di Gerardo Mazziotti

“Il sistema giudiziario del nostro paese è una fabbrica inefficiente e costosa, che, se fosse privata, sarebbe fallita da decenni. Siccome è pubblica si continua a pompare risorse avendo cura che siano poche e che lo stato di inefficienza perduri”. Lo ha scritto nel 2007 il magistrato Bruno Tinti nel suo libro “Toghe rotte”. E ha detto che “l’inefficienza è la causa prima di un arretrato penale di oltre 3milioni e mezzo di processi destinati a estinguersi per prescrizione nella misura del 90%.”  Un dato inammissibile. Perciò la magistratura dovrebbe impegnarsi nell’accelerare al massimo questi processi anziché celebrarne di nuovi.

Silvio Berlusconi e Sergio De Gregorio

E invece la Procura di Napoli decise nel 2010 di processare Silvio Berlusconi, accusato di avere corrotto con una ingente dazione di denaro ( 3 milioni di euro, nientemeno )  l’ex senatore Sergio DeGregorio allo scopo di far cadere il governo Prodi.

I PM napoletani non avevano dubbi che il passaggio al centrodestra berlusconiano del senatore dipietrista fosse frutto di una corruzione.

Gerardo Mazziotti

Dissero, tra l’altro “ Ci troviamo di fronte a un colossale investimento economico diretto ad ottenere l’unico risultato che interessava all’uomo Berlusconi, ossessionato solo dalla volontà di mandare a casa Prodi e prenderne il posto (…) Siamo al cospetto di una delle peggiori ipotesi che si possano prospettare. Una vicenda che resterà nei libri di storia e servirà come monito per il futuro“. Parole pesanti come macigni.

Antonio DI Pietro e Sergio De Gregorio, l’Italia dei Valori

Invece trovò normale seppur deplorevole il comportamento di DeGregorio l’ex PM di Mani Pulite Antonio DiPietro, entrato in politica con la sua formazione Italia dei Valori e diventato senatore e ministro.

Tant’è che il 26 aprile 2006 mi rispose con questa mail “ Oggi sono in imbarazzo a scriverti questa lettera. Il senatore De Gregorio si è fatto eleggere Presidente della Commissione Difesa del Senato con i voti della Cdl. Lo ha fatto, lui dice, per motivi patriottici. Io non lo credo. Lo ha fatto perché gli è convenuto. (…) La maggioranza dell’Unione al Senato è di due voti. Si vuole paralizzare il Paese, ritornare alle urne, per una presidenza di commissione espellendo De Gregorio dal partito e quindi dalla coalizione? Io non me la sento, per rispetto delle emergenze che questo Paese deve gestire in questo momento”

Antonio Di Pietro

DiPietro non ipotizzò alcuna corruzione perché l’articolo 67 della Costituzione (“Ogni membro del Parlamento esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato” ) legittima il passaggio dei parlamentari da un gruppo all’altro. Con le più varie motivazioni.

Questo malcostume è noto come “trasformismo” ed è una prassi del Parlamento italiano sin dai tempi di Agostino DePretis. Si tratta di un comportamento deplorevole sotto il profilo morale e politico ma non è un reato penale, di cui dovere dar conto alla magistratura.

Tant’è vero che nessun PM ipotizzò la corruzione quando nel 1998 i parlamentari di Clemente Mastella passarono dal centrodestra al centrosinistra per consentire a Massimo D’Alema di formare il suo governo. Dopo la caduta del governo Prodi ad opera dei comunisti di Fausto Bertinotti.  E nessun PM ipotizzò la corruzione quando nel dicembre 2010 molti parlamentari del centrosinistra  accorsero a votare la fiducia al quarto Governo Berlusconi. Si parlò di “mercato delle vacche” e di “compravendita di senatori” ma nulla di più.

E nessun PM ha ritenuto che si dovesse processare per corruzione qualcuno dei 235 parlamentari che hanno cambiato casacca dal febbraio 2013 ad oggi dando all’attuale Parlamento un assetto completamente diverso da quello uscito dalle urne.

Cade il governo Prodi, champagne in aula…

Ma c’è di più. Il governo Prodi è caduto il 24 gennaio 2008 a seguito delle dimissioni da  ministro di Clemente Mastella perché non gli hanno votato la fiducia Clemente Mastella e i due senatori dell’Udeur, Domenico Fisichella, Lamberto Dini e Giuseppe Scalera.

Il solo voto contrario del “corrotto” (?)  DeGregorio non sarebbe bastato. Perciò un processo inutile. E costoso. Dichiarato estinto per prescrizione il 20 aprile 2017 con le motivazioni rese note il 1° novembre scorso. Concordo con  Bruno Tinti : abbiamo bisogno di Toghe Sane. E di un nuovo sistema giudiziario. Efficiente.

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