di Gerardo Mazziotti
Signor sindaco Luigi Demagistris ho letto sulla stampa cittadina la sua irritata reazione alle critiche mosse alla sua amministrazione dal presidente Giorgio Napolitano accusandolo di avere “una visione fuori dalla realtà”.
A parte il fatto che Napolitano conosce molto bene questa città le è sfuggito che questa visione è condivisa da Umberto Ranieri, presidente della fondazione “MezzogiornoEuropa” e dell’associazione “ Noi per Napoli” cui aderisce il meglio della cultura napoletana e nazionale ( credo che anche l’assessore Nino Daniele faccia parte della fondazione ideata da Andrea Geremicca) ed è condivisa da Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione degli industriali ( “Il presidente dice solo quello che tutti vediamo, c’è una situazione di stasi ”) e, sopra tutto, da centinaia di migliaia di napoletani ( e io tra questi).
Una visione realistica di questa “grande,generosa e travagliata città dai tanti problemi penosamente irrisolti “ (è sempre il presidente Napolitano a dirlo ), condivisa anche dal presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone che ha scritto “Napoli è la città dove si decide il nulla” ( mi sarò distratto ma non mi pare che abbia espresso la sua indignazione al suo amico Cantone). In realtà è lei che ha una visione irrealistica della città.
Nei quattro anni della sua amministrazione ( lo stesso tempo concesso al presidente americano per occuparsi delle sorti di un paese di oltre trecento milioni di persone e anche di quelle del mondo, salvo una eventuale proroga di altri quattro anni ) lei è riuscito a far fallire la Bagnolifutura e con essa il sogno della sua grande trasformazione urbana ( e adesso si oppone alla nomina del Commissario di governo prevista da una legge dello Stato che nessuno, tranne lei, ritiene anticostituzionale, e un ex magistrato dovrebbe stare molto attento a pronunciare certe sentenze…).
In realtà lei non è stato capace di individuare la nuova “mission” della Mostra d’Oltremare coinvolgendo il mondo culturale cittadino e nazionale ( lo ha scritto l’ ex vice presidente della regione e oggi suo assessore Nino Daniele ) e lascia che il progressivo degrado del grande complesso architettonico diventi irreversibile.
Di inverare la rivitalizzazione del centro storico da ricondurre alle dimensioni della città greco-romana inserita nel patrimonio unesco dell’umanità e che si occupi delle presenze umane e non solo dei monumenti ; di attuare il rinnovo urbano dei quartieri spagnoli, di Forcella, del Lavinaio, della Duchesca, di S.Antonio Abate, del Pallonetto Santa Lucia e della Sanità ; di eliminare i bassi (una condizione abitativa indegna di una città civile) ; di trasformare il sottosuolo cittadino da “problema” (voragini, avvallamenti, crolli e morti ) a “risorsa” (parcheggi, autostrade e tutte le attrezzature che non abbisognano di aria e luce dirette).
Di recuperare a una condizione di civile convivenza le periferie urbane degradate e degradanti ( è demenziale l’idea di abbattere le ultime quattro Vele di Scampìa sfuggite alla furia demolitrice di Bassolino e della Iervolino anziché destinarle a funzioni terziarie come suggeriscono gli urbanisti di mezzo mondo e anche la Soprintendenza); e non è stato capace di promuovere la re-industrializzazione ecocompatibile, la sola in grado di assicurare occupazione e di produrre ricchezza, promessa nell’aprile 2007 da 40 industrie hi-tech internazionali.
E’ riuscito solo a “liberare” via Caracciolo e ad aggiungere due “baffi provvisori” alla scogliera della Rotonda Diaz per fare svolgere le regate veliche della Vuitton Cup ( siccome a Napoli nulla è più definito del provvisorio i “baffi” stanno ancora lì ). Perché via Caracciolo torni a essere il lungomare più bello del mondo è necessario realizzare il progetto del suo restauro filologico per consentire ai napoletani e ai turisti di ammirare la straordinaria bellezza del muro di ripa, liberato dalle oscene scogliere. Un progetto fatto proprio dalla 1^ Municipalità e dall’Assise di palazzo Marigliano e approvato nel 2012 dalla Soprintendenza ai Beni paesaggistici che lei si guarda bene dal realizzare.
Siccome voglio molto bene a questa città mi auguro che fra un anno lei venga sostituito da un sindaco competente, con una idea di città, disposto a dialogare con i cittadini e ad accettare le critiche come coadiuvanti dell’attività amministrativa. E non arrogante e presuntuoso.. Anche se non li gradirà le invio i miei saluti più cordiali.