Antonello Grassi

Antonello Grassi

Giornalista e scrittore. Ha lavorato per molti quotidiani, ultimo il Quotidiano della Basilicata di cui ha diretto la redazione materana

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Renzi va alla Guerra

di Antonello Grassi

Tutti contro tutti. Nel Pd l’ennesima resa dei conti. Un congresso senza fine.  Cos’è il Pd, oggi si è chiesto Massimo Cacciari?  “È solo il partito di Renzi. Dietro non c’è nient’altro!. Un partito  “gassoso”.  L’analisi è spietata. Senza sconti, a partire dalla questione settentrionale. “La Lega rappresenta qualcosa di reale, il Pd nulla. È solo una grande corrente d’opinione renziana”.

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Matteo Renzi

Nel gennaio del 2014, a un mese dal suo insediamento al Nazareno, l’allora sindaco di Firenze Matteo Renzi in fretta e furia decise di convocare i congressi regionali per scegliere i nuovi segretari. La motivazione ufficiale fu che lo imponevano le regole dell’Assemblea nazionale, ma secondo molti le motivazioni erano ben altre. Non voleva lasciare  la composizione delle liste Europee di qualche mese dopo e le regionali dell’anno successivo in mano ai vecchi dirigenti, la “Ditta”, di fede bersaniana.

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Renzi bocciato da Cacciari

Nel febbraio del 2014 Renzi arrivava poi al potere con un blitzkrieg (tra la conquista della segreteria e quella del governo passano due mesi, Natale e capodanno compresi) e il voto europeo di aprile si svolse in condizioni perfette, irripetibili. Non c’è solo la promessa degli 80 euro: è pienamente operante il Patto del nazareno, e mentre l’opposizione interna al partito è sotto choc, quella esterna parla soprattutto attraverso le voci di un grillo stordito e di un Salvini in fase di rilancio del partito.Grillo inibisce ai suoi l’uso della Tv, l’altro non è il divo corteggiato di oggi. I giornali e le Tv di Berlusconi sono sostanzialmente favorevoli a Renzi. Gli altri, per mesi, si accaniscono soprattutto contro l’infame patto e contro l’insostenibilità delle promesse (disegnate come trame antipopolari) renziane.

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Landini, Civati e Vendola, la sinistra anti Renzi

È la fase naïf della contestazione: un tempo supplementare dell’antiberlusconismo, visto che Renzi – secondo la mentalità questurina e paranoica di chi applica il teorema – non è altro che l’ennesima diabolica diversione del Cavaliere Nero.
Nei mesi seguenti però cambia tutto. L’anti renzismo entra nella sua fase matura. Oggi il Premier è accerchiato da parte del suo partito (che è piccola ma ha appoggi trasversali in settori dell’informazione, del sindacato, della PA, della scuola, degli ospedali eccetera) e da tutte le opposizioni (che in parlamento e fuori sono alleati di fatto della minoranza pd: come in Liguria), da settori non irrilevanti delle istituzioni (vedi l’assalto della consulta), della magistratura, della pubblica amministrazione, della finanza, e da tutti i comitati di salute pubblica che soffiano sulle rivolte populiste in Tv e sui social network. Il primo problema di Renzi è la ricomposizione del partito. Lunedì prossimo è convocata la direzione del partito. Ci sarà la resa dei conti?

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De Luca e Bindi

Ma la lotta interna non è l’unico problema di Renzi. C’è il pasticciaccio della Campania: Vincenzo De Luca, il presidente eletto della regione Campania come prima cosa ha denunciato Rosy Bindi per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali, abuso d’ufficio. Secca e sprezzante è stata la risposta della Bindi.” Quella di De Luca è una denuncia priva di ogni fondamento, un atto puramente strumentale, che ha scopi diversi da quelli che persegue la giustizia e che pertanto non mi crea alcuna preoccupazione”.

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Valeria Ciarambino

Ma non è certo l’affaire “impresentabili” la principale grana del sindaco di Salerno. De Luca cerca disperatamente una via d’uscita, e fa pressioni  sul governo per la revisione della legge Severino che ne prefigura la sospensione dalla carica di governatore, una volta che sarà insediato, per effetto della condanna di primo grado per abuso d’ufficio. “Bene ha fatto il governo- ha detto De Luca- a non decidere prima delle elezioni regionali. Ora è venuto il tempo di decidere non solo sulla base del diritto e della Costituzione ma anche in virtù del buonsenso”. Già ma Se De Luca invoca il buonsenso il Movimento5 Stelle invoca la legge. Valeria Ciarambino ha presentato allora un esposto contro De Luca alla Procura della Repubblica, indirizzato anche al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno, completo di dossier sul neogovernatore”.  Siamo solo all’inizio…

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