Luisella Pescatori

Luisella Pescatori

Attrice e scrittrice, attenta alle tendenze, alla moda ma soprattutto alla Bellezza, in tutte le sue forme ed espressioni. “L'eleganza di pensiero è Arte” questo il suo motto, il suo mood

MASSIMO-RANIERI-Riccardo-III

Ranieri III, il teatro

 di Luisella Pescatori

Basterebbe dire lui è il teatro che porta in scena il teatro. Ma voglio raccontarvi qualcosa di più. Voglio parlare di talento. Di quel talento che ogni volta sorprende ed emoziona.   MASSIMO-RANIERI-Riccardo-III

Al Teatro Nuovo di Milano è andata in scena la prima del Riccardo III, scelta molto impegnativa tra le proposte shakespeariane: la sfida attorale e registica che mostra, ancora una volta, la sua simbiosi col palco, e quella forza recitativa di chi non teme la scena ma la domina, di chi non teme le sfide, ma le vince.

VLTI1T1O3552-U10401405584034Z4D-U104014055844203tF-186x140@LaStampa-MILANO-k0b-U104014055844203tF-700x394@LaStampa_itRiccardo III di Ranieri è uno spettacolo di altissimo livello, una produzione importante. L’ambientazione noir e fumosa è confezionata in una scenografia circolare mobile, la torre, cupa e imponente, firmata Lorenzo Cutuli. I cambi di scena tra interno ed esterno, con apertura e chiusura della piattaforma scenografica circolare, avvengono al ritmo delle percussioni studiate e dirette da Morricone e sotto il disegno luci di Maurizio Fabretti.
La chiave di lettura e registica restituisce al pubblico tutta la malvagità di Riccardo III che soddisfa, a colpi di pistola, la sua brama di potere.

I colori metallici, i toni freddi delle luci conferiscono una sensazione di gelo alle scene, abilmente interpretate dai protagonisti. Riccardo III è la verità del male che si insinua, battuta dopo battuta, lutto dopo lutto, sul destino di una casata ascritta alla morte.  La filmica del noir non è solo una scelta di ambientazione ma è anche una scelta interpretativa e attorale. Profili, controluce, attori di spalle, la scena è volutamente annebbiata dal fumo delle sigarette che avvinghia tutto come bruma del mistero.

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Margherita di Rauso e Massimo Ranieri

Il cast è ottimo e Ranieri è generoso ma pur sempre con misura. Si diverte nel ruolo. Gioca con il suo personaggio, perché Riccardo III è un grande attore, e Ranieri dove trova spazi per alleggerire il carico emotivo del suo personaggio, strappa anche qualche sorriso al suo pubblico. E neanche un inconveniente tecnico, che ha lasciato gli attori al buio per qualche istante, ha rotto l’incantesimo: abilmente la scena è stata condotta e recitata fino al suo epilogo. Lo spettacolo è stato interrotto. Il pubblico non si è scomposto: qualcuno chiama “Massimo!”, tutti aspettano fiduciosi la ripresa. Dopo venti minuti si riparte dall’ingresso della Regina Margherita interpretata da Margherita di Rauso; la sua corposa voce irrompe sul disagio dell’attesa e in un attimo la sala è di nuovo rapita dalla scena. E fila via tutto perfetto fino alla fine. Fino alla morte di Riccardo III che colpito al petto, giace a terra e resta schiacciato tra le mura, della torre, che si chiudono sulla sua storia.

Applausi, standing ovation, emozione palpabile, due chiamate per gli applausi e infine lui Ranieri, che da gran signore del teatro ringrazia per ben tre volte il suo pubblico milanese. E noi, lui.

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