea di poter ribaltare le sorti del match.
Sarri aveva ordinato (si era augurato) una partita anema e core e così è stato. E in verità è stato qualcosa di più perché quasi certamente il Napoli ha scucito metà scudetto dalle maglie di una Madama brutta, confusionaria e scarsa. Il tecnico toscano in tuta, considerato da Maradona inadeguato a guidare il Napoli, si è messo nel sacco il collega livornese in giacca e cravatta.
Ha giocato come fa il gatto col topo, vieni avanti bello mio che poi ti taglio ogni via di fuga e ti azzanno. Il topo, già mezzo rincoglionito di suo, da prendere come unità di paragone è stato Hernanes schierato in partenza e tenuto in campo da Allegri per troppo tempo. È sul profeta delle sciagure che il Napoli ha costruito la vittoria. Hernanes che non ostacola Lorenzo il magnifico che chiede sponda ad Higuain e l’ottiene per la rasoiata che beffa Buffon. È sempre Hernanes che sbaglia un passaggio a centrocampo regalando palla ad Higuain che poi volerà verso l’area bianconera: tiro angolato e Buffon battuto.
Un minuto dopo, la premiata ditta Albiol più Koulibaly aprirà a Dybala la via per il cross che porterà all’effimera rete juventina. Sono bastati ventisei minuti ad Insigne per indirizzare il match su un binario tutto azzurro. Insigne ha potuto festeggiare la centesima maglia con il tredicesimo gol. Il ragazzo è sempre più l’anima di questo Napoli sarriano. Ed oramai è scontato che sia Insigne il titolare a sinistra nel quattro-tre-tre e che Mertens sia il suo naturale sostituto, l’arma in più. Ancora decisivo Higuain sempre più su nella classifica dei bomber, ora è a quota cinque. E suona come un delitto la mancata convocazione del Pipita da parte di Martino. Higuain fuori e Dybala tra i convocati per la Seleccion, mi sembra una bestemmia.
Reina la sua parata doc l’ha fatta, su Zaza nel primo tempo. Allan è sempre più rubapalloni e ispiratore. Jorginho oramai ha relegato Valdifiori in panchina, ancora una prestazione sontuosa dell’ex veronese davanti al ct Conte presente in tribuna.
Comincia ora il campionato d’alta classifica per il Napoli. Con le prossime due sfide che dovranno certificare la maturità acquisita dagli azzurri, quella con il Milan e, dopo la sosta, quella con la Fiorentina. Se ci mettessero anche in futuro anema e core, non sarebbe male.