Luisella Pescatori

Luisella Pescatori

Attrice e scrittrice, attenta alle tendenze, alla moda ma soprattutto alla Bellezza, in tutte le sue forme ed espressioni. “L'eleganza di pensiero è Arte” questo il suo motto, il suo mood

La terapia della risata   
Di pancia, del leone, dell’autostima, dell’accusa o del perdono: l’importante è ridere    
di Luisella Pescatori

La terapia della risata

di Luisella Pescatori

“Chi non sa ridere non è una persona seria.” Pino Caruso, nel suo libro “Ho dei pensieri che non condivido”, del 2009, da grande uomo di spettacolo e indiscussa maschera teatrale, così abile nella sua tecnica recitativa da passare con scioltezza dal dramma alla comicità, ci induce ad una serissima riflessione sulla nostra capacità di ridere. So ridere? Quanto è il tempo che mi concedo per ridere?

Certo, voi direte, ci sono giorni in cui ridere può sembrare finanche sconveniente o inopportuno, calati come siamo nella nostra umana condizione di seria infelicità alla quale, per nostro stesso destino, sembriamo non poterci sottrarre.

Madan Katària

Madan Katària

Ma non è così e se la risata non arriva, noi ce la possiamo inventare. Come? Molto semplicemente con una efficacissima tecnica yoga ideata e messa in pratica dal suo fondatore, non un santone ma un medico indiano, il dottor Madan Katària e da sua moglie Madhuri, il 13 marzo  1995.

Ho raggiunto telefonicamente Luca Maghernino, (qui il suo cv), uno dei massimi esperti in Italia di yoga della risata che conduce corsi sulle tecniche della risata cosiddetta di pancia, sostenuta appunto dall’azione di spinta del diaframma che regola e sostiene l’emissione vocale. Si fa, ridendo e giocando, un lavoro che agisce anche sul chakra della gola. Ma badate bene, non stiamo parlando di risate indotte, come per esempio quelle scaturite dall’ascolto di una barzelletta o dall’ausilio di battute o visione di video comici.

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Luca Maghernino

“Questa pratica è un vero e proprio training fisico –  spiega Luca Maghernino – attraverso il quale, la risata è indotta in modo forzato ed in seguito poi, su contagio del gruppo, si trasforma in spontanea. È un esercizio che, avvalendosi delle tecniche respiratorie di tipo pranayama, favorisce la corretta respirazione e di conseguenza la nostra totale benefica ossigenazione.”

Non è nulla di difficile, se consideriamo che i bambini ridono dalle 400 alle 500 volte in un giorno, mentre un adulto ride mediamente dalle 40 alle 70 volte in un giorno, ed il dato è riferito agli anni 70/80, oggi mediamente ridiamo 10 volte al giorno e non oso immaginare quanto triste sarebbe un’infografica sull’attuale stato di salute della nostra risata. Sì, perché anche di salute si tratta.

Su quali principi si basa questa tecnica? È doveroso soffermarci sui fondamenti scientifici dai quali ha origine. La scienza afferma che la nostra mente non distingue una risata tecnica o finta da una risata reale, e quindi produce e rilascia nel corpo gli stessi benefici, liberando endorfine, abbassando il cortisolo, l’ormone dello stress, e ossigenando corpo e mente. “Porta il tuo corpo e la tua mente lo seguirà” così ci insegna il dottor Katària. Perché si attivi questo processo, per produrre tutto questo joy cocktail, la scienza ci dice che dobbiamo ridere per almeno 15 minuti continuativamente. E nei gruppi di yoga si ride almeno mezz’ora.

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Che tipo di percorso si può seguire? C’è il Club della risata che è un appuntamento gratuito che si svolge con cadenza settimanale o quindicinale, negli spazi che gentilmente ci vengono offerti gratuitamente, e poi ci sono i workshop ed seminari intensivi avanzati per chi desideri prendere la certificazione internazionale di Leader di Yoga della risata, che abilita alla conduzione di corsi e che viene rilasciata dalla Laughter Yoga University, Per info costi e calendario potete consultare il mio sito www.ridiamo.eu, i nostri corsi sono aperti a tutti e la prima regola da seguire è quella di lavorare in assenza  di giudizio, sia sul lavoro svolto da se stessi che sul lavoro degli altri. Nessuno giudica nessuno e siamo lì tutti per un unico scopo comune che è ridere.

La risata del leone

Terenzio Traisci,la risata del leone

…e anche questo è un buon esercizio già personalmente sperimentato in ambito teatrale. Quali sono gli altri benefici? È un ottimo connettore sociale, in un’ora di pratica si creano forti interazioni energizzanti e gli incontri si concludono con la pratica di radicamento che riequilibra l’euforia esercitata. Alcuni studi sostengono che mediamente, durante la sessione di un’ora, si bruciano circa 500 calorie, si riequilibra il metabolismo e si tonificano i muscoli addominali. È un intenso lavoro fisico.

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Il cambiamento dell’umore è un altro degli immediati benefici tangibili: in uno o due minuti di seduta, l’umore cambia repentinamente in senso positivo. La  nostra mente ride sui nostri problemi e distoglie il focus e la concentrazione da quegli  eventi negativi, osservandoli con aria distaccata, come fossimo dall’esterno e riusciamo meglio a trovare una soluzione adeguata. È un allenamento fisico che abitua il cervello a controllare le emotività negative.

