Archivio dell'autore: Michele Caccamo

Michele Caccamo

Michele Caccamo

Cittadino del mondo perché pratica l’unica lingua universalmente conosciuta: la Poesia

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E gli bucherei a sassate la testa

di Michele Caccamo

 Ecco, ve li offro i miei prigionieri della tristezza: quegli uomini comuni che rimangono pazienti in attesa del Paradiso, o dell’Inferno che sia. Da questa parte della terra la luna ha un lavoro consueto: cade in mezzo alla notte aprendosi chiara e straziante, come volesse mettere un gioiello, un giglio per l’eterno nei paesi; come volesse dare la parola alle strade Continua a leggere

CARCERI: PIU' SOVRAFFOLLATE OGGI CHE PRIMA DELL'INDULTO

Locri, le voci di dentro
” La nostra riforma carceraria”

di Michele Caccamo ed i detenuti del carcere di Locri

Michele Caccamo poeta e scrittore, detenuto in custodia cautelare dal Maggio 2013, conduce laboratori di scrittura, lettura e organizza spazi di discussione per i detenuti nel carcere di Locri. Da una sessione di scrittura creativa è emersa un’approfondita analisi sulla condizione carceraria che, a voler ben guardare, potrebbe essere lo spunto per un’assertiva quanto efficiente riforma della giustizia.

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Anatomia della noia

Finisco di attendere. Sono diventato insensibile anche a questa stanza: per me è solo una debole fossa; potrebbe soffocarmi se diventasse l’aria di una grammatura più pesante.
Io non sono nulla d’altro, oltre ciò che sono, quello che immaginate di me è dovuto a una perfezione oleografica, una tra le tante, che tende a conferirmi delle eccellenze spirituali che non ho. Io, credeteci, vivo in una condizione sciagurata, con una pietra nella mente; senza che ci sia alcun valore sano, disponibile a richiamarmi.
Vigliacco anche il Demonio, perché egli lo sa quanto vorrei mi trafiggesse nel mio letto. Ma è irremovibile dal suo luogo: chissà non sia un altro inganno.
Ho il terrore di essermi interrotto.

24c8getVi dirò che anche il cuore lo sento minacciarmi che diventerà di vetro. Qualcuno mi ha coniato nell’assenza e ora è tutto falsato, incosciente, l’unica ipotesi che penso possibile è un maleficio. Non ho neanche nostalgia dei tocchi femminili, delle loro sensibilità fatate. Sono stato anche romantico prima che mi devastassero: qualcuna è riuscita a farlo con una precisione, che è naturale, definire scientifica. Bisognerebbe dubitare di tutto fino in fondo, ma con quale coraggio?
Dovrei avere della saliva, qualche muscolo funzionante o almeno una sua piccola costruzione. Sono invece finito in un letto di sabbie mobili, e la mia immensità si è raccolta nell’angustia.
E voi, là fuori, pensavate fossi un artista, un creatore di scritti necessari. Che uomini imbecilli che siete stati, a credere nella mia differenza. Sono come voi, prigioniero dell’imperfezione.
Vedete, ciò che non volete capire è che la Terra non ha nessuna intonazione con l’Universo, è una creazione oscura e penso anche segreta, affidata alla gestione del dio del male. Noi siamo elementi disgustosi e nell’infinito ci detestano tutti, hanno messo taglie su ogni nostra testa e ci trapianteranno come sfere orribili nel cosmo, Saremo tutti vinti, per fortuna anche le nostre preoccupazioni. Immaginate, un immenso ospizio lasciato a girare nel cielo, come fosse il pianeta degli ossari. Sarebbe riconoscere con saggezza che siamo stati un errore di Dio. Sì, lo so, sono annoiato pazzo furioso. Ma piuttosto che lavorare per la vostra realtà, rimango coricato, e per paradosso non sognerò.

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non lasciatemi finire tra gli altri come me ne fossi andato lontano
o in quanto di definitivo sappia dire la nostra assenza
io l’ho detto alla terra ed eravate adolescenti
fa’ che i miei figli sappiano baciarmi
che abbiano forze armate per difendermi
che io possa piangere nel vederli capeggiarel’Amore
ed essere nessuno o praticamente tutti
il mio cuore pieno di salute ma ho paura di noi stessi
della nostra parte umana di certo sempre dell’uomo che sa abbandonare
voi figli lo sapete io voglio ancora sposarvi
ma facciamolo in tempo prima che io sia in un muro di fiori e davvero poco bello

(inedito tratto da “Pertanto accuso”)

 

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Non ammazzate Anna

Non ammazzate Anna, io ve lo dico.

Bel tempo, quello su cui ci si abbandona al gusto del deserto: con la sola volontà di scomparire per ritrovare l’ennesimo tassello della riconciliazione; bello quando si riesce a stare soli per risentire nella pancia una fonte creativa, una maternità. È così che si ritorna ogni volta nuovi: ed è come iniziasse tutto da capo e senza impurità. In termini teologici si ristabilisce il punto focale con l’energia divina; in termini umani si rimane nei gradi inferiori e si parla di respirazione.

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Edoardo De Angelis

 

Ma è solo un fatto teorico, in pratica non esiste differenza: sono solo finezze impercettibili, circostanze esteriori. Quello che è certo, è che si scompongono le strutture reali, si spezzano o si annodano i legami, si soffre e si gioisce senza nessuna arte camuffata. Quello che capita è di essere liberi: di moltiplicare le melodie come di provocare le parole. E poi c’è tutta la prova della passione, quella che si immerge nel canto. Edoardo De Angelis è la sintesi e la rappresentazione di tutto questo. Lui avrebbe meritato un convento che fosse capace di ricevere le sue meditazioni, e la sovranità dei fiori, per la sua delicatezza; e la più alta vocazione spirituale per la sua sensibilità.

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Antonella Ruggiero

Edoardo non ha mai reso accessibile la considerazione del successo alle sue opere. Ogni sua canzone è un approfondimento sociale, storico, filosofico. Le sue preghiere liriche, piene di rigore musicale e di grazia poetica. Lui, dal suo stabile lucernaio, vede su schiere gli individui: e diventa ora il profeta del delirio umano ora il grande saggio dell’Amore. Lo ha difeso con le sue canzoni, sempre in anticipo, dagli attacchi menzogneri della vanità. Sa di avere nel destino l’armonia per i cuori umani, ed è per questo che non ha mai smesso di suonare. Entrata adesso nei suoi villaggi solitari, uno per ogni sua canzone, di cantautore sofisticato; di intellettuale che ha scelto di non tradire. Edoardo De Angelis è un pensatore metafisico: al clamore preferisce l’isolamento, il vuoto.
A maggio in molti parleranno del suo nuovo disco “Non ammazzate Anna” ( http://www.technodisco.it/musica/4534281-edoardo-de-angelis-non-ammazzate-anna/)

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Enrica Arcuri

 

Un ennesimo organo di difesa e, potete crederci, di cura. Un disco, totalmente bello, contro chi ruba la felicità. Due le collaborazioni che Edoardo ha voluto per questo suo nuovo lavoro: la giovane e sorprendente, per le sue doti vocali, Enrica Arcuri (che è una scoperta di De Angelis) e la voce più raffinata della canzone italiana: Antonella Ruggiero.
Non ammazzate Anna è un disco da ascoltare da vicino, in confidenza.