Carlotta D'Amato

Carlotta D'Amato

Consulente legale in aziende italiane ed internazionali, ha scritto numerosi articoli in materia di diritto. Le sue passioni sono politica, cultura, moda.

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Capodanno
mutanda rossa la trionferà

di Carla D’Amato

Crederci o meno, poco importa.  Mutande, boxer, slip, reggiseni, giarrettiere basta che siano nuovi, regalati e soprattutto, che siano rossi. E’ la tradizione a dirlo, e, lo sappiamo tutti, siamo un popolo di grandi scaramantici.

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L’origine di questa usanza, di indossare qualcosa di rosso l’ultimo giorno dell’anno, secondo alcuni è nata in Cina, dove il rosso è il colore che scaccia i demoni che mangiano gli uomini; secondo altri, è stato l’imperatore Ottaviano ad introdurre il rosso nell’abbigliamento degli uomini e delle donne ammesse ai suoi banchetti l’ultima notte dell’anno, in segno di buon augurio, potere, fertilità.

Il rosso è il colore del cuore, dei sentimenti, della passione, ma è anche il colore della fortuna; non a caso, quindi, indossare qualcosa di rosso, sarebbe di buon auspicio per l’anno nuovo. Ma attenti; la tradizione più radicale vuole che sia qualcosa di regalato, da gettare via il giorno dopo.

Ora, il nocciolo della questione non sta tanto nel cedere o meno al richiamo degli antichi costumi, ma nel dilemma; mostrare o meno l’intimo? I più scaramantici diranno che il corno per “funzionare” deve essere nascosto agli occhi degli invidiosi; ma nulla dicono circa la possibilità di estendere questa usanza anche all’intimo.

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Chi una volta nella vita non ha indossato uno slip rosso a Capodanno, fosse solo per sperare in un anno nuovo pieno di tutte quelle belle cose che il colore rosso dovrebbe portare con sé? Posso rispondere che la maggior parte di noi, l’ha fatto.

Ma poi, l’ha mostrato? Ovvero, lo slip rosso viene messo per ingraziarsi la Dea Bendata o la dea conosciuta alla festa di Capodanno? Insomma, la mutanda, che la metti a fare se non la mostri? Ecco, diciamoci la verità. Lo scopo (il fine, sarebbe meglio) è quello.

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D’altronde, noi napoletani, alle usanze di fine anno ci teniamo e le onoriamo tutte; oltre a catapultare fuori dalla finestra a mezzanotte spaccata dalla stella filante alla lavatrice di 200 chili, svuotiamo anche  un bicchiere d’acqua simbolo di tutte le lacrime versate durante l’anno che sta finendo e per evitare di versarne altre nell’anno nuovo. E vogliamo disdegnare proprio la mutanda rossa di rito?

Sarà…ma la domanda più gettonata della notte di Capodanno è : “Ce l’hai la mutanda rossa?”. Beh, se non si fa come Roberto Benigni nel Piccolo Diavolo (ve lo ricordate, numero 4 modello Giuditta?), a qualcuno, con un po’ di grazia, e mostratelo sto slip….poi tra tutte queste usanze e questi detti, vi sentirete ripetere che “chi fa una cosa a Capodanno la fa tutto l’anno”, per cui, dopo tanta scaramanzia, mi sembra una buona scusa per verificare l’efficacia delle usanze pagane. Auguri a tutti allora. E mutanda rossa, in vista.

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