Giulio Di Donato

Giulio Di Donato

Politico, commentatore politico, avvocato

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Brexit & Renzexit

  di Giulio Di Donato

Calma e gesso. C’è grande confusione in giro. Destra lepenista e antagonismo giacobino e l’effimero mondo dei talk, vogliono fare la pelle a Renzi e da giorni stanno montando a neve il bianco d’uovo di numeri largamente previsti

fe33da90692fd4cSi sapeva che dopo Alemanno, Marino, mafia capitale ed altre robe simili era la Raggi la ragazza da battere. E che a Roma Giachetti è secondo perché Salvini, Berlusconi e Meloni se le son date senza risparmio. Che a Milano fosse un fotofinish tra Sala e Parisi era scontato e che a Napoli la Valente non arrivava al ballottaggio, pure.

Ma i numeri su scala nazionale confermano il Pd al primo posto, il centro destra secondo ed i grillini solo terzi. Quindi la compagnia di sfaccendati reclutati dai vari Giannini, Floris, Paragone e company per fare spettacolo con la politica, come se non bastasse lo spettacolo che quotidianamente da di se la politica, ripete fesserie. Ma fin qui nulla di grave.

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Roma, Giachetti-Raggi, Milano, Parise-Sala, Napoli Lettieri-De Magistris, Torino e Fassino-Appendino

Vedremo chi vincerà a Roma Milano, Torino, Napoli, sapendo che, soprattutto nella capitale e sotto il Vesuvio, non sarà facile cambiare i pronostici. Ma sapendo anche che i ballottaggi sono “una altra partita”. E dunque . . .

Renzi comunque non lo cacci con i ballottaggi (“se perdo i ballottaggi non mi dimetto”) ma con i referendum.

Domanda: ma ne varrebbe la pena? Facciamo una simulazione. Vincono i no, si fa un governo elettorale, si vota ai primi del 2017. Con l’italicum alla Camera e il mattarellum al Senato sopravvissuto.

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Renzi, tiro al bersaglio

Con un Pd senza Renzi ed un centro destra senza leader, vincerebbero i grillini. O forse, come è già accaduto, non vincerebbe nessuno. E a questo punto, visto che l’opzione tecnocratica (Monti) l’abbiamo tragicamente già sperimentata, non resterebbe che quella giudiziaria, le manette al potere, insomma si formerebbe un governo con il partito delle Procure. È questo che si vuole? Dubito.

Certo, il mondo sta attraversando una fase di totale irrazionalità. Succede nella storia. Molti fanno il tifo per Trump, magari perché Ilary è antipatitca! Ma se vincesse il tycoon, a sentire quello che dice, sarebbero guai seri.

Qualche mese fa alle presidenziali, smentendo i sondaggi, gli austriaci hanno eletto il “verde” Van der Bellen lasciando a casa l’estremista Hofer. Ma se fosse accaduto il contrario? Enormi problemi per l’Ue sul terreno viscido e iper accidentato dell’immigrazione.

brexitProblemi anche con la Brexit in Gran Bretagna (sarebbe singolare che una grande democrazia occidentale che elegge un sindaco pakistano e mussulmano nella sua capitale, poi voti per disfare l’Unione Europea di cui è storicamente, politicamente e geograficamente parte integrante) ed in genere con tutti gli estremismi di varia natura oltre che fanatismi e fondamentalismi vari.

Dobbiamo sperare in un recupero di resipiscenza e cercare di salvare il salvabile. La liberal democrazia può non piacere, ma tutto il resto è di gran lunga peggio. Dunque l’alternanza democratica, nell’interesse di tutti, dovrebbe avvenire tra moderati (anche se il termine non affascina), riformisti e conservatori, senza pregiudiziali ideologiche e puntando alla qualità delle cose da fare e della classe dirigente, su chi, cioè, ha il know how migliore per interpretare e guidare al meglio la modernità. Che è ricca di innovazioni ma anche di mortali tossine.

Ed il centro destra che, se avesse un leader, un programma e relativa coesione, potrebbe senz’altro battere Renzi, dovrebbe impegnarsi su questi temi piuttosto che cercare di scalzare il “piccolo arrogante” di Rignano, votando no al referendum.

 

 

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