Mimmo Carratelli

Mimmo Carratelli

Giornalista e scrittore. È stato inviato speciale e caporedattore al “Roma” di Napoli, a “La Gazzetta dello Sport”, al “Corriere dello Sport-Stadio”, a “Il Mattino”, oltre che vicedirettore del “Guerin Sportivo”.

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Benitez e Higuain
Doppio fallimento

 di Mimmo Carratelli

L’analisi di Dnipro-Napoli, le pagelle degli azzurri. Fuori dalla Coppa Italia e dall’Europa League. Il tecnico azzurro ha presentato a Kiev un Napoli senza il vigore e la convinzione necessari all’impresa.

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ANDUJAR 5 – Resta fermo sul colpo di testa decisivo di Seleznyov. Due buone parate sullo stesso Seleznyov, prima del gol, e su Luchkevych. Protagonista su due conclusioni consecutive di Kalinic nella ripresa e sul tentativo di Matheus. Salvato dalla traversa nei minuti di recupero.

MAGGIO 5 – Con la fascia di capitano (Hamsik in panchina). Deve frenare Koplyanka, l’avversario più pericoloso. Lo soccorre in raddoppio Callejon. Disinvolto nelle discese con qualche buon cross e una conclusione deviata da Boyko in corner (88’).

ALBIOL 5,5 – Sul gol viene trattenuto da Seleznyov. Una rete ancora irregolare, come all’andata. Cerca di innestare l’attacco con lunghi lanci, ma non è sempre preciso.

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BRITOS 5,5 – Comincia con qualche incertezza. In difficoltà,  allunga il pallone ad Andujar. Poi, difende senza affanno. In attacco, su corner, colpo di testa deviato in corner.

 

GHOULAM  6 – Continuamente in proiezione offensiva dando un occhio a Fedetskiy che tenta sul suo lato le incursioni più incisive del Dnipro. Cerca continuamente il centro-area e serve a Higuain il pallone che il Pipita gira di testa, ma Boyko salva in corner. Continua a crossare sin nei minuti di recupero, ma sui palloni alti la difesa ucraina non cede mai.

David Lopez

DAVID LOPEZ 5,5 – Deve subire la pressione costante di Fedorchuk e perde pericolosamente un paio di palloni a centrocampo (21’ e 33’). Cerca di sostenere l’attacco. L’iniziativa è sempre buona, ma il passaggio è spesso impreciso. Tira a rete dal limite, ma debolmente, Boyko para (73’). Esce nel finale.

HENRIQUE s.v. – Benitez richiama David Lopez (79’) e lo manda in campo sulla destra della difesa che diventa a tre con Maggio più avanti. Niente di particolare. Il Napoli attacca confusamente, lui resta a guardare. Non deve impegnarsi.

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Inler

INLER 5,5 – Senza Hamsik diventa regista, iniziando le manovra. Si spinge avanti. La qualità non è mai eccellente. Gioca molti palloni anche allungando la traiettoria del passaggio, ma non crea mai situazioni pericolose. All’inizio ha un lampo: grande imbucata per Higuain davanti al portiere che il Pipita fallisce. Attivo in fase difensiva, blocca Konoplyanka al limite dell’area azzurra in una situazione insidiosa. Si applica, ma come suol dirsi non accende mai la luce.

CALLEJON 5 – Gioca anche in copertura raddoppiando su Konoplyanka in soccorso a Maggio. Sul fronte d’attacco si vede poco, come all’andata, ben controllato da Matos. Conclude alto di collo esterno, senza molta convinzione (55’). L’impegno  non gli fa difetto, ma non trova mai lo spazio tra gli ucraini molto attenti e stretti a difendere.

GABBIADINI 4,5 – In campo, a sorpresa, al posto di Hamsik. Doveva essere decisivo con i suoi spunti personali, i calci di punizione, i corner. Non incide mai. Se tenta la percussione centrale, viene ingabbiato dai difensori del Dnipro. Non riesce ad andare al tiro. Esce al 55’.

HAMSIK 5,5 – Entra per Gabbiadini e sembra vivacizzare l’attacco mentre è ancora 0-0. Ha qualità, ma trova davanti il muro degli ucraini. Raramente riesce a incidere in combinazione con Mertens e Ghoulam a sinistra. Recupera qualche buon pallone, ma non è preciso nelle finalizzazioni. Cerca senza trovarli lo spunto e lo spazio per tirare.

INSIGNE 5 – Implacabilmente marcato da Fedetskiy come all’andata. Impreciso, perché sempre pressato, nel controllo della palla. Tenta aperture di gioco volanti senza raggiungere i compagni. Forse si innervosisce perché diventa man mano sempre più impreciso. Una conclusione alle stelle (32’) e un calcio di punizione tra le braccia di Boyko (38’). Sostituito dopo un’ora.

MERTENS 6 – Entra per Insigne (61’) e l’attacco azzurro si accende sulla sinistra. Cerca la conclusione dopo il dribbling. Un tiro dalla distanza parato da Boyko senza difficoltà, un colpo di testa e ancora il portiere para con facilità. La conclusione migliore è il diagonale da sinistra che si spegne oltre il palo lontano (68’). Avrebbe meritato miglior sorte. Si batte, ma col passare del tempo perde incisività e duelli, anche nei passaggi non è più preciso.

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HIGUAIN 4 – Sciupa nel primo tempo due occasioni d’oro. La prima volta va senza cattiveria sulla conclusione ravvicinata che Boyko salva con una gamba (7’). Bello il colpo di testa e stavolta Boyko devia alla grande (28’). Tra andata e ritorno, il Pipita ha avuto sei occasioni per andare al bersaglio (quattro al San Paolo) e non ha mai concluso come le sue doti di centravanti autorizzavano a sperare. Tenta un colpaccio al 77’, ma Douglas salva di testa sulla linea.

BENITEZ 5 – Presenta a sorpresa Gabbiadini e non Hamsik. In mediana schiera David Lopez e Inler escludendo Jorginho. Forse serviva Marek dall’inizio per impostare l’attacco, incombenza che finisce nei piedi di Inler e qualche volta di David Lopez con risultati insoddisfacenti. Lo tradiscono le prestazioni opache di Gabbiadini, Callejon e Insigne, né Higuain gli dà una mano sbagliando ancora due palle-gol. Il Dnipro è decisamente superiore di fronte a un Napoli che tradisce ancora le attese, consegnando subito il gioco agli ucraini (come aveva fatto col Parma). Squadra poco viva, reattiva, rabbiosa come sarebbe dovuta essere per la rimonta. Cerca di vivacizzarla con l’impiego di Hamsik e Mertens. Prima di incassare il gol sostituisce David Lopez con Henrique schierando il Napoli col 3-4-3, David Lopez terzino destro e Maggio più avanzato. Non ottiene molto perché il Dnipro difende bene. Dopo la Coppa Italia, sfuma anche l’Europa League, una delusione per un Benitez re di coppe. Resta il campionato sempre che il Napoli cambi registro e vinca la mestizia della lezione presa a Kiev dove il vero Napoli è stato il Dnipro

 

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