Valerio Caprara

Valerio Caprara

Professore di Storia e critica del cinema all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale” e dal 1979 critico cinematografico del quotidiano “Il Mattino”. Presidente della Campania Film Commission.

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L’uomo dei sogni

di Valerio Caprara

Tornatore ha sempre dato tutto se stesso affinché un paio di generazioni di spettatori godessero dell’energia, la freschezza e la limpidezza della sua vocazione artistica. A sessant’anni ha vinto un Golden Globe e l’Oscar al migliore film straniero e quattro David di Donatello…

  Giuseppe-Tornatore-a-Bologna-con-il-nuovo-Cinema-Paradiso1Quando si raggiunge un’età importante due sentimenti si fronteggiano inevitabilmente: il piacere di ricordare il passato e il dispiacere di averlo perso.

Se però a farlo è una persona come Giuseppe Tornatore, la scissione è meno traumatica perché il suo lavoro, la sua missione hanno a che fare con la creazione di sogni, i quali –com’è noto- per potersi sprigionare devono truccare la memoria e sabotare il concetto di tempo.

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Per onorare uno dei pochi registi italiani di respiro internazionale nel giorno del suo sessantesimo compleanno, il canale di Mediaset Premium Cinema Emotion gli ha riservato un significativo omaggio mandando in onda tre dei suoi film più noti: “La leggenda del pianista sull’oceano” (1988), “Malèna” (2000) e “La sconosciuta” (2007).

Iniziativa quanto mai opportuna, considerando che Tornatore oltre a vincere giovanissimo con “Nuovo Cinema Paradiso” un Golden Globe e l’Oscar al migliore film straniero, è stato poi insignito di una marea di premi, tra cui quattro David di Donatello come migliore regista italiano.

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Nonostante certi spifferi pregiudiziali che ne hanno, quasi solo in Italia, osteggiato l’ampia fortuna critica, la filmografia dell’eterno ragazzo di Bagheria avrebbe reso in ogni caso indolore la scelta: dai ritmi serrati del precorritore “Il camorrista” al trompe-l’oeil poliziesco di “Una pura formalità” e fino alla metafora dello sguardo desiderante di “La migliore offerta” è accaduto raramente che lo slancio dell’ispirazione non riuscisse a produrre un risultato d’impatto sullo schermo.

Tutto ciò che è certificato dalla storia del cinema non basta, però, a valutare appieno il piccolo miracolo che lo riguarda: al di là delle variabili analitiche, dei valori interpretativi e delle stratificazioni dell’immaginario, Tornatore ha sempre dato tutto se stesso affinché un paio di generazioni di spettatori godessero dell’energia, la freschezza e la limpidezza della sua vocazione artistica.

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Nell’ora in cui si susseguono le rassegne, le celebrazioni e gli omaggi non è un caso che la stessa, inesausta voglia di raccontare, comunicare, sperimentare lo abbia spinto, per fare solo due esempi, a collaborare alla scrittura dell’autobiografia del maestro Rosi e a trasformare in un romanzo autonomo il suo ultimo thrilling esistenzialista “La corrispondenza”.

E nel senso di una qualità umana a tutto tondo non è neppure un caso che il pezzo più intenso per il compleanno odierno non gli sia stato dedicato da un addetto ai lavori qualunque, bensì dalla sorella Daniela. Una missiva che fa brillare nel buio dei ricordi il flash di una famiglia felice e rende credibile fare gli auguri al Giuseppe di ieri che poi è esattamente quello di oggi.

 

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