Michele Caccamo

Michele Caccamo

Cittadino del mondo perché pratica l’unica lingua universalmente conosciuta: la Poesia

CARCERI: PIU' SOVRAFFOLLATE OGGI CHE PRIMA DELL'INDULTO

Locri, le voci di dentro
” La nostra riforma carceraria”

di Michele Caccamo ed i detenuti del carcere di Locri

Michele Caccamo poeta e scrittore, detenuto in custodia cautelare dal Maggio 2013, conduce laboratori di scrittura, lettura e organizza spazi di discussione per i detenuti nel carcere di Locri. Da una sessione di scrittura creativa è emersa un’approfondita analisi sulla condizione carceraria che, a voler ben guardare, potrebbe essere lo spunto per un’assertiva quanto efficiente riforma della giustizia.

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Come dire “Ascoltate la voce di chi vive quotidianamente la condizione carceraria sulla propria pelle, ascoltate chi sa, da dentro evidenziare i punti di intervento oggettivamente necessari per stabilizzare la riforma carceraria su una dimensione umana e necessaria alla riabilitazione alla vita, intendendo il carcere come percorso riabilitativo e non pedissequamente punitivo. In carcere in aggiunta ci sono anche uomini innocenti in attesa di giudizio, uomini di cultura e di onestà intellettuale che resistono a questo incubo per amore della vita, della libertà e della giustizia.
“Abbiamo deciso di parlarvi di riforma della giustizia con una lettera aperta che viene da dentro, da dentro le nostre celle, da dentro le nostre anime, giusto per dire la nostra e dare il nostro contributo etico sullo stallo della Riforma della Giustizia. Abbiamo individuato 10 punti che modificherebbero l’attuale condizione carceraria, ridurrebbero il sovraffollamento e renderebbero il futuro dei detenuti illuminato dalla speranza con un presente meno deprimente.
Un testo di riforma discusso e condiviso dai detenuti del carcere di Locri durante uno dei miei laboratori di scrittura e lettura. Un atto dimostrativo per chiedere attenzione e interesse sulle aspettative di vita della popolazione carceraria.
Nulla di provocatorio sia ben chiaro, ma proposte autentiche elaborate con senso di civiltà, di rispetto, di evoluzione; nessun privilegio richiesto ma di più il riconoscimento umano.”
Ma vediamo i dieci punti della riforma delle carceri vista da dentro.

carcere1) Garante per i diritti
Anacronisticamente e volutamente messo per primo (ovvero segue in linea temporale ad altri punti ma per noi è tra i problemi più sentiti da risolvere)
Ogni istituto penitenziario dovrà avere in organico un garante per i diritti dei detenuti. La durata di ogni nomina è quinquennale. Il nominativo del garante verrà indicato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati ricadente nella Procura interessata. Non sono dei comandamenti questi, seppur dieci, piuttosto sono delle indicazioni che spero qualcuno sposi, migliorandole come è naturale. In cella non abbiamo manuali né codici civili e qualcosa apparirà straordinaria. Fatene spunto di partenza ciò che importa è che alla popolazione carceraria venga data la possibilità di rinascere e di ricredersi. Non abbiamo volutamente toccato l’argomento “responsabilità civile” per etica, perché non tocca a noi stabilire né proporre soluzioni che comunque sono indispensabili per evitare che continui lo sproposito giustizialista. Sui rapporti con gli affetti più immediati ci affidiamo alla sensibilità del governo: 6 ore al mese, per custodire e curare i legami familiari sono, non solo, poche ma umilianti sia per il detenuto che per i parenti.

2) Carcerazione
È’ stabilito che sia le condanne che i residui di pena fino a un massimo di anni 5 andranno scontati attraverso prestazioni lavorative e/o attività sociali e/o di volontariato. Per le prestazioni lavorative presso privati è necessaria l’assunzione di responsabilità da pare dei titolari o degli amministratori.
La legge ha attuazione automatica e non necessita di ulteriore approvazione, per la concessione del beneficio, da parte di organi giudiziari.

carcerea3) Uguaglianza della legge
È istituita una commissione per l’equivalenza applicativa della legge nell’intero territorio nazionale. La commissione ha durata quinquennale ed è composta da magistrati in pensione. Ci si può rivolgere alla Commissione nel caso una sentenza venga giudicata, dall’imputato, in disarmonia con altre sentenze, riguardanti lo stesso reato o equivalenti, emesse dalle Procure Italiane. La commissione dovrà rappresentare l’intero territorio nazionale: Nord-Centro-Sud (di seguito nominato N.C.S.)

4) Interrogatorio di garanzia
L’interrogatorio di garanzia di un imputato dovrà svolgersi alla presenza del Gip procedente coadiuvato da altri due magistrati collegati in video conferenza. La triade dovrà rappresentare l’intero territorio nazionale N.C.S.
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5) Custodia cautelare
È stabilito che i termini massimi previsti per la custodia cautelare siano i seguenti:
• 1 mese per pena massima prevista in anni 5
• 2 mesi per pena massima prevista in anni 8
• 3 mesi per pena massima prevista in anni 12
• 4 mesi per pena massima prevista in anni 15
• 5 mesi per pena massima prevista in anni 20
• 6 mesi per pena massima prevista in anni 25
• 7 mesi per pena massima prevista in anni 30.

Sono esclusi dal provvedimento i reati di associazione mafiosa, strage, bande armate, pedofilia. Per questi ultimi, i termini di custodia cautelare hanno una durata massima di 3 anni.
È detto che nel termine di 3 anni dovrà avvenire lo svolgimento del processo nelle tre fasi previste.
La disattenzione di quanto disposto produrrà la scadenza termini.

carcere16) Certezza del reato
È chiarito che il reato si costituisce con l’acquisizione di prove evidenti riscontrate e inconfutabili.

7) Indagini
Il Pubblico Ministero procedente ha l’obbligo di avviare due distinte indagini, contemporanee e parallele, affidandole a due differenti corpi della Polizia Giudiziaria, ciò al fine di giungere a una coincidenza delle prove o alla loro discordanza. Senza una piena e perfetta consonanza delle prove raccolte non si potrà procedere alla richiesta di ordinanza custodiale.

8) Ergastolo
Verrà abolita la pena all’ergastolo e verrà stabilito che tutte le condanne, già emesse in ergastolo, verranno commutate in pena di anni 30 di carcere.

9) Recupero dei detenuti e idoneità strutturale delle carceri
I detenuti che conseguiranno titoli di studio durante il periodo di carcerazione usufruiranno dei seguenti sconti di pena:
• licenza elementare mesi 3
• attestato di formazione professionale mesi 6
• licenza media mesi 12
• diploma media superiore mesi 18
• laurea triennale mesi 36
• laurea master mesi 48

È stabilito che vengano dichiarate inidonee tutte le strutture che non abbiano al loro interno i luoghi e le caratteristiche necessarie al reinserimento ed al recupero dei detenuti: aule, laboratori tecnici, biblioteca, sala di socializzazione, palestra e cineteatro.

10) Reinserimento
È stabilito che potranno essere assegnati i terreni confiscati e/o di proprietà dello stato e/o di enti periferici a quelle cooperative e/o società composte da ex detenuti. Ad ogni cooperativa e/o società assegnataria verrà affidato uno o più tutor a seconda delle dimensioni della stessa, reclutati tra gli organi della Polizia Giudiziaria, per un tempo massimo di anni 5.
Ad ogni cooperativa e/o società assegnataria verrà concesso un finanziamento, sull’importo calcolato del business plan, pari al 50% a fondo perduto ed il restante 50% a tasso agevolato da Istituti Bancari convenzionati.

 

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