Carlotta D'Amato

Carlotta D'Amato

Consulente legale in aziende italiane ed internazionali, ha scritto numerosi articoli in materia di diritto. Le sue passioni sono politica, cultura, moda.

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La ragazza imprecisabile

di Carlotta D’Amato

Contessa, mondina, sarta, musa. Imprevedibile, incontenibile, fascinosa e anticonformista. Prendeva il mondo a sorrisi. E’ morta Marta. Quella che Guido Piovene definì “la ragazza imprecisabile”. Ciao Marta, marta da legare…

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Ciao Marta, ciao donna dai mille caftani colorati, dai cappelli esagerati, i colbacchi di pelliccia, sempre elegante e raffinata anche con il suo essere sopra le righe. Mi accorgo di non sapere molto di te, o meglio, di non sapere altro che non fosse legato al tuo guardaroba e ai tuoi amori, primo fra tutto quello con Renato Guttuso.

Da mondina, a sarta, a contessa, a musa. La storia è stata una favola o qualcosa che le assomiglia tanto. Dal matrimonio col Conte Marzotto, alle cene a ai Natali passati in casa Grimaldi con il Principe Ranieri, a Palazzo Stucky a Portogruaro, settemila metri quadrati, con arazzi, tele del Tiepolo e di Pelizza da Volpedo, guardarobiere, aereo privato, tovaglie magnifiche, cristalli baccarat, argenti.

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Marta con Lucio Magri

Non ha mai smesso di essere anticonformista e soprattutto vulcanica ed energica.

A settant’anni, portava carovane di amici a visitare la Libia, promuoveva restauri di quadri che andava a scovare in chiesette sperdute d’Italia, ha disegnato abiti e chincagliera che riusciva a vendere ad amiche abituate a “Smeraldi a colazione” (come il titolo del suo ultimo libro).

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Marta con Renato Guttuso

E poi l’amore per l’arte, per Guttuso, per quella camera sopra Piazza di Spagna in cui avvenivano gli incontri con il Pittore luogo di incontri e di liti anche per via dell’altro amore impossibile Lucio Magri, l’intellettuale comunista che viveva a due passi da casa di Guttuso.

Amore ventennale e clandestino, nemmeno poi tanto, perché in un’epoca in cui le adultere finivano in galera, o quasi, tutti sapevano, rispettivi consorti soprattutto.

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E poi la famiglia, i cinque figli, le nipoti e nipotastre che hanno ereditato poco da te, forse la capacità di trovare marito, anch’essa una dote redditizia, ma non la tua classe, il tuo stile unico.

Con lei se ne va quella che Guido Piovene definì “la ragazza imprecisabile”, se ne va un modo irripetibile di vivere la vita in cui cultura, lusso ed emozioni sono un tutt’uno. Un messaggio della nipote Beatrice Borromeo stamattina ha comunicato la morte dell’amata nonna. Forse l’unica cosa degna di nota che abbia scritto. Ci dispiace che riguardasse te. Ciao Marta, marta da legare…

 

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