E in ambito professionale, per esempio, com’è accolta questa pratica di gruppo? Ridere e respirare aiutano a diminuire il senso di stress e di fatica e agiscono sulle performance lavorative, migliorandole. Alcune multinazionali, come Google e Bbc hanno introdotto l’esercizio dello yoga della risata, per i propri dipendenti, alla mattina prima di intraprendere l’attività lavorativa. Ovviamente anche in ambito scolastico si ha lo stesso beneficio su concentrazione e apprendimento, che risultano essere più elevati nelle quattro ore immediatamente successive alla seduta collettiva.

In campo medico come viene accolto l’esercizio fisico dello yoga  della risata? Scientificamente è provato che ossigenando il nostro corpo e le nostre cellule rinforziamo il nostro sistema immunitario e ci ammaliamo di meno. Recenti studi dimostrano che le cellule tumorali si moltiplicano in un organismo che ha carenza di ossigeno, ed è evidente l’effetto della risata come antidolorifico naturale e antidoto contro l’abitudine ad ammalarci. In Francia in moltissimi ospedali la disciplina già si pratica ufficialmente. In Italia stiamo iniziando con qualche ente ospedaliero, a Milano, per esempio, all’Ospedale Sacco è stato inserito in via sperimentale  da Antonella Manna su alcune pazienti oncologiche, malate di tumore al seno, che praticano yoga della risata prima di accedere ad ogni seduta di chemioterapia. Viene anche utilizzata nelle terapie di sostegno, per esempio, su malati di Alzheimer, sui non vedenti e, come già detto, nella cura delle malattie tumorali.

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Quali sono i tipi di risate che si praticano nei corsi e quali le più significative? Noi esercitiamo solo risate giocose. L’obiettivo è quello di tornare bambini ed essere spontanei. La risata del leone per esempio, si basa su una posizione yoga ed è fondamentale per sollecitare la potenza vocale e possiamo sperimentarla qui ora al telefono insieme, per far capire come agisce. Si posizionano le mani come fossero le zampe del leone, si mostrano gli artigli, si strabuzzano gli occhi e si tira fuori la lingua e: hahahahahahahaha hahahahahahahaha hahahahahahahaha …

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Eh sì, provare per credere, ma soprattutto per rendersi conto di quello che avviene nel nostro corpo… ne sveliamo altre? C’è la risata che alza l’autostima: è una risata che si fa davanti allo specchio prendendosi in giro, e poi c’è quella che favorisce la stima dei compagni del gruppo, c’è la risata della discussione, dell’accusa e del perdono, e questa, in modo particolare è una risata studiata per fare riflettere: quando noi accusiamo qualcuno, normalmente ed in modo figurato gli puntiamo contro il dito indice, ma così facendo ci dimentichiamo che puntiamo altre tre dita contro di noi. Quindi lo yoga della risata ci suggerisce di puntare il dito verso noi stessi, al centro del nostro petto, e ridere divertiti di noi.

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 “Noi non ridiamo perché siamo felici ma siamo felici perché ridiamo” e “Quando tu ridi tu cambi e quando tu cambi il mondo intorno a te cambia” queste sono le frasi chiave di questa esperienza ma se non attiviamo noi questi processi di cambiamento, da soli non si generano. Possiamo svelare un consiglio pratico o un trucco efficace per i lettori di Profumo di Pesca? Per esempio, dopo una giornata di lavoro, mentre si fa ritorno a casa, è buona abitudine prendere il cellulare e, simulando una telefonata, (con il cellulare silenzioso, prima che trilli nel bel mezzo), si inizia a ridere da soli, tanto non ci fa caso nessuno a noi, perché ognuno è troppo preso dall’ascolto della musica in cuffia o da un compulsivo uso degli smartphone. Questo è solo uno degli esempi di esercizio quotidiano al quale non ci dovremmo sottrarre per favorirci una vita più leggera. Il mantra dello yoga della risata è Ahahaha Ohohoh Ahahaha Ohohoho e si recita durante la risata Calcutta. E poi c’è il mantra di chiusura di ogni incontro che è Molto bene, molto bene yeahhhhhhh” che serve a riscoprire e conservare in noi la giocosità dei bambini.

 

 

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4 pensieri su “La terapia della risata

  1. Pingback: La terapia della risata di Luisella Pescatori | Ridiamo

  2. Donatella Di Blasio

    Le parole nono bastano per descrivere l’efficacia della terapia del sorriso. Comunque provare per credere
    ..E io la vivo tutti i giorni.

    Replica
  3. Luisella Pescatori

    Grazie Donatella per averci lasciato il tuo prezioso commento.
    Un sorriso
    Luisella Pescatori

    Replica
  4. Luisella Pescatori

    Aggiornamenti suI prossimi appuntamenti con Luca Maghernino nelle tappe dello yoga della risata:

    21 settembre Mantova

    5 ottobre Lecco

    11-12 ottobre (solo per certificazione leader) Roma

    18-19 ottobre Cinisello Balsamo

    Replica

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