Mimmo Carratelli

Mimmo Carratelli

Giornalista e scrittore. È stato inviato speciale e caporedattore al “Roma” di Napoli, a “La Gazzetta dello Sport”, al “Corriere dello Sport-Stadio”, a “Il Mattino”, oltre che vicedirettore del “Guerin Sportivo”.

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La serata nera
di Albiol e Callejon

di Mimmo Carratelli

L’analisi di Atalanta-Napoli. Continua la tradizione contraria. Primo tempo dominato e sprecato. La rincorsa del pareggio. Una sostituzione di Benitez è buona, quella di Zapata che guadagna il rigore che Higuain fallisce.

 RAFAEL 5 – Poco reattivo sul colpo di testa del gol di Denis. Non deve parare nessun tiro. Un’uscita alta a vuoto su corner, da brividi. Ma l’anno scorso, a Bergamo, Reina spalancò la porta agli atalantini (due gol di Denis).

MAGGIO 6 – Colantuono gli appioppa Moralez per frenarne le discese così che, nella fase difensiva, l’azzurro non ha problemi nel primo tempo, tutto in avanti. Più impegnato nella ripresa a frenare a sua volta Moralez. Qualche buon cross messo nell’area atalantina. Ma funziona poco la profondità sulla fascia destra con Callejon.

Raul Albiol (Difensore

ALBIOL 4,5 – Un difensore della sua classe non può fallire la marcatura di Denis sul gol. Anziché “stringere” sull’avversario, che lascia completamene libero, guarda la palla sul cross di Raimondi e non riesce ad intercettarla. Portandosi avanti sbaglia anche gli appoggi. Un paio di volte consegna palla agli atalantini con rinvii errati.

KOULIBALY 6,5 – Nel primo tempo, tenta anche qualche buon lancio a Ghoulam e Lopez. In due occasioni blocca Denis con energia fino al salvataggio dell’80’ sul centravanti bergamasco. Qualche pasticcio in difesa nei momenti in cui la difesa pasticcia in blocco.

GHOULAM 6,5 – Continuamente in avanti a spingere e Colantuono lo fa marcare ad uomo da Raimondi. Gli capita di contrastare duramente Denis e prende una ammonizione.  Mette Callejon davanti alla porta atalantina spalancata. Sostituito per un attaccante in più (Zapata) nel finale.

ZAPATA 6 – Entra per Ghoulam (89’) e deve far pressione sulla difesa bergamasca alla ricerca della vittoria. Viene affondato da Stendardo e si guadagna il rigore del successo sprecato da Higuain.

DAVID LOPEZ 7 – Stavolta non protegge solo la linea mediana, ma gioca più avanti e lo fa con efficacia. Gran bel tiro da fuori di poco alto (6’). Migliaccio lo segue come un’ombra perché è il centrocampista azzurro più avanzato. Perde mordente e precisione nella ripresa. Ma meritava di restare sino alla fine. Viene invece sostituito.

JORGINHO 5,5 – Entra per David Lopez (76’), tenta di dare ordine alla pressione del Napoli. Tocca molti palloni, ma non ha mai lo spunto decisivo.

INLER 5,5 – Gioca molti palloni, ma sempre a ritmo di lumaca. Poche verticalizzazioni, molti passaggi orizzontali. Arrivando a ridosso dell’area dell’Atalanta, non ha mai la rapidità per piazzare il tiro dalla distanza. Giochicchia invece di giocare. Pure ha sempre molto spazio per la battuta. Ma aspetta sempre l’avversario che lo chiude e che lo costringe a forzare la giocata o a fare passaggi orizzontali e banali.

Jose Maria Callejon (Attaccante)

CALLEJON 4 – Incredibile. Sbaglia il gol a porta vuota sulla linea di porta alzando la battuta oltre la traversa! Poteva essere il pareggio anticipato con più tempo per cercare la vittoria. Non ha la solita effervescenza. Spesso va al tiro non vedendo i compagni in posizioni più favorevoli. Non salta mai l’uomo. Indietreggia per giocare meglio la palla, ma non ha la brillantezza consueta. Sulle corsie, comunque, l’Atalanta vigila con molta attenzione. Resta capocannoniere del campionato, ma avrebbe potuto allungare a 8 gol.

HAMSIK 6,5 – Comincia alla grande muovendosi tra le linee, prendendo palla, giocandola rapidamente, proponendosi per gli scambi volanti. Higuain non sfrutta mai i suoi assist. Tenta di sorprendere Sportiello con un lungo pallonetto. Comincia a mancare nella precisione dei lanci, perde qualche contrasto, cala. Esce.

INSIGNE 6 – Entra per Hamsik (65’) per rendere più vivace la manovra azzurra. In parte ci riesce. Ma l’Atalanta è molto chiusa e non lascia varchi. Cerca continuamente Higuain e Callejon rinunciando a trovarsi lo spazio per il tiro.

MERTENS 6  – E’ l’azzurro che tira di più nonostante non disputi una grande partita, anche a lui riesce difficile vincere negli uno contro uno. Impegna tre volte Sportiello (11’, 42’ e 90’) trovando sempre pronto il portiere nella  “risposta”. Leggermente spinto da Stendardo cade in area e becca l’ammonizione per simulazione (68’). Nel finale pasticcia in difesa difendendo male la palla e cedendola a Moralez, ma poi Koulibaly rimedia su Denis (80’). Al 90’ Sportiello gli para sulla linea il tiro più pericoloso, da distanza ravvicinata.

HIGUAIN 5 – Sigla il pareggio (quarto gol in campionato) evitando due avversari ed è un bel gol. Poi fallisce nel recupero il rigore della vittoria. Secondo rigore parato dopo quello di Verona contro il Chievo che poi vinse (1-0). Complessivamente, sembra non avere forza nelle gambe. Spesso non intuisce il passaggio dei compagni, sbagliando gli incroci e la profondità.

Benitez rafa

BENITEZ 6,5 – Fa giocare tutti i titolari sperando nel bis della gara col Verona. Colantuono impiega difensori a tutto spiano, non solo i tre della linea davanti a Sportiello, ma due terzini, Raimondi e Del Grosso, sugli esterni del centrocampo per ostruire le corsie al Napoli. La squadra azzurra gioca un gran primo tempo, forse però un po’ lezioso, squadra poco pressata e troppo compiaciuta del giro-palla. In ogni caso, Sportiello annulla le conclusioni di Mertens (due volte) e Hamsik inchiodando il primo tempo sullo 0-0. Sorpresi dal gol di Denis nella ripresa, gli azzurri perdono il filo del gioco. Benitez corre ai ripari con Jorginho per avere più ordine e incisività a centrocampo, ma, anziché sostituire il lentissimo Inler, chiama fuori David Lopez che stava giocando benissimo. Cerca anche con Insigne, calando Hamsik, di avere più vivacità in attacco. Azzecca, se vogliamo, l’ingresso di Zapata per Ghoulam, un attaccante per un difensore, per acciuffare la vittoria in extremis. E il colombiano gli regala il rigore (steso da Stendardo) che Higuain si fa parare. Cazzimma lontana e di nuovo leone in gabbia.

 

 

 

 

 

 

